Mobilità docenti 2023, nel Decreto Milleproroghe nessun intervento per i vincoli. DAprile (Uil): Valditara prenda posizione

Come abbiamo riportato, il decreto milleproroghe è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre con il numero 198. Quali novità ci sono per quanto riguarda la scuola? Nel provvedimento non c’è a partire dalla norma che era stata annunciata ed inserita al comma 12 dell’articolo 5 relativa ad una deroga molto attesa in materia di vincoli della mobilità: la disposizione rinviava di un anno l’applicazione dei vincoli per gli ultimi immessi in ruolo ma all’ultimo momento è stata eliminata.

A quanto pare, si tratterebbe di una decisione presa sulla base della compatibilità con il Pnrr. Sul tema si è espresso critico il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile. “Si invoca la continuità didattica dimenticando che 200mila precari garantiscono la regolarità delle lezioni. Nomine in corso per il fallimento dell’algoritmo, nomine dalle graduatorie dei concorsi a Natale, nomine spot sul sostegno: è questo il quadro di continuità che ci chiede l’Europa? Saremo coerenti: la soluzione della questione dei vincoli non può attendere”.

Docenti e studenti penalizzati

“Quando tutto sembrava risolto, con vero stupore abbiamo appreso che l’articolo 5 del Decreto Milleproroghe (al comma 12) che avrebbe derogato di un anno l’applicazione del vincolo sulla mobilità del personale docente, è stato ritirato, pare, per ‘verifica compatibilità con PNRR’. Le logiche imposte dalla Comunità Europea (così da notizie ufficiose) rischiano di penalizzare migliaia di docenti i cui diritti vengono calpestati in nome di uno degli obiettivi stabiliti nel PNRR: la continuità didattica”, ha proseguito D’Aprile.

Insomma, a suo avviso non si può sacrificare la vita e la carriera di moltissimi docenti per tutto ciò: “Imporre il rispetto della continuità didattica per la mobilità dei docenti di ruolo e far finta che la stessa non esista dinanzi, ad esempio, ad oltre 200 mila precari che a tutt’oggi continuano a cambiare sede a danno, appunto, della sacrosanta continuità didattica da garantire agli alunni, sa di paradossale”, fa notare il segretario.

Per quest’ultimo, nemmeno il benessere degli stessi studenti, quello che si intende tutelare, finisce per essere messo a repentaglio: “Nomine a tempo determinato ancora in corso per i fallimenti dell’algoritmo utilizzato per le supplenze ma evidentemente già dimenticato, nomine da graduatorie dei concorsi a ridosso di Natale, docenti di sostegno che cambiano continuamente testimoniano un modo di gestire la scuola contraddittorio che si ripercuote sul personale tutto e, in modo particolare, sugli alunni apparentemente tutelati nei proclami ma abbandonati nei fatti”.

D’Aprile invoca l’intervento del Ministro

Ma cosa ne pensa il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara? D’Aprile attende che quest’ultimo si esprima e tracci la strada che intende seguire a proposito: “Se davvero si hanno a cuore le sorti della scuola urgono da parte del Ministro Valditara che, più volte si è espresso favorevolmente per una positiva risoluzione della questione dei vincoli, scelte coraggiose anche in controtendenza rispetto a disposizioni comunitarie che non solo non soddisfano i bisogni dell’intera comunità educante, ma sicuramente non risolvono il ‘cronico mismatching territoriale’ (come previsto nel PNRR)”.

“Saremo coerenti e non ci rassegneremo e continueremo, in coerenza con quanto fatto fino ad oggi, a rivendicare con il ministero, fin dal prossimo incontro, la risoluzione del problema sui vincoli della mobilità per via contrattuale”, ha concluso D’Aprile.

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