Motori: Cosa si può guidare con la patente di categoria D

La patente D è una delle abilitazioni di guida professionali insieme alla patente C e alla patente E, ovvero i documenti di guida di categoria superiore. In particolare, l’abilitazione di categoria D è rivolta alla guida di veicoli adibiti al trasporto di persone, superando la restrizione di 8 passeggeri più il conducente prevista dalla patente B. Vediamo a quale età è possibile fare questa abilitazione, quali mezzi si possono guidare e la procedura completa per sapere come prendere la patente D.

Patente D: cosa posso guidare?

Con la patente di categoria D è possibile guidare veicoli per il trasporto di persone, con una capacità superiore a 9 persone incluso il conducente, mezzi come autobus e minibus, motivo per il quale viene anche chiamata patente per autobus. Inoltre, questa abilitazione consente la guida di veicoli con rimorchi, purché quest’ultimo abbia una massima non superiore a 750 Kg. Si possono anche condurre tutti i veicoli compresi dalle patenti B e AM, ovvero ciclomotori e autovetture fino a 3,5 tonnellate.

Tuttavia, oltre alla patente D è necessario prendere anche l’abilitazione CQC, ovvero la Carta di Qualificazione del Conducente. Questo documento obbligatorio autorizza i conducenti alla guida professionale di mezzi adibiti al trasporto di merci e persone, una qualifica essenziale per svolgere l’attività professionale di autista. La CQC, dunque, affianca la patente D e abilita a una specifica categoria di trasporto, perciò per ogni documento di guida professionale (patente C, C+E e D+E) è necessario prendere la relativa abilitazione CQC.

Patente D: l’età minima e requisiti

Per poter prendere la patente D è necessario avere un’età minima di 24 anni, la stessa età richiesta per il conseguimento della patente C. Un altro requisito essenziale è il possesso della patente B, senza la quale non è possibile ottenere la patente di guida D. Ad ogni modo, è possibile fare la patente D insieme alla CQC, un’opzione che permette di abbassare l’età minima a 21 anni di età, basta seguire un corso specifico per conseguire la Carta di Qualificazione del Conducente insieme al documento di guida di categoria D.

Oltre all’età minima, però, sono previsti ulteriori requisiti di legge per l’idoneità a questo tipo di abilitazione di guida. La patente D, infatti, richiede il possesso di una capacità uditiva ottimale e integra, quindi bisogna essere in grado di ascoltare una conversazione ad almeno 8 metri di distanza senza l’utilizzo di apparecchi auditivi. Inoltre, è necessario non avere alterazioni e condizioni invalidanti agli arti, come protesi o altri dispositivi di compensazione, in più è essenziale una vista di 4/10 da ogni occhio e di 12/10 complessivamente, anche tramite l’uso di lenti e occhiali con determinate caratteristiche tecniche.

Come prendere la patente D

Per ottenere la patente di categoria D bisogna superare un esame di teoria e una prova pratica di guida. Questo documento di guida può essere ottenuto presso un’autoscuola specializzata, in possesso di veicoli adeguati e tecnici competenti per il conseguimento di tale abilitazione. In alternativa, è possibile fare la patente D da privatista, rivolgendosi presso gli uffici territoriali della Motorizzazione Civile per sostenere l’esame teorico, mentre la prova di guida va realizzata comunque in un’autoscuola. I documenti per l’iscrizione alla patente D sono:

modulo TT 2112 compilato;
ricevute di pagamento dei bollettini prestampati;
certificato rilasciato dal medico di base;
3 fototessera recenti e senza accessori come cappelli con visiera;
fotocopia del documento d’identità, della patente e del codice fiscale.

L’esame di teoria per la patente D

Il primo step per il conseguimento della patente D è l’iscrizione, presso la Motorizzazione o un’autoscuola, per sostenere l’esame di teoria. La prova teorica prevede 40 quesiti con opzione vero/falso, un test per il quale si hanno a disposizione 40 minuti di tempo e si possono commettere fino a 4 errori. Dopo la presentazione della domanda è possibile effettuare due volte l’esame di teoria entro 6 mesi, mentre in caso di doppia bocciatura è necessario iscriversi nuovamente.

Presso l’autoscuola è possibile seguire le lezioni per la preparazione alla prova teorica, corsi che in genere si svolgono di sera per consentire la presenza anche alle persone che già lavorano. L’esame di teoria per la patente D comprende una serie di domande su concetti di base e materie specifiche. Nel primo caso si tratta di argomenti generali comuni ad altre abilitazioni di guida, con quesiti che valutano le conoscenze del candidato in merito a:

segnaletica stradale orizzontale e verticale;
regole di comportamento alla guida;
distanza di sicurezza e precedenze;
prevenzione degli incidenti stradali;
documenti di guida e formalità amministrative;
funzionamento del veicolo;
sistemi di sicurezza degli autoveicoli;
norme ambientali per la guida sostenibile.

Allo stesso tempo, l’esame teorico per il conseguimento della patente di categoria D prevede anche dei quesiti specifici, domande dettagliate il cui focus è la verifica delle conoscenze del candidato su determinati argomenti e concetti come:

norme che regolano tempistiche e modalità della guida professionale;
disposizioni in merito al trasporto di persone;
comportamento da seguire in seguito a un incidente;
documentazione necessaria per il trasporto di persone;
funzionamento e utilizzo dei dispositivi di sicurezza del veicolo;
responsabilità delle persone trasportate da parte del conducente;
manutenzione preventiva del veicolo.

