Nick Bollettieri è morto: insegnò il tennis ad Agassi, Courier, Becker, Sampras e a Maria Sharapova

di Gaia Piccardi

Aveva 91 anni ed era ricoverato da settimane, con i suoi metodi ha cambiato la preparazione fisica e costruito campionissimi. Raffaella Reggi: Un maestro

Dove ti alleni? Da Bollettieri. Un cognome, un marchio. C’ stato un tempo in cui il tennis era lui. Nicholas James Bollettier i, scomparso ieri a 91 anni, passato alla storia come il maestro di Andre Agassi ma in realt molto di pi, nato a Pelham (New York) il 31 luglio 1931 da immigrati italiani, un diploma in filosofia che gli sarebbe servito per attuare la sua rivoluzione cartesiana dei metodi di insegnamento e allenamento del tennis, appreso chiss come, dove e quando: forse al college da ragazzo, praticato prestando servizio nell’esercito americano, abbracciato come professione dal ’56, dopo aver lasciato la facolt di legge all’Universit di Miami, amatissima Florida, lo stato affacciato sull’Oceano che gli avrebbe dato l’abbronzatura perenne, la fama, la fortuna, la celeberrima Nick Bollettieri Tennis Academy di Bradenton, aperta dopo una gavetta tra Wisconsin, Porto Rico (lavorava, occhiali a specchio e drink in mano, al Dorado Beach Hotel della famiglia Rockefeller), Longboat Key.

Nei 40 acri di Bradenton, dal 1987 gestiti dal potentissimo gruppo di management sportivo Img che ne fece una catena di montaggio di campioni e campioncini lasciando lui, the one and only Nick al comando, il Maestro ha coltivato pubbliche relazioni, tennis e risultati, nessuno negli anni Ottanta era metodico, organizzato e strutturato come la Bollettieri Inc, gli aspiranti tennisti d’alta classifica facevano la coda per accedere e sperare nelle sue attenzioni. Perch Nick, con un solo sguardo, era in grado di capire se saresti diventato un altro Agassi o invece rimasto carneade a vita. Brian Gottfried tra i suoi primi allievi, 25 tornei vinti, mai uno Slam, portato al numero 3 del ranking nel ’77.

Ma il meglio sarebbe venuto dopo. Il primo numero uno del mondo made in Bollettieri stato Jim Courier, la racchetta impugnata a due mani sul rovescio come se fosse una mazza da baseball, stile opinabile ma una mentalit granitica e vincente (4 titoli Slam, in vetta per 58 settimane tra il ’92 e il ’93): Nick fu tra i primi, quando non era minimamente di moda, a curare l’aspetto psicologico dello sport. Nel suo staff, oltre a coach, fisioterapisti , preparatori atletici e nutrizionisti (una primizia anch’essi), mental coach e psicologi, le figure che Andre Agassi avrebbe contestato tingendosi i capelli e infrangendo tutte le regole militaresche dell’accademia. il 1984 l’anno in cui un kid di Las Vegas, tirato su dal padre ex pugile iraniano perch riscrivesse tutte le gerarchie del tennis, sbarca a Bradenton. L’accordo (la scuola costa troppo) che Agassi resti da Bollettieri per tre mesi ma quando il Maestro intuisce le potenzialit di Andre gli offre la possibilit di rimanere ad allenarsi gratis, in cambio di laute percentuali sui guadagni. La rigida disciplina della scuola sta subito stretta ad Andre, il rapporto con Bollettieri di amore-odio: il kid vede in lui una proiezione dell’insopportabile autorit paterna ma anche la strada verso il successo. I jeans strappati, lo smalto rosa, gli orecchini e la cresta punk fanno parte della ribellione di Agassi al sistema Bollettieri, Nick assiste a distanza tra sfuriate e riappacificazioni, non sar mai un rapporto sereno per produrr i suoi frutti. E che frutti.

