Almeno due morti, rapine e saccheggi: il bilancio tragico dei festeggiamenti per il Mondiale in Argentina

di Marco Bruna

La polizia di Buenos Aires parla di 15 episodi di rapine o saccheggi. Un bambino di cinque anni in coma. Secondo le autorit cinque milioni di persone si sono riversate nelle strade della capitale. Per il quotidiano La Nacin i danni sono inimmaginabili

Una festa infinita e tragica. Il Mondiale vinto dall’Argentina in Qatar — il terzo nella storia dell’albiceleste — ha portato il delirio nelle strade di Buenos Aires. Sono passati quattro giorni dalla finale, decisa ai calci di rigore dopo un 3-3 da togliere il fiato, e nessuno ha intenzione di fermarsi.

Cinque milioni di persone si sono riversate nelle strade della capitale, dicono le autorit. Si sentono canti a tutte le ore: gi alle 8 del mattino decine di persone con indosso la maglia numero dieci di Messi saltano inneggiando ai loro eroi.

Il giro di rito del pullman scoperto stato cancellato. Era impossibile raggiungere l’Obelisco, nella plaza de la Repblica, fra le avenide Corrientes e 9 de Julio, il monumento eretto nel 1936 per celebrare il quarto centenario della fondazione della citt.

I giocatori si sono dovuti imbarcare su elicotteri approntati in fretta e furia per un saluto simbolico dall’alto. C’erano tifosi che planavano dai ponti sul pullman per abbracciare la Seleccin, mettendo a rischio la sicurezza di tutti, fan e giocatori. Un tifoso, dopo essersi lanciato dall’alto, scivolato drammaticamente sull’asfalto.

La prova di questo delirio di massa contenuta in uno dei tanti video che girano in rete e sui social: si vede un tifoso portato via in barella, con una vistosa fasciatura sulla testa e il braccio forse fratturato, che continua a roteare l’altro braccio, quasi in estasi.

La festa non si ferma davanti a nulla. C’ chi si arrampicato sulla cima dell’Obelisco: siamo a oltre 60 metri d’altezza. Non ci voluto molto prima che la violenza cominciasse a offuscare le celebrazioni.

A Bahia Blanca, citt a 400 chilometri da Buenos Aires, i festeggiamenti sono finiti in tragedia: un ragazzo di 22 anni morto strangolato dalla bandiera che aveva al collo e che si incastrata nella ruota della sua moto. Un altro tifoso deceduto dopo essere caduto da un tetto. Un bambino di cinque anni in coma.

Un gruppo di fan che aspettavano da ore la parata dei giocatori si scontrato con la polizia, in tenuta antisommossa, una volta venuto a sapere che avrebbero visto Messi e compagni solo dall’alto.

I campioni del mondo stanno sorvolando l’intero percorso in elicottero perch era impossibile proseguire via terra a causa dell’esplosione di felicit della gente, ha scritto sui social Gabriela Cerruti, portavoce del presidente Alberto Fernndez — rappresentanti dell’opposizione hanno criticato la sua decisione di indire una festa nazionale proprio per la vittoria dei Mondiali.

La polizia della capitale argentina ha riferito di circa 15 episodi di rapine o saccheggi — altri video mostrano una fila di auto a cui sono state portate via le ruote. Sempre nell’area dell’Obelisco, la cui entrata stata forzata da alcuni tifosi, gli agenti sono intervenuti per placare i disordini: il bilancio provvisorio di 14 detenuti e 21 feriti.

All’esterno del monumento sono scoppiati scontri tra forze dell’ordine e tifosi a colpi di bottiglie, sassi e proiettili di gomma. I disordini si sono estesi anche ad altri edifici pubblici, come banche: un gruppo di persone ha fatto irruzione in una filiale rubando una stampante.

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano argentino La Nacin, i danni sono inimmaginabili. I primi problemi si sono verificati nella serata di marted, ben prima dell’arrivo della Nazionale all’aeroporto di Buenos Aires, a tarda notte, quando i tifosi hanno sfondato le recinzioni a difesa dell’Obelisco.

22 dicembre 2022 (modifica il 22 dicembre 2022 | 12:39)

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, 2022-12-22 11:39:00, La polizia di Buenos Aires parla di 15 episodi di rapine o saccheggi. Un bambino di cinque anni è in coma. Secondo le autorità cinque milioni di persone si sono riversate nelle strade della capitale. Per il quotidiano La Nación i danni «sono inimmaginabili», Marco Bruna

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