Il 730 a debito può dipendere da diversi fattori. Vediamo il caso in questione.
Quando il modello 730 risulta essere a debito è sempre una cosa abbastanza spiacevole per il contribuente, soprattutto se è un lavoratore dipendente ed è abituato ad averlo a credito, visto che è il datore di lavoro a versare regolarmente le imposte. Cerchiamo di capire cosa è accaduto nel 730 di un nostro lettore che ci scrive:
Gentile Redazione,
sono un insegnante in pensione dal primo settembre 2022. Per la dichiarazione dei redditi di quest’anno, 2023, ho due certificazioni uniche, di NoiPA e dell’Inps. Quella di NoiPA riporta solo l’acconto 2022 dell’addizionale comunale (86,06), l’addizionale regionale 2021 trattenuta nel 2022 (441,04) e il saldo 2021 (204,47) dell’addizionale comunale. La CU 2023 di NoiPA specifica inoltre in nota l’obbligo della dichiarazione dei redditi, non potendo procedere al conguaglio. La CU 2023 dell’INPS riporta i dati relativi a settembre-dicembre 2022.
Con mia grande sorpresa scopro nella dichiarazione presentata dall’operatore del CAAF, a cui mi sono rivolto, una liquidazione a debito per le addizionali regionali e comunali di quasi mille euro. Inutili le mie rimostranze riguardo al fatto che i cedolini di NoiPA riportavano le addizionali come negli altri anni (nell’ultimo cedolino di agosto vengono riportate anche le quote che avrei dovuto pagare fino a novembre), così come i cedolini dell’INPS riportano, da gennaio fino all’ultimo ricevuto di settembre, le addizionali regionali e comunali.
Se non ho capito male, le addizionali dell’INPS del 2023 sono quelle che poi saranno computate per il 2022. La risposta dell’operatore è stata che per il calcolo si deve basare sulle Certificazioni Uniche e non sui cedolini e siccome la CU di NoiPA manca di dati significativi per cessazione del servizio, non si può fare altrimenti.
Confesso che non riesco a capire la logica di questa procedura; se le addizionali del 2021 sono state trattenute nel 2022 da NoiPA e le addizionali del 2023 per il 2022 sono in corso di pagamento (fino a novembre), perché devo pagare per tasse già pagate? Solo perché NoiPA non fornisce dati riassuntivi e di conguaglio? Il conguaglio non potrà effettuarlo l’INPS il prossimo anno?
Vi sarei molto grato per un chiarimento da parte vostra per capire se la somma a debito che dovrei pagare è il risultato di tasse non trattenute da NoiPA o se è solo un problema procedurale, per cui mi ritrovo a pagare di nuovo tasse già pagate perché non sono utilizzabili i dati dei cedolini, sia di NoiPA che dell’INPS. Non è una cosa su cui si può sorvolare tranquillamente, visto che l’addebito sarebbe di circa mille euro.
Allego alcuni riquadri dei documenti citati.
Grazie per la risposta.
Nel prospetto di liquidazione del modello 730 che mi ha inviato le addizionali regionali e comunali sono riportate in maniera esatta. Se lei nota nei righi da 72 a 79 appare tutto abbastanza chiaro: c’è la somma delle addizionali dovute e quelle che lei ha versato (che risultano dalle certificazioni). Mancano parte delle addizionali comunali del 2022 e parte dell’acconto delle stesse per il 2023; mancano, inoltre, anche le addizionali regionali del 2022 che ha versato solo in minima parte.
Se guarda bene, però, gli oltre mille euro che si trova a dover versare con il conguaglio non derivano interamente dalle addizionali e può notarlo nel quadro della “liquidazione delle imposte del dichiarante” (dal rigo 91 in poi). Soltanto 415 euro sono dovute a titolo di addizionali (304 per quelle regionali e 111 per quelle comunali). La restante somma dovuta va ricercate nell’Irpef a debito sia sua che del coniuge.
Lei risulta a debito di 318 euro di Irpef e il coniuge di 170 euro. Il Caf, poi le ha messo anche gli acconti per il 2023 (che si potevano anche evitare) per il coniuge di 170 euro. Proprio per questo motivo si troverà a pagare una parte nel cedolino successivo alla presentazione del 730 e 170 euro nel mese di novembre.
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