di Paolo Lorenzi
Terzo Quartararo, quarto Zarco e l’ottimo Di Giannantonio quinto. Nono Luca Marini. Cinque Ducati nelle prime dieci
Sul circuito di casa ci temeva più che mai a prendersi la sua quarta pole position e Aleix Espargaro l’aveva fatto capire in fretta, stracciando il record della pista nelle libere di sabato mattina, per poi ritoccarlo in qualifica. L’intesa con l’Aprilia è perfetta, la moto è cresciuta, lui è rinato. Era un pilota avvilito e frustrato, a un passo dal ritiro quando il matrimonio con Noale sembrava all’inizio un’unione sterile, oggi vive una seconda vita agonistica. Che corre a gonfie vele.
C’erano la sua famiglia ad abbracciarlo al ring post qualifiche, il papà, sua moglie e la piccola Mia a cui ha dedicato il casco e la livrea di questa gara (per rendere omaggio all’associazione Corall Family specializzata nelle cure cardiache dei bambini, a cui sua figlia deve la vita). «Bello avere tutta la famiglia qui, la mia gente: adesso posso godermela, perché non c’è più lo stress di una volta» una frase che riassume le difficoltà di un tempo e la felicità di oggi. L’Aprilia l’ha promosso capitano di una squadra che sembra poter contare anche su Vinales, entrato nella top ten con l’ottavo posto. Un piccolo passo avanti, d’altra parte farsi largo tra le Ducati non era scontato. Ce ne sono ben cinque nelle prime dieci, dimostrazione della forza rappresentata dall’industria italiana nella classe regina.
Al secondo posto spicca quella di Pecco Bagnaia, bruciato nella rincorsa alla pole position per soli 30 millesimi. Per batterlo Aleix s’è inventato un giro al limite con la moto che sbandava ovunque («Sembrava di correre sul ghiaccio»), Bagnaia ha risposto colpo su colpo in tutti i settori della pista, ma ha perso qualcosa nell’ultimo tratto.
L’altro protagonista è Fabio Quartararo che ha domato una M1 che scivolava dappertutto per guadagnarsi una terza posizione che sa di miracoloso. «Venerdì eravamo in grande difficoltà e oggi avrei firmato anche per la seconda fila — ha raccontato il francese —. Abbiamo cambiato il setting della moto, ma soprattutto è migliorata la pista». Più gommata dal passaggio delle moto nel corso delle prove, ciò che ha ridotto in parte la scarsissima aderenza dell’asfalto del circuito. Che ha messo meno in crisi le Desmosedici (nei primi dieci sono entrati anche Di Giannantonio, quinto, e Luca Marini, nono) ad eccezione di quella di Enea Bastianini bloccato in Q1 e finito in quinta fila con il quattordicesimo tempo: «È mancato qualcosa oggi, venerdì sono andato benino, ma non ho fatto lo step che hanno fatto gli altri — ha spiegato Enea —. Ho cambiato regolazioni perdendo la strada. Dovrò inventarmi qualcosa per la gara». Dove il consumo delle gomme sarà determinante. Il pronostico è tutt’altro che definito: l’ultimo a vincere scattando dalla pole position al Montmelò era stato Jorge Lorenzo, nel 2018.
4 giugno 2022 (modifica il 4 giugno 2022 | 16:40)
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, 2022-06-04 21:59:00, Terzo Quartararo, quarto Zarco e l’ottimo Di Giannantonio quinto. Nono Luca Marini. Cinque Ducati nelle prime dieci, Paolo Lorenzi