Nils Liedholm e la piazza che spacca il paese: «Non va a lui, era ateo»

di Elvira Serra

Lu e Cuccaro Monferrato, la protesta di un comitato contro il Comune: meglio dare il nome del vecchio parroco. Franco Baresi: «Se qualcuno conosce questo paese è per il Barone, la sua tenuta e il suo vino. La piazza? Gliela devono»

Al figlio Carlo dispiace che sia stato tirato in ballo l’ateismo. «Soprattutto perché non è vero. Gli abitanti di Cuccaro dovrebbero ricordare bene che mio padre ebbe l’attacco cardiaco con cui iniziò il suo decadimento il giorno di Pasqua del 2004, proprio nella chiesa di Santa Maria Assunta». La stessa chiesa di fronte alla quale c’è il piazzale che l’amministrazione comunale di Lu e Cuccaro Monferrato il 12 luglio del 2021 ha deliberato di intitolare a Nils Liedholm: istanza accolta dalla Prefettura di Alessandria il 2 dicembre scorso. «Papà era luterano — ci racconta per telefono — cresciuto in una famiglia molto religiosa che vantava alti prelati. Mia madre era cattolica e lui l’accompagnava spesso a messa: nelle grandi ricorrenze, come a Natale, ci andavamo insieme. E quando gli chiedevo perché, mi rispondeva che Dio è lo stesso per tutti».

L’alternativa del Comitato per don Caprino

Quanto a «crediti religiosi», non ci sarebbe gara: va riconosciuto che sono ben altri quelli vantati dal neonato «Comitato Don Giovanni Caprino», per il quale la piazza andrebbe intitolata al compianto sacerdote, parroco dell’Assunta per 44 anni e cinque mesi. Tanto più, scrive l’avvocato Riccardo Vaccaro per conto del Comitato, «il piazzale finì attraverso un atto di donazione (del parroco, ndr) nella disponibilità dell’allora Comune di Cuccaro: questo sarebbe da solo più che sufficiente per ritenere detta nobile figura di sacerdote meritevole dell’intitolazione». Curiosamente, però, per il Don morto nel 1999 nessuno si era mai mobilitato prima. Lo dice il primo cittadino Franco Alessio, eletto con lista civica nel 2019 quando i Comuni di Lu e Cuccaro furono unificati, portando in dote 1.106 e 324 abitanti. «E nemmeno Pier Giuseppe Brusasco, nei suoi due mandati da sindaco, aveva mai fatto niente. Salvo adesso essere nel Comitato, tra i 43 firmatari della proposta. Mi sembra folle».

Cent’anni dalla nascita del Barone

Folle e un po’ triste, anche per i familiari dell’allenatore nato cent’anni fa a ottobre e scomparso nel 2007, soprannominato «il Barone» per signorilità e correttezza, il campione che regalò — tra gli altri — quattro scudetti al Milan con il «Gre-No-Li» (il trio formato con i compagni Gren e Nordahl) e uno alla Roma (da allenatore). E che nel 1973 si trasferì nella tenuta Villa Boemia, a Cuccaro, dove cominciò a produrre Grignolino e Barbera. Nell’azienda, venduta nel 2015, si continua ad assegnare il Premio Liedholm, toccato anche a Carlo Ancelotti e Michel Platini.

L’amarezza degli amici

Non trattandosi di un racconto del Guareschi, ma di un fatto di cronaca, i commenti sono veri. Gianni Rivera: «Mi dispiacerebbe molto se non si riuscisse a intitolare la piazza a Liedholm». E Franco Baresi: «Se qualcuno conosce Cuccaro è per la figura di Liedholm, per la sua tenuta e il suo vino. Credo glielo debbano». Il figlio Carlo taglia corto: «Certo che sarei molto contento se la piazza fosse intitolata al mio dolcissimo padre. Preferiscono don Caprino? Va benissimo, lo abbiamo conosciuto sia io che papà. Basta chiudere questa ridicola polemica».

15 marzo 2022 (modifica il 15 marzo 2022 | 22:51)

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, 2022-03-15 23:35:00, Lu e Cuccaro Monferrato, la protesta di un comitato contro il Comune: meglio dare il nome del vecchio parroco. Franco Baresi: «Se qualcuno conosce questo paese è per il Barone, la sua tenuta e il suo vino. La piazza? Gliela devono», Elvira Serra

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