Neo cameriere a PizzAut, non scriveva da ventanni. Ora prende la comanda

di Rosella Redaelli

Per vent’anni rimasto chiuso in casa da solo e ha dimenticato la scrittura. Nico Acampora gli ha offerto una stage da cameriere e lui riuscito a prendere una comanda

Due caff al tavolo 63. La comanda semplice, ma la storia di un successo. Quello di Simone Di Salvatore, 34 anni, di Rozzano, il pi anziano, tra i camerieri di PizzAut , in stage nella prima pizzeria in Italia gestita a Cassina De’ Pecchi (Milano) da ragazzi autistici. Simone ha frequentato la scuola fino ai 14 anni, poi ci sono stati 20 anni praticamente chiuso in casa, solo davanti ad un pc. Nessuna occasione di imparare, leggere, scrivere, socializzare. Quando l’ho conosciuto – spiega Nico Acampora, fondatore di PizzAut e pap di un ragazzo con autismo – mi sono chiesto se potevo offrirgli uno stage. Normalmente i nostri ragazzi sono pi giovani, tra i 20 e i 25 anni, perch in quell’et pi facile apprendere, invece Simone in vent’anni aveva praticamente dimenticato a leggere e scrivere e questo, per un cameriere, un problema.

Nonostante i dubbi Nico Acampora decide di dare fiducia, tanta fiducia, a quel ragazzo dalla corporatura robusta che si mette subito in gioco, si d da fare, apparecchia, sparecchia i tavoli del ristorante, mette le pizze nelle scatole, le consegna, ma non riesce a prendere le comande. Abbiamo lavorato insieme sei mesi – continua Acampora – gli ho dato i compiti a casa, i men da studiare, gli esercizi di scrittura, gli ho insegnato che qualche cliente potrebbe chiedere delle variazioni e bisogna essere in grado di scriverle e riportarle in cucina. Simone ha lavorato con impegno perch saper scrivere le ordinazioni , come fanno tutti gli altri ragazzi, significa essere un cameriere al 100 per cento.

Cos ieri sera, quando al tavolo 63 gli hanno ordinato due caff, lui ha preso coraggio, ha tirato fuori il blocchetto bianco, la sua penna e ha scritto in triplice copia Due caff al tavolo 63. Poi corso da Nico, felice per quello che aveva appena fatto e lo ha abbracciato. Quando abbiamo inaugurato il locale – prosegue Acampora – avevamo previsto di utilizzare dei tablet per facilitare il lavoro ai nostri ragazzi, ma ci siamo resi subito conto che andavano in confusione. Cos siamo tornati al metodo tradizionale: carta e penna. Le nostre pizze hanno nomi curiosi, facili da imparare e ai nostri clienti chiediamo la cortesia di ordinare usando i nomi del men. Al momento PizzaAut a Cassina De’ Pecchi, ma a Monza i lavori procedono a ritmo serrato per aprire, il 2 aprile, un nuovo ristorante con una cucina da 220 metri quadrati per formare nuovi giovani nella speranza che possano essere assunti anche da altri imprenditori .

La scuola soprattutto nel lavoro in sala e cucina tutti i giorni: I ragazzi hanno imparato anche ad accettare le variazioni – spiega Acampora – all’inizio i pizzaioli si rifiutavano di fare la nostra “Regina Margherita” senza pomodorini, perch cos hanno imparato a farla. Adesso hanno capito che possono accettare di variare le ricette ed una conquista. una conquista anche quella di Simone che si reca da PizzAut da solo, usando i mezzi e che ora ha anche ripreso in mano carta e penna per scrivere la sua prima comanda e ha emozionato tutta la sala.

30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 18:20)

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