Missione da Putin, i tormenti di Salvini (leader isolato): valuto, vado o sto con i miei figli

di Marco Cremonesi Il piano iniziale prevedeva la partenza oggi, via Istanbul. Il leader della Lega: attacchi da Letta, Meloni e altri, chi me lo fa fare? Il silenzio nel partito, fino a venerdì nessuno era stato informato Matteo Salvini «l’ingenuo», Salvini il tormentato, ieri sera ancora non aveva deciso se andare a Mosca, oggi o nelle prossime ore, previa tappa a Istanbul. La grandinata di critiche partita dopo che si è diffuso il progetto di una missione nella capitale russa , ha unito maggioranza e opposizione, ministri e parlamentari, destra e sinistra. La sindrome da accerchiamento del segretario leghista che voleva aggiungere «il suo mattoncino» alla costruzione della pace, è stata aggravata dal fatto che in tutta la Lega si è levata solo una voce in sua solidarietà, quella di un amico di lunga data, Fabrizio Cecchetti, deputato e segretario del Carroccio in Lombardia: «La Lega e Salvini lavorano perché finisca la guerra. Non accettiamo lezioni o critiche da un partito che in un momento difficile, con la guerra e il post pandemia, pensa solo al ddl Zan e allo ius soli». Va detto che il partito è rimasto muto perché letteralmente non sapeva cosa dire: nessuno è stato informato, prima di venerdì sera, delle intenzioni del segretario. Un po’ troppo anche per un partito «aduso ad obbedir tacendo». Fatto sta che ieri il segretario leghista, dopo una serie di comizi, è tornato a Roma. Anche se il progetto iniziale prevedeva la partenza per oggi, con destinazione Istanbul, tappa intermedia sulla via di Mosca: «Se ci sono le condizioni vado, altrimenti andrò più avanti». A un certo punto, la gragnuola di critiche suscita lo sfogo di Salvini: «Io, forse ingenuamente, pensavo che costruire la pace mettendosi in gioco ne valesse la pena. Io non pretendo applausi, però neanche insulti». Perché non sarebbe «un weekend a Forte dei Marmi. Andare in territorio di guerra portando parole di pace non è come andare a Riccione». E invece, da «Letta, Renzi, Meloni, Calenda si alzato un grido di attacchi e di polemica che mi vien voglia di dire: chi me lo fa fare? tenetevi le vostre polemiche, tenetevi le vostre guerre…». Fino a evocare lo spettro della guerra nucleare: «Il rischio esiste». Salvini ha tentato di rispondere nel merito delle critiche su RadioUno. Prima tra tutte, quella su una missione senza mandato, con lo scavalcamento del premier Draghi mai informato del viaggio : «Il mio vuole essere un sostegno, un ribadire, un rafforzare. Io non mi voglio sostituire a nessuno, potrei tranquillamente passare il ponte del 2 giugno con i miei figli. E magari sarà così». E ancora, rispondendo a Letta, «Parlare con i governi non è un’iniziativa strampalata, non vado mica a giocare a bocce. Se un politico non fa questo…». La giornata si chiude con una nota in cui si elogiano «i colloqui e le trattative di oggi fra Putin, Macron e Scholz» come «segnale importante e positivo»: «Dispiaciuta che l’Italia non sia stata coinvolta in questi importanti colloqui, la Lega continua a lavorare ad ogni livello per un cessate il fuoco. Dialogare con Putin per fermare la guerra non è un diritto, ma dovrebbe essere un dovere di tutti». Nei giorni scorsi, il segretario leghista era determinatissimo alla partenza. Poi, dopo che la notizia si è diffusa — il sospetto è che la «soffiata» possa essere partita da ambienti della Farnesina, pur non ufficialmente informata — molti dei suoi gli hanno fatto presente i rischi: «Nel migliore dei casi — dice un senatore — non arriva nessun risultato. Mentre le foto fatte a Mosca rischiano di trasformarsi in un danno colossale. Con magari l’accusa, peraltro già sentita, di una trovata elettorale». Alcuni sono così arrabbiati da dirla piatta: a parlare con Putin «non sono riusciti né il papa né Berlusconi. Mentre Macron e Scholz ci hanno parlato sì, ma per telefono. E se per caso, Matteo riuscisse ad arrivare al Cremlino, sarebbe pure peggio: l’unico leader occidentale ricevuto a Mosca. Non una medaglia». 28 maggio 2022 (modifica il 28 maggio 2022 | 22:41) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-28 20:41:00, Il piano iniziale prevedeva la partenza oggi, via Istanbul. Il leader della Lega: attacchi da Letta, Meloni e altri, chi me lo fa fare? Il silenzio nel partito, fino a venerdì nessuno era stato informato, Marco Cremonesi

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