Napoli, lo strappo di Confindustria: no alla marcia per la pace promossa da De Luca

lo srrappo Mezzogiorno, 26 ottobre 2022 – 07:47 Il consiglio di presidenza regionale boccia all’unanimità l’adesione. Traettino prende atto ma, a titolo personale, resta favorevole all’iniziativa di Paolo Grassi La riunione del consiglio di presidenza regionale è andata in scena nella tarda mattinata di lunedì a Palazzo Partanna. Della squadra di comando di Confindustria erano presenti quasi tutti, a cominciare dal numero uno degli imprenditori campani, Luigi Traettino. Il quale, dopo aver anticipato telefonicamente l’argomento a vari colleghi nei giorni precedenti, ha sollecitato una presa di posizione sulla manifestazione promossa dal governatore Vincenzo De Luca in piazza del Plebiscito. Appuntamento, venerdì 28 ottobre, lanciato dall’inquilino di Palazzo Santa Lucia «per promuovere un cessate il fuoco in Ucraina della durata di un mese, al fine di consentire a istituzioni di governo e statali o singole personalità di mettere in campo una concreta iniziativa di pace». Peccato, però, che la questione messa sul tappeto dall’ex leader uno dell’Unione di Caserta non abbia incontrato consensi. Quantomeno tra i presenti. A cominciare dalla maggiore territoriale campana: Napoli. Costanzo Jannotti Pecci, infatti, aveva già anticipato il suo pensiero (allora «a titolo personale») a metà mese al Mattino: «Tutti desiderano la pace — aveva detto — Non è necessario promuovere una manifestazione per testimoniarlo. Su una questione così importante l’iniziativa, se mai, può dividere piuttosto che unire. Qual è il suo significato? Chiedere alla Russia di abbandonare i territori occupati? Non mi pare. Lanciare a Zelensky un messaggio subliminale: accetta la situazione e vieni a patti con Putin? Smettere di finanziare e armare la resistenza ucraina?». Una tesi — quella del successore di Maurizio Manfellotto — che poi, successivamente, è stata suffragata nel consiglio di presidenza partenopeo e rilanciata con forza l’altro ieri. Al pari di quanto hanno fatto anche altri capi della più importante associazione datoriale. «Posizione personale»Il timoniere di Confindustria Campania — che, va ricordato, resterà in sella fino alla prossima estate (appare molto complicata, ammesso che egli ne faccia richiesta o ne abbia intenzione, una sua conferma) — ha comunque tenuto a precisare che, pur accettando la decisione del Consiglio, ribadisce il giudizio positivo sulla manifestazione, riservandosi di esplicitare pubblicamente la posizione («naturalmente a titolo personale»). Resta il fatto che gli industriali non aderiscono all’iniziativa della Regione e, di conseguenza, non parteciperanno alla marcia del 28. Per la cui organizzazione l’amminisrazione di via Santa Lucia ha messo in bilancio una spesa fino a 300 mila euro. Imprese spaccate…Confindustria, peraltro, non è l’unica sigla imprenditoriale a smarcarsi dall’iniziativa deluchiana. Anche Confcommercio fa sapere che non ha aderito alla manifestazione, nonostente le sollecitazioni. Mentre Confesercenti, attraverso il numero uno campano, Vincenzo Schiavo, ha annunciato la presenza di una delegazione in piazza: «Siamo stati invitati (come del resto le altre associazioni, ndr) e abbiamo detto sì, perché quando si parla di pace siamo sempre pronti a scendere in campo. La pace è un elemento importante per il futuro sicuro delle nostre attività commerciali». …come i sindacatiInsomma, imprenditori divisi. Come del resto i sindacati. Se Cgil e Uil hanno dato il lro ok alla marcia promossa da De Luca, la Cisl — è noto — non sarà presente: «Vogliamo la pace ora o è solo uno slogan che viene coniugato tanto per indire una manifestazione che non ha nulla a che vedere con la guerra in atto?», hanno spiegato — nei giorni scorsi — dalla segretaria regionale guidata da Doriana Buonavita. Chi ci saràMa ecco, per la precisione, l’elenco delle sigle — aggiornato a lunedì (e fornito dalla Regione) — che hanno dato il loro assenso alla marcia: tra le altre compaiono Caritas diocesana, Acli, Coni, Università Orientale, Garante regionale detenuti, Coordinamento familiari vittime criminalità, Banco alimentare, Unicampania Vanvitelli, Cus Napoli, Comunità Sant’Egidio, Servizi infanzia Campania, Rete Castelvolturno solidale, Movimento rifugiati, Cgil, Uil, Associazione ad alta voce, Ato Napoli 1, Consorzio Medina, Beggars’ theatre, Movimento unitario giornalisti, Università del Sannio, Europa verde, Forum III settore, Arcigay, Centro italiano femminile, Coop parsifal, Università Federico II, Fondazione Polis, Acer Campania, Anpal, Unicef Campania, Comitato no war, Fabbrica Wojtyla, Croce rossa italiana comitato regionale Campania, Fidas Atan, Ail, Fondazione Leonardo Giambrone, Unitalsi, Cittadinanza attiva, Associazione arcobaleno Marco Iagulli, Associazione figli in famiglia, Associazione l’angelo azzurro, Confederazione internazionale cavalieri crociati, Comitato genitori no alcol, Federazione associazione nazionali persone con disabilità, Unione italiana ciechi e ipovedenti della Campania, associazioni del comparto agricolo. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 26 ottobre 2022 | 07:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-26 07:37:00, Il consiglio di presidenza regionale boccia all’unanimità l’adesione. Traettino prende atto ma, a titolo personale, resta favorevole all’iniziativa,

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