Il miliardario con 2 paia di scarpeche infiamma i giovani nigeriani

Ieri le presidenziali: la sorpresa Peter Obi contro i candidati dell’establishment

Una poltrona per tre: ieri in Nigeria, il gigante traballante dell’Africa, 93 milioni di votanti (su una popolazione di 220 milioni di cui 100 milioni poveri e met dei quali non supera i 18 anni di et) erano chiamati a eleggere il nuovo presidente dopo otto lunghi anni sotto il comando dell’inutile Muhammadu Buhari.

Il figlio maestro elementare

Per la prima volta, tra i contendenti dei due partiti che dal 1999 si giocano la presidenza, spuntato un outsider che ha saputo galvanizzare il pubblico giovane dei disillusi (met degli elettori ha meno di 30 anni): Peter Obi di anni ne ha soltanto 61. Un miliardario laureato in filosofia che si vanta di avere un figlio maestro elementare e solo 2 paia di scarpe nell’armadio.

Caos ai seggi

Come sempre il voto stato un esercizio di caos quasi calmo: molti dei 180 mila seggi hanno aperto nel pomeriggio (dopo il teorico orario di chiusura), code di elettori fino a tarda sera: mancavano le schede, con molti scrutatori in difficolt per pagarsi i mezzi pubblici per via della crisi monetaria che attanaglia il Paese, con le vecchie banconote fuori uso e le nuove che scarseggiano). Come sempre doveva essere una partita tra due dinosauri del potere: Bola Tinubu, 70 anni, ex governatore (soprannominato il padrino) di Lagos, candidato del partito di governo (All Progressives Congress) e lo sfidante del principale gruppo di opposizione (People’s Democratic Party) Atiku Abubakar, 76 anni, 4 mogli e 28 figli. Doveva essere la solita storia della solita Nigeria: una sfida tra due consorterie rappresentate da due vecchi ricchissimi politici spesso accusati (e mai giudicati) per corruzione, due volpi che hanno fatto i soldi con il petrolio (di cui la Nigeria il primo scalcagnato produttore in Africa) e con i giri o raggiri di affari tra pubblico e privato tipici della classe dirigente di Abuja. Facce note di due notabili musulmani: Abubakar al sesto tentativo presidenziale (il primo nel ’92), il favorito Tinibu con un programma e una postura alla Buhari (sicurezza, crescita economica) e un cappellino personalizzato (due anelli di catena spezzata), unica cosa degna di nota del suo bagaglio elettorale.

Il miliardario frugale

Peter Obi, il terzo incomodo, ha sfoggiato un bagaglio frugale come la sua reputazione: un miliardario laureato in filosofia arricchitosi con il business delle importazioni (dai fagioli allo champagne) che ha fatto campagna senza portaborse, trascinandosi dietro la valigia. Obi dice con orgoglio di preferire gli abiti da 200 dollari ai completi da 4 mila che sfoggiano altri. Dopo quattro anni come governatore dello Stato di Anambra, nel Sud-Est, non ha lasciato le casse dissestate (cosa non da poco, non solo in Nigeria). Obi padre orgoglioso di due figli, uno dei quali fa il maestro elementare (cosa rara nelle famiglie dei ricchi). In questi mesi ha saputo accendere le speranze di una marea crescente di supporter specie tra i giovani delle citt (che si fanno chiamare OBIdients). Cristiano di etnia Igbo, ha invitato la gente a non votare per linee etniche o religiose. la competenza che conta.

La speranza di Chimamanda

La scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie entusiasta di lui. Non c’era mai stata nella nostra storia una ventata di speranza cos bella. I sondaggi sono inaffidabili. Possibile un ballottaggio tra i primi classificati. Entro cinque giorni sapremo se il miliardario con due paia di scarpe prosegue il suo cammino.

25 febbraio 2023 (modifica il 25 febbraio 2023 | 22:27)

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Pietro Guerra

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