Musk lancia il sondaggio su Twitter: «Riammettere Trump?». Tre milioni di voti in un’ora

di Paolo Foschi

Il miliardario ha lanciato l’iniziativa proprio mentre la web-company si trova ad affrontare una crisi drammatica

Elon Musk, il miliardario neo-proprietario di Twitter, fa ancora discutere con un’iniziativa che rischia di alimentare nuove polemiche. Il vulcanico (e discusso) imprenditore, quando in Italia non erano ancora le due di notte, ha infatti lanciato un sondaggio su Twitter su un tema caldissimo: la riammissione sul social network di Donald Trump, l’ex presidente americano bannato dal social dopo l’assalto del 6 gennaio 2020 a Capitol Hill. Secco il testo del sondaggio: «Reinstate former president Donald Trump – Yes – No». In meno di 25 minuti aveva già votato (con ampia maggioranza per il sì) un milione di utenti, numero cresciuto rapidamente con il passare delle ore, dopo un’ora avevano partecipato al sondaggio oltre 3 milioni di iscritti alla piattaforma.

Poche ore prima di lanciare il sondaggio, Musk aveva scritto un post in cui in qualche maniera preannunciava l’idea di riammettere Trump, pur senza nominarlo : «La nuova politica di Twitter è la libertà di parola, ma non la libertà di accesso. I tweet negativi/di odio saranno massimizzati e demonetizzati, quindi niente pubblicità o altre entrate su Twitter. Non troverai il tweet a meno che tu non lo cerchi specificamente, il che non è diverso dal resto di Internet». Del resto Musk a inizio novembre aveva già ventilato l’ipotesi di riammettere l’ex presidente americano sulla piattaforma. La svolta potrebbe arrivare dunque proprio pochi giorni dopo l’annuncio di Trump della candidatura per le prossime elezioni presidenziali.

L’iniziativa arriva dopo giorni molto difficili per la web company. Subito dopo aver ultimato l’acquisizione, Musk ha avviato un piano di ristrutturazione lacrime e sangue, licenziando migliaia di dipendenti, oltre ad aver mandato a casa i supermanager della precedente gestione. Come se non bastasse, è iniziato anche l’esodo volontario di molti dipendenti che non erano stati licenziati, spaventati dalle prospettive dell’azienda, come raccontato da Massimo Gaggi sul Corriere. Vedremo come andrà a finire.