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Joe Formaggio non reale, fin da quel nome che sembra uscito da un album di fumetti. Il consigliere regionale veneto di Fratelli d’Italia il parto di un comico, di un radical-chic fazioso che gli ha versato addosso tutti i luoghi comuni sulla destra dei suoi incubi: l’odio per i rom, i gay e i migranti, che lui chiama con nomi ben pi coloriti; l’amore per la carne di maiale (in funzione antislamica), le armi, Putin e Mussolini, di cui possiede un mezzobusto di mezzo metro che fa sembrare lillipuziano quello di La Russa; la passione sfrenata per la legittima difesa e per qualche illegittima offesa.
L’ultima sul suo conto che avrebbe festeggiato l’otto marzo palpeggiando una consigliera leghista, Milena Cecchetto, nel palazzo del Consiglio Regionale, anche se lui sostiene di essersi limitato a darle una cameratesca manata sui fianchi per farla scendere dal bracciolo di un divano: affettuosit tra alleati. Comunque sia, con l’accusa di molestie il quadro quasi completo: gli manca di assaltare Montecitorio vestito da Sioux.
Poich per Joe Formaggio – lo ribadiamo – palesemente un attore di simpatie progressiste che recita la parte del reazionario becero per alimentare false dicerie sulla presenza nel nostro Paese di parecchia gente che la pensa ancora in un certo modo, resta da capire chi siano, e che cosa pensino, quei mattacchioni che sono riusciti a inserirlo nelle liste di Fratelli d’Italia e quelli, persino pi numerosi, che gli hanno poi dato il loro voto.
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9 marzo 2023, 06:42 – modifica il 9 marzo 2023 | 08:17
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