Niente nomina a sottosegretario, Valentina Aprea lascia Fi: «Sono ferita»

di Valentina Santarpia

Il disappunto della storica dirigente di Forza Italia: «La dignità ha un prezzo». Lascia anche la carica di dirigente del Dipartimento dell’Istruzione

Dopo la mancata nomina a sottosegretario all’Istruzione, Valentina Aprea lascia Forza Italia dopo quasi 30 anni nel partito di Silvio Berlusconi. «Con grande amarezza e stupore – si legge in un messaggio di Aprea che sta circolando nelle varie chat interne degli azzurri – e nonostante la promessa fattami personalmente dal presidente Berlusconi nella sera del 26 settembre, all’indomani dell’infausto risultato elettorale nel mio Collegio, ho appreso dalla stampa di non aver ricevuto l’incarico di sottosegretario all’Istruzione». Aprea, oltre al partito, lascia anche la carica di dirigente del Dipartimento Istruzione. «Sono ferita, la dignità ha un prezzo, mi dispiace solo per Berlusconi», confida al Corriere. Ma non intende fare dichiarazioni ulteriori, e si rammarica anche che la nota del suo addio sia stata diffusa pubblicamente.

Una vita per la scuola

Per anni dirigente scolastica a Milano 3, nel quartiere di Berlusconi, poi con Berlusconi in politica dal ‘94, sottosegretaria con Letizia Moratti dal 2011 al 2006, presidente di commissione, assessore regionale in Lombardia, e di nuovo in Parlamento dove ha completato la riforma Moratti, e contribuito a scrivere molte parti del Pnrr, era considerata tra i papabili sulla poltrona da ministro dell’Istruzione. Chi le è molto vicino sa che ci teneva a completare il lavoro di scrittura del Pnrr per la scuola, attestando a Forza Italia il merito di aver contribuito ai progetti. Ma poi si è vista prima scalzare dal leghista Giuseppe Valditara, poi addirittura cassare dalla lista dei sottosegretari. Da qui una decisione che è stata assolutamente sofferta.

La nota

«Forza Italia non era certo tenuta a recuperarmi, però in questo mese ho continuato a credere possibile un mio rilancio per diverse ragioni»- scrive Aprea nel messaggio. «La prima era legata proprio all’impegno che il presidente Berlusconi aveva preso con me, alla presenza di parlamentari lombardi e non solo. La seconda perché in tutti questi anni ho promosso, nel nome di Forza Italia, visioni, politiche ed azioni di successo nel settore dell’Istruzione. La terza perché nel PNRR ci sono molte leggi da noi (da ME) fortemente volute e sarebbe stato un vantaggio per Forza Italia curarne l’attuazione e continuare ad intestarsi il merito di averle volute (si pensi ad esempio agli ITS Academy!). Non è andata così. Probabilmente, anzi sicuramente, Forza Italia non ha più bisogno di me, anche se non la pensano così i tanti «mondi» (dalla CEI, alla Confindustria, ai sindacati, ai dirigenti, ai docenti, alle famiglie..) che in queste ore mi hanno comunicato la loro sorpresa per il fatto che proprio io (la fedelissima di Berlusconi), e, a dir loro, la più esperta e più competente, ero rimasta fuori dal Governo! Non rinnegherò mai la mia storia, la mia passione per Forza Italia, la riconoscenza per il Presidente Berlusconi, ma è giunto il momento di lasciarvi. Lascio anche la carica di Dirigente del Dipartimento Istruzione che ho, fin qui, guidato con passione e competenza», conclude.Ed ora? «Continuerò a contribuire, ma dall’esterno», assicura.

2 novembre 2022 (modifica il 2 novembre 2022 | 16:21)

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