Addio a Russell Banks, il bardo degli americani umili

di MATTEO PERSIVALE

Ha raccontato la povert senza romanticismi. Addio allo scrittore che aveva esordito nel 1975. Arrivato tardi al successo internazionale, era amato da Hollywood

Russell Banks, scomparso sabato 7 gennaio a 82 anni dopo una lunga malattia, alle presentazioni dei suoi libri era solito stupirsi davanti al pubblico: davvero avevano letto i suoi romanzi invece di aver semplicemente guardato i film, peraltro bellissimi, che avevano ispirato (Il dolce domani di Atom Egoyan e Affliction di Paul Schrader)? Definiva un dono offerto con timidezza la semplice frase ho letto il suo libro, e questa timidezza — questo pudore — ricambiava rispondendo a bassa voce, sorridendo senza mostrare i denti come il personaggio di uno dei suoi libri pi belli, La memoria perduta della pelle (tradotto in Italia da Dalai nel 2012).

Il rapporto tra lettore e scrittore, in un suo piccolo brillantissimo saggio pubblicato da una non-profit americana, l’intimit degli sconosciuti, pi intima del sesso perfino perch se parliamo di libri e lettori a volte l’autore non c’ pi, da secoli, oppure come Omero e l’autore delle Upanishad ha visto la sua identit trasformata in mito. Leggere Banks sempre un’esperienza intima, ma lui non sembra mai uno sconosciuto.

Misteri dell’editoria: due registi intellettuali girano quasi contemporaneamente,tra gennaio e marzo 1997, due film tratti dai libri dello stesso scrittore pochissimo conosciuto dal pubblico, e le storie — l’incidente fatale di uno scuolabus, una morte misteriosa durante una battuta di caccia nella neve del New Hampshire — sono tanto ben scritte e profonde da attrarre attori che, come disse Banks, di solito vengono pagati per davvero: Nick Nolte (nomination all’Oscar), Sissy Spacek, James Coburn (che l’Oscar lo vinse), Willem Dafoe, Ian Holm.

Se Gore Vidal fu il biografo dell’America imperiale vista da Washington DC, dai padri fondatori a Roosevelt (sette romanzi da Burr a L’et dell’oro), Russell Banks ha lavorato con umilt per raccontare l’America di quelli che nei libri di storia non entreranno mai. Richard Yates — andando contro il mood americano — stato il bardo dei sogni infranti della middle class; Russell Banks, attraverso una carriera lunga mezzo secolo e trasformata, quando ormai andava verso i sessant’anni, dal successo cinematografico (di critica: Banks era di nicchia anche al cinema) stato il bardo degli americani umili. Disposto coraggiosamente a affrontare con empatia — ma il cuore sempre orgogliosamente a sinistra, fin dai tempi del liceo e dell’innamoramento al college per la revolucin castrista — la questione razziale, empatico prima che il termine diventasse di moda.

Banks raccont la povert senza romanticismi, descrivendo l’abbrutimento che colpisce le sue vittime, nel gelo del nordest come nelle Florida Keys del turismo che, per chi non ha nulla, sono come e peggio di quello che una volta si definiva terzo mondo.

L’incesto, la droga, l’alcol, le bugie e gli abusi: la povert infernale — la classe operaia non va mai in paradiso nei suoi libri — anche perch le soluzioni non sono a portata di mano, e le buone intenzioni possono avere pessime conseguenze. Materiale difficilissimo da maneggiare per uno scrittore meno sensibile, meno capace di dominare completamente la tecnica di quello che succede subito dopo una scena, come diceva Mavis Gallant da lui molto amata e alla quale riserv — per la New York Review of Books — una bellissima introduzione.

Di Gogol’ e Cechov — che furono tra gli scrittori della sua vita, con Twain e Kerouac — amava il senso di umanit condivisa, il senso dell’assurdo e la capacit taumaturgica non soltanto dell’amore ma anche dello humour. Della sua ottima e abbondante bibliografia che parte dal 1975 — negli Usa pubblic quattordici romanzi, sei raccolte di racconti, due di poesie e tre di saggi — i lettori italiani hanno a disposizione La deriva dei continenti, Tormenta (in originale Affliction), Il dolce domani, La legge di Bone — tutti pubblicati in Italia da Einaudi — che sono anche tra i suoi libri pi belli. Manca il documentatissimo, epico Cloudsplitter del 1998, inedito in Italia (presumibilmente visto come troppo lungo e troppo americano: narra in 750 pagine tra storia e romanzo il sogno impossibile di John Brown, abolire la schiavit, e l’orgia di violenza nel quale fin) e nominato sia al Pulitzer sia al Pen/Faulkner (avrebbe meritato entrambi). Per le sue colleghe di facolt a Princeton Toni Morrison e Joyce Carol Oates (che su Twitter l’ha ricordato a lungo, talento enorme e cuore magnanimo) il capolavoro di Banks.

L’anno scorso i lettori italiani hanno trovato in libreria il capolavoro della sua luminosa vecchiaia, I tradimenti (Einaudi Stile libero) nel quale un anziano filmmaker fa un bilancio della sua vita — vita di bugie, supremo tema banksiano, dove Banks sparge acido sui suoi ideali protestatari di giovent. L’ultimo romanzo, uscito negli Usa a novembre e ancora inedito da noi: The Magic Kingdom, storia della comunit cristiana fondamentalista Shaker che viveva dove adesso sorge Disney World in Florida: l’estremo Banks, ironico e elegiaco, intento a raccontare ancora una volta l’America dimenticata.

Mezzo secolo di Stati Uniti nell’ultimo romanzo

Poco prima di morire, nel 1971, lo speculatore immobiliare Harley Mann decide di registrare su nastro la propria vita, a partire dall’infanzia trascorsa — dopo la morte del padre — in Florida, in una comunit Shaker (ramo del calvinismo puritano dei quaccheri) dedita al lavoro, alla fede, alla carit, respingendo tutte le tentazioni che si trovano al di fuori della colonia. Il passato del protagonista emerge attraverso il racconto di mezzo secolo di storia americana nell’ultimo romanzo scritto da Russell Banks, The Magic Kingdom (tradotto: Il regno magico), uscito negli Stati Uniti lo scorso novembre dall’editore Penguin Random House e descritto da Margaret Atwood cos: Estremamente attuale, affronta i nostri desideri pi intimi di raggiungere un qualche tipo di paradiso. Il libro uscir in Italia da Einaudi Stile libero nella seconda met del 2023.

8 gennaio 2023 (modifica il 8 gennaio 2023 | 21:15)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version