La prova pratica di guida della patente D

Una volta superata la prova teorica è possibile ritirare il foglio rosa e prenotare la prova pratica per la patente D. L’esame può avvenire a partire da un mese dopo la prova di teoria, con la durata del foglio rosa di 12 mesi e la possibilità di ripetere il test di guida due volte in caso di bocciatura al primo tentativo. Questo tipo di prova viene eseguita presso un’autoscuola attrezzata, con l’esame che dura almeno 45 minuti e viene effettuato alla presenza di un istruttore e di un esaminatore.

La prova viene realizzata con un autobus di lunghezza minima pari ad almeno 10 metri, una larghezza superiore a 2,4 metri e una potenza sufficiente per raggiungere 80 Km/h. Durante l’esame vengono valutati diversi aspetti e competenze da parte del candidato, tra cui la configurazione della posizione di guida e dei dispositivi di sicurezza, il controllo dei sistemi del veicolo e dello stato del mezzo prima della partenza.

Inoltre, viene esaminata la capacità del conducente di compiere una serie di manovre, tra cui l’aggancio di un rimorchio, il parcheggio e la marcia indietro in curva. Viene anche analizzato il comportamento del candidato nel traffico, la partenza in salita, il modo in cui affronta gli incroci e la guida nei tratti in discesa e in salita. Al termine dell’esame è possibile ottenere la patente D, mentre in caso di bocciature e scadenza del foglio rosa è possibile mantenere l’esame teorico e ripetere appena quello pratico per una sola volta.

Come funziona l’esame CQC per la patente D

Chi pretende fare la patente D per svolgere l’attività professionale di conducente di veicoli adibiti al trasporto di persone, in questo caso deve prendere anche l’abilitazione CQC persone. Questa certificazione è obbligatoria per gli autisti, i conducenti che svolgono come attività principale la guida di un veicolo conducibile con la patente D, oppure chi trasporta persone per conto terzi come dipendente di un’azienda.

Per ottenere la patente CQC insieme o successivamente alla patente D bisogna seguire un corso formativo, della durata di 280 o 140 ore a seconda della modalità scelta. Il corso da 280 ore permette di prendere la patente D a partire da 21 anni d’età, il corso da 140 ore dai 23 anni d’età, mentre chi non prende la CQC oppure vuole conseguire l’abilitazione successivamente può fare la patente D solo a partire da 24 anni d’età.

Chi già possiede la CQC merci, invece, può ottenere la CQC persone con un corso veloce di appena 35 ore. Una volta terminato il corso entro un anno bisogna sostenere l’esame teorico, un quiz con 70 domande e 90 minuti di tempo e la possibilità di commettere fino a un massimo di 7 errori. Per i conducenti che invece già possiedono la CQC merci, l’abilitazione professionale CQC persone prevede un esame ridotto con 30 quesiti, 40 minuti di tempo e la possibilità di fare fino a un massimo di 3 errori nel test.

La patente D comprende la C?

La patente D non comprende la C, infatti si tratta di due abilitazioni di guida distinte. La prima è relativa ai veicoli adibiti al trasporto di persone, la seconda ai mezzi per il trasporto di merci. Tuttavia, al raggiungimento dei 68 anni d’età la patente D diventa automaticamente una patente C, in quanto si arriva all’età anagrafica massima consentita per lo svolgimento di attività inerenti il trasporto di persone.

L’unica eccezione riguarda chi ha conseguito la patente D prima del 30 settembre 2004, infatti in questo caso è possibile guidare tutti i veicoli compresi con la patente C. Si tratta nel dettaglio di mezzi pesanti con una massa superiore a 3,5 tonnellate, adibiti al trasporto di merci e non di persone, anche dotati di un rimorchio leggero. Ad ogni modo, se l’attività prevede la guida professionale è necessario ottenere comunque la CQC.

Il prezzo della patente D in autoscuola e da privatista

Il costo della patente D presso un’autoscuola è all’incirca di 1.200 euro, un importo che tiene conto di almeno 4 ore di guida per la preparazione della prova pratica. Ovviamente è possibile dare l’esame teorico presso la Motorizzazione Civile per risparmiare un po’, con una spesa complessiva che in questo caso è di circa 900 euro. Ecco nel dettaglio quali sono i principali costi per la patente di categoria D:

74,40 euro per i bollettini postali obbligatori;
5-10 euro per le fototessera;
50-100 euro per i certificati medici;
100 euro l’ora circa per le esercitazioni di guida.

Patente D: età massima, quanto dura e quando rinnovarla

Dopo aver conseguito la patente D l’abilitazione di guida dura 5 anni, quindi è necessario rinnovarla ogni 60 mesi fino al compimento dei 60 anni d’età. In seguito, è necessario sottoporsi a una valutazione medica ogni anno, con la possibilità di mantenere il documento di guida fino al compimento di 68 anni d’età. Dopo tale età anagrafica non è possibile condurre autobus e altri veicoli adibiti al trasporto di persone, quindi la patente D viene declassata automaticamente a patente C.

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