Il mistero delle pecore che girano in tondo in Cina, l’esperto svela il possibile motivo

di Alessandro Vinci

Nessuna infezione da listeria: secondo Matt Bell, docente dell’Università Hartpury di Gloucester, si tratterebbe di un comportamento dovuto allo stress. Ma dall’Italia un veterinario frena: «Non ci sono abbastanza elementi»

Non smette di macinare visualizzazioni e suscitare la curiosità degli utenti il video diffuso lo scorso 16 novembre su Twitter dal quotidiano cinese People’s Daily che ritrae un gregge di pecore della Mongolia Interna muoversi incessantemente in tondo all’interno del proprio recinto. In assenza di spiegazioni valide da parte dell’(incredulo) allevatore, in un primo momento sui media internazionali si era fatta strada l’ipotesi di un’infezione da listeria, causata da un batterio che si trova nel terreno e nell’acqua e può quindi contaminare ortaggi e verdure. Tra i suoi più frequenti sintomi negli ovini figura infatti proprio il manifestarsi di ripetitivi movimenti circolari, diretta conseguenza del danneggiamento di specifiche aree cerebrali. Il fatto è che gli esemplari in questione, perlomeno a quanto riferito, non solo erano «in salute», ma avevano iniziato a comportarsi in quel modo «da oltre dieci giorni». Un lasso di tempo non compatibile con un’eventuale infezione da listeria, patologia che se non curata può determinare la morte di una pecora entro 48 ore. Inoltre come precisato ad Abc News da Andrew Fisher, direttore dell’Animal Welfare Science Centre dell’Università di Melbourne, in questo caso gli animali non avrebbero dato vita a un solo grande cerchio, ma ne avrebbero formati «una varietà» poiché ogni capo avrebbe tracciato il proprio girando su sé stesso.

Scartata la pista batterica, a provare a fare luce sull’accaduto ci ha provato lunedì Matt Bell, docente del Dipartimento di Agricoltura dell’Università Hartpury di Gloucester, che interpellato da Newsweek ha dichiarato di aver avuto l’impressione che gli esemplari del video siano rimasti confinati in un recinto «per lunghi periodi». A suo modo di vedere questo potrebbe aver condotto «a un comportamento stereotipato» da parte di alcune pecore, il cui girare in tondo sarebbe perciò da ricondurre «alla frustrazione di trovarsi nel recinto, limitate negli spazi in cui possono andare». Le altre avrebbero poi iniziato a fare lo stesso per mero spirito emulativo, in quanto – come noto – «essendo animali da gregge si legano o si uniscono ai loro amici».

Che alla base del filmato possano esserci motivazioni correlate allo stress non lo esclude neppure Gilberto Mancin, dirigente veterinario dell’Asl di Novara specializzato in alimentazione animale, il quale tuttavia precisa di non avere «abbastanza elementi» per azzardare una diagnosi: «Di fatto ci troviamo davanti a un video di pochi secondi – osserva ai microfoni del Corriere –, dunque per quanto mi riguarda potrebbe trattarsi di tutto e del contrario di tutto, fotomontaggio compreso. E anche ipotizzando che gli “oltre dieci giorni” di cui ha parlato l’allevatore corrispondano al vero, onestamente ritengo che non sarebbe intelligente sbilanciarsi soltanto sulla base di queste immagini: manca completamente il contesto». Ciò detto, anche a suo giudizio l’infezione da listeria appare improbabile: «Una pecora andrebbe a destra, l’altra a sinistra – conferma –. Ma chi mi garantisce, per esempio, che intorno al gregge non fosse stato posizionato del filo elettrico? Un’altra possibile spiegazione potrebbe invece risiedere nell’influenza delle forze elettromagnetiche, argomento su cui c’è ormai una vasta letteratura scientifica, ma come già sottolineato queste non possono essere altro che mere supposizioni». In altri termini, (quasi) nulla può essere escluso a priori. E il mistero continua…

26 novembre 2022 (modifica il 26 novembre 2022 | 17:11)

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, 2022-11-26 16:11:00, Nessuna infezione da listeria: secondo Matt Bell, docente dell’Università Hartpury di Gloucester, si tratterebbe di un comportamento dovuto allo stress. Ma dall’Italia un veterinario frena: «Non ci sono abbastanza elementi», Alessandro Vinci

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