Mondiali di atletica, Elena Vallortigara medaglia di bronzo nel salto in alto. Tortu fuori dalla finale dei 200 per 3 millesimi

di Gaia Piccardi, inviata a Eugene (Stati Uniti)

L’azzurra ha saltato 2 metri. La gara vinta dall’australiana Eleanor Patterson

Un bronzo pieno di luce illumina il Mondiale fin qui senza medaglie dell’Italia. Dopo una gara bellissima, a lungo condotta in testa guardando il mondo dall’alto in basso, quel bronzo luminoso lo vince Elena Vallortigara da Schio, 30 anni e lo smalto ritrovato al momento giusto della stagione, sbucata in finale in Oregon grazie a un’ottima qualificazione e perfetta fino a 2 metri, che Elena non saltava dal 22 luglio 2018, tappa di Londra della Diamond League, quando si spinse fino a 2,02.

Vallortigara rispolvera il miglior ricordo di sé sulla pedana che divide con le formidabili ucraine, la giovane australiana Patterson (fidanzata del saltatore azzurro Marco Fassinotti), uzbeke, estoni, kazake, il mondo che vola sopra l’asticella, e in quel meraviglioso attico con vista su Eugene Vallortigara non stona, anzi spadroneggia: sei salti perfetti, il sesto per scavalcare quelle colonne d’Ercole che non valicava da quattro lunghissimi anni, tra momenti di sconforto e crisi depressive, ma senza mai arrendersi. Quando la fuoriclasse ucraina Yaroslava Mahuchikh, già oro indoor a Belgrado, scappata dalle bombe su Dnipro per trovare rifugio nell’abbraccio caldo dell’atletica, sbaglia il primo tentativo a quota 2 metri, Vallortigara balza in vetta alla classifica e per un momento ha le vertigini, inseguita da vicino dalla Patterson, che già si era salvata in corner a 1,98, ma poi ha ritrovato vitale brillantezza due centimetri più su. E’ l’errore a due metri dell’altra ucraina, Yrina Gerashchenko, a consegnare il podio all’azzurra: entrambe, lei e Elena, sbagliano ma Gerashchenko è zavorrata da due errori e invece Vallortigara fin lì aveva fatto percorso netto. Bronzo, meritatissimo bronzo. Oro alla Patterson, argento alla Mahuchikh, da dedicare (come Protsenko nell’alto maschile, terzo davanti a Gimbo Tamberi) alla povera Ucraina martoriata.

«Finalmente mi sono presentata a un grande evento internazionale senza problemi fisici. A un certo punto ho pensato a una medaglia di un altro colore – ammette Elena -, oggi mi sentivo forte, in grado di fare tutto. Questo bronzo mi ripaga di qualsiasi cosa: infortuni, delusioni, difficoltà. Penso che questa gara abbia aperto altre strade a me stessa. Ora penso all’Europeo, al personale, alle finali di Diamond League. Voglio cavalcare l’onda, ma prima devo ben realizzare quello che è successo qui a Eugene. Forse questa notte non dormirò…». Elena è la dimostrazione che il lavoro paga («Lavoro e sacrificio, vengo da anni brutti di infortuni e delusioni, in cui è andato male quasi tutto»), dal nuoto alla ritmica al volley, ha provato molti sport prima di approdare all’alto: «L’atletica mi permetteva di correre, saltare, stare all’aperto. Mi è piaciuta». Dal Veneto si è trasferita a Siena per allenarsi con coach Stefano Giardi, e all’inizio il cambiamento non è stato facile da metabolizzare: «Non è stato facile fare amicizie, almeno per me che non sono un animale sociale».

Sorride Elena tornata a spiccare il volo e a regalare un podio iridato nell’alto alla Nazionale (non succedeva dal Mondiale di Daegu 2011, bronzo di Antonietta Di Martino), si dispiace l’Italia della velocità per la grossa delusione di Filippo Tortu, terzo nella batteria dei 200 metri dominata dal super talento americano Erriyon Knighton (19”77) davanti al canadese Brown (20”10). Con lo stesso tempo di Brown, che è anche il primato personale sul mezzo giro di pista del campione olimpico della 4×100, Tortu è escluso dalla finale dei 200 per 3 millesimi di secondo. La legge del karma: al Mondiale di Doha, nel 2019, Filippo si era qualificato per una storica finale per un millesimo ai danni del giamaicano Tracey e ai Giochi di Tokyo aveva strappato l’oro della staffetta all’Inghilterra per un centesimo. Atletica implacabile: quello che dà, poi toglie. O viceversa (vedi Elena Vallortigara).

20 luglio 2022 (modifica il 20 luglio 2022 | 06:46)

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, 2022-07-20 05:41:00, L’azzurra ha saltato 2 metri. La gara vinta dall’australiana Eleanor Patterson, Gaia Piccardi, inviata a Eugene (Stati Uniti)

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