Enoteche, gelaterie e cocktail bar: ecco «NoCe», storico quartiere di Milano dove c’è inatteso fermento

indirizzi

di Alessandra Dal Monte

La zona a Nord di Cenisio sta diventando sempre più attrattiva tra nuove aperture e insegne storiche

Se, per citare Agatha Christie, tre indizi fanno una prova, a Milano tre indirizzi fanno un quartiere. Seguendo la mappa delle nuove aperture si può facilmente tracciare l’identikit delle zone in via di gentrificazione: da NoLo a Isola, da Chinatown a NaPa, la città è piena di esempi in cui a trainare la popolarità di un’area sono stati proprio i locali. Ebbene, tra il cimitero Monumentale e il ponte della Ghisolfa, in quelle strade a Nord della direttrice di via Cenisio, c’è aria di novità. Negli ultimi mesi hanno aperto gelaterie, cocktail bar, enoteche, pasticcerie che si vanno ad aggiungere a insegne storiche e molto apprezzate dai residenti. Dichiaro subito, per onestà intellettuale, che mi sono da poco trasferita in questa zona. E che la sto esplorando palmo a palmo da settimane, scoprendo chicche inaspettate, non solo in ambito food. Si tratta di quell’area che sulla mappa di Milano corrisponde allincrocio tra Bullona, Ghisolfa e Simonetta. Case anni Venti e Trenta alternate a palazzine anni Sessanta, un passato operaio e anarchico: è da queste vie (e da quelle oltre la circonvallazione, al di là di viale Monte Ceneri) che il drammaturgo Giovanni Testori ha preso spunto per la sua corposa raccolta I segreti di Milano. Il gioiello architettonico della zona è Villa Simonetta, oggi sede della civica scuola di musica Claudio Abbado, la galleria d’arte di Lia Rumma e il teatro Out Off rappresentano altri due centri culturali. Il parchetto intitolato a Giovanni Luigi Bonelli, inventore di Tex Willer, è una piccola oasi di pace tra i palazzi. Ma come si possono unificare, in un nome solo, Bullona, Ghisolfa, Simonetta e anche un pezzo di Monumentale? Poiché siamo a Nord di via Cenisio, potremmo usare l’acronimo «NoCe». Un neologismo coniato, sulla falsariga di «NoLo» (Nord di Loreto), una sera di gennaio 2022 insieme al mio caro amico Stefano. Avevo appena visto quella che poi sarebbe diventata la mia casa e cercavo un modo per definire quella porzione di Milano percepita come tranquilla zona residenziale, addirittura «sonnacchiosa» secondo il sito di riferimento per l’urbanistica cittadina Urban File. E invece, girando con attenzione e spirito di ricerca, non mancano affatto gli indizi (e gli indirizzi) di un risveglio, che autorizzano a pensare a «NoCe» come a un quartiere in fermento.

Le novità enogastronomiche

Partiamo da Lom, Locanda Officina Monumentale, molto fotografata e frequentata a partire dalla Design Week di settembre 2021: un’ex officina ristrutturata e trasformata in dopolavoro cool. Location post industriale, ottimi drink, perfetta per un aperitivo o un dopocena (via Galileo Ferraris 1); la gelateria Terra che, oltre alla sede in via Vitruvio, ne ha aggiunto, da pochissimo, una in piazza Diocleziano (gusto migliore il classico pistacchio di Sicilia salato, secondo me, ma per i più curiosi la gelateria organizza anche degli «aperigelato» con gusti gastronomici, per esempio al salmone, al tartufo bianco d’Alba…); l’enoteca di vini naturali (con cucina) Surlì, che fino a novembre 2021 si trovava in Isola e che poi i soci Vittorio Binacchi (chef) e Lorenzo Scarsi (sommelier) hanno trasferito in via Losanna al 29. Quindi, per pochi metri, si troverebbe tecnicamente a sud di Cenisio, ma non fa niente, «NoCe» è inclusivo. Il menu cambia spesso, ma il bao con la ciabatta al posto del pane al vapore, ripieno di guancia di cavallo e salsa verde, merita. Insieme alle bottiglie-chicca consigliate da Lorenzo. Poco più in là, in via Govone 38, ha aperto da giugno un’altra enoteca, Pigro, che ha preso il posto di Flor. Qui i tre soci Francesco Martucci, Filippo Renda e Maria Grazia Stante servono bottiglie di piccoli produttori, un ottimo hummus e piatti del giorno tra cui una notevole parmigiana di melanzane. In via Tolentino 1, da febbraio 2022, Hanae Chaoui ha aperto La Medina, una sala da tè e pasticceria marocchina che serve il tè alla menta proprio come in Marocco, e tutta una serie di dolcetti tradizionali prodotti dalla pasticcera Samira. A pranzo si possono assaggiare anche tajine e cous cous, cucinati da Nezha, la chef del ristorante Maison Touareg (al Portello), mentre nel weekend si può prenotare il brunch marocchino a base di 5 piatti tipici.

Le «istituzioni» della zona

Tra le insegne storiche, in piazza Caneva l’Osteria Caneva serve dal 1992 i piatti della tradizione sarda. Ottimi i tagliolini neri al riccio e gli spaghetti vongole e bottarga dello chef Franco Pitzalis. Alla fine del pasto il caffè arriva con i dolcetti omaggio e la bottiglia di mirto lasciata sulla tavola, per digerire. Proprio come nei ristoranti di una volta. Della pasticceria Atelier de la Pâtisserie (via Mac Mahon 16) , che prepara tutto nel laboratorio a fianco, il mio pasticcino preferito sono le fette di salame al cioccolato. Uguale a quello della nonna. Da Pane&Cioccolata (via Mac Mahon 1) vale la pena assaggiare il pan de mei, tipico dolce lombardo a base di farina di mais. Nel vicino Fiordi latte (via Mac Mahon 12) caseificio urbano con laboratorio di produzione su strada, la ricotta, la mozzarella, il caciocavallo, la burrata sono tutti fatti con latte vaccino proveniente da Lodi. Freschissimi e molto buoni anche i cannoli. In via Govone 19 Sikania, enoteca siciliana, serve dal 2015 il pane cunzato tipico delle Eolie e ottimi vini dell’isola. Dal 2014 Faccio cose vedo gente (via Fauché 35), pochi metri a Sud di via Cenisio ma per licenza poetica inglobato in «NoCe», serve aperitivi e cene (e nel weekend anche pranzi) a base di gigie, tigelle con golosi ripieni, e primi della casa. Bar Nova Cucina Casalinga serve, sempre in via Mac Mahon (al 22) brasati, risotti e cotolette in una sala piena di oggetti vintage e di modernariato. E questo non è che l’inizio della mappatura, tra novità e locali storici il quartiere regala certamente molto altro.

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, 2022-10-23 13:27:00, La zona a Nord di Cenisio sta diventando sempre più attrattiva tra nuove aperture e insegne storiche , Alessandra Dal Monte

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