Jennifer Capriati, Monica Seles, persino Boris Becker, gi esploso e affermato, possono dire di essere stati allievi dell’accademia pi nota del tennis. Tra le alunne pi affezionate anche Raffaella Reggi, la pioniera del tennis italiano che a soli 15 anni, nel lontano 1981, ebbe la forza di lasciare l’Emilia per Bradenton, all’inseguimento del suo sogno pi grande. Ero poco pi di una bambina ma i miei genitori mi lasciarono partire, accettando la borsa di studio offertami da uno sponsor — il racconto di Raffaella, oggi commentatrice Sky —. Persi la coincidenza a New York, arrivai a Brandeton con un giorno di ritardo. Cambiati e vai in campo che ti aspetta, mi disse un’assistente di Nick. Lui era l, carismatico e sempre presente. Dopo un quarto d’ora ferma l’allenamento e mi chiama a rete: facciamo una scommessa, io e te, mi dice. Okay maestro, gli rispondo: entro un anno sarai tra le prime 50 giocatrici del mondo, dice. Non ero professionista, non avevo classifica mondiale, niente. Aveva ragione. Si piaceva molto, credeva in se stesso incondizionatamente. Era avanti a tutti gli altri allenatori. Aveva una grande attenzione per la tecnica: ricordo, la mattina, cesti con centinaia di palle da colpire. Sul suo campo, perch aveva un suo campo, c’era un telefono incorporato in un palo della luce, con cui chiamava segretarie e assistenti coach. Sono rimasta da lui dieci anni e, dopo, non ci siamo mai persi di vista. Gli ho mandato un video di incoraggiamento un mese fa. Ha risposto la figlia: pap per la maggior parte del tempo dorme, ma la tua energia arrivata ed importante. Lo dico senza esitazione: senza Bollettieri la mia carriera non sarebbe stata la stessa.
E il vecchio Nick ricambiava l’affetto: Certo che ricordo Raffaella, grande lavoratrice, non si mai tirata indietro davanti alle difficolt, tennista di cuore. Cinque tornei vinti, n.13 del ranking nell’88, Raffi da Faenza, che non smetter mai di ringraziare il suo mentore americano.

Nick era bravissimo a scoprire ma anche motivare, trovare perle dentro l’ostrica e lucidare il talento dei big appannati. Ed al campanello dell’Accademia di Brandeton che una ragazzina russa appena atterrata in Florida con 500 dollari in tasca e nessuna parola di inglese nel vocabolario si attacc bambina: troppo giovane per essere ammessa, Maria Sharapova approfitter di un finanziamento dell’Img che, a 9 anni, le pag la retta annuale della scuola (35 mila dollari).A chi gioca a tennis ricordo sempre che questo sport fatto di sacrifici – diceva Bollettieri —, lo scopo, soprattutto da bambini, deve essere divertirsi.
L’obiettivo del successo, per, e del guadagno non sono mai rimasti sullo sfondo della lunga vita di Bollettieri, nel 2014 ammesso finalmente nella Hall of Fame del tennis (ci teneva moltissimo), scomparso domenica a 91 anni dopo una lunga malattia. Ci sono ex compagni di viaggio che l’hanno accusato di essere avido, altri un padre padrone. Geniale o ciarlatano, la contraddizione irrisolta di qualsiasi personalit ingombrante. Per Nicholas James Bollettieri parlano i risultati. E la vulgata internazionale: se non eri passato da Bradenton, negli anni Ottanta, Novanta e Duemila, prima del proliferare dei team privati, dei super coach e degli allenatori personali, non eri nessuno.

5 dicembre 2022 (modifica il 5 dicembre 2022 | 13:21)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-05 12:21:00, Aveva 91 anni ed era ricoverato da settimane, con i suoi metodi ha cambiato la preparazione fisica e costruito campionissimi. Raffaella Reggi: «Un maestro», Gaia Piccardi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version