L’aumento dei tassi d’interesse della Bce applicati alle banche (e cascata ai risparmiatori) provoca un effetto inatteso sui giovani alla ricerca del mutuo per l’acquisto della prima casa. La platea degli under 36, più debole in termini di coperture reddituali con le quali ottenere un finanziamento per un immobile, risulta ora penalizzata nell’accesso alla garanzia di Stato offerta da Consap, la società controllata interamente dal ministero del Tesoro.
Avverte del rischio che venga meno l’ombrello pubblico l’amministratore delegato Vincenzo Sanasi d’Arpe, che registra le prime avvisaglie di contrazione del credito: «A seguito del rialzo dei tassi le banche hanno comunicato di non poter più proporre ai giovani mutui a tasso fisso con un teg contenuto entro il tegm, pubblicato trimestralmente dal Mef. Come conseguenza stiamo osservando una flessione delle domande – a fine mese sono attese circa 7.000 richieste di accesso rispetto ad una media mensile di 12.000 registrata nel primo semestre dell’anno – e un maggior ricorso ai mutui a tasso variabile che consentono in fase di erogazione di rispettare il limite del Tegm. Molte banche ci hanno segnalato l’offerta di nuovi prodotti – tasso variabile con cap, contratti con opzione di rinegoziazione – che permettono ai richiedenti nel corso dell’ammortamento del mutuo, di optare per condizioni a loro più favorevoli».
Le uniche offerte per i giovani, garantite al momento da Consap, sarebbero quelle di Credem e Intesa Sanpaolo che richiedono fino all’80% del prezzo di acquisto. Per chi ha bisogno di una copertura maggiore c’è solo un’offerta di Intesa. Per tutti gli altri istituti serve la garanzia di un genitore. Un tema neanche sfiorato in campagna elettorale.
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, 2022-09-25 20:59:00, L’aumento dei tassi d’interesse della Bce applicati alle banche provoca una restrizione del credito ai giovani privi di sufficienti garanzie reddituali. L’ombrello pubblico di Consap rischia di essere inadeguato: in calo le richieste di accesso al fondo, Fabio Savelli