Inviata da Ilaria Ravalli – Caro professor Serianni, mi chiedo ancora come sia possibile che non ci sia più. E mi scusi la confidenzialità del “caro”, ma è come se fosse andata via una persona di famiglia.
Nello stesso tempo, però, mi trovo a pensare che lei ci sarà per sempre. Noi docenti di lettere del 2022 saremo per sempre indegni eredi della sua lezione.
Cosa ci ha insegnato? Tutto quello che siamo.
La professionalità e il rigore del nostro mestiere.
L’ amore per la parola e per l’etimologia.
L’ amore per Dante, a 700 anni dalla sua scomparsa.
L’ amore per gli alunni, da considerare più come figli che come adepti.
L’ amore per la grammatica e per le regole, da usare con il sorriso, perché se sapremo scrivere bene saremo semplicemente persone migliori.
L’ umiltà, che solo i grandi come lei sapevano mostrare con naturalezza.
Infine, ma non da ultimo, nella nostra scuola rimarrà il suo testo di grammatica, che tanti di noi con convinzione hanno adottato. Ai nostri
studenti continueremo a dire che così è perché così diceva il professor Serianni…
Insomma caro professore, lei sarà sempre con noi, indegni eredi della sua lezione, ma mai dimentichi del suo prezioso insegnamento.
Grazie di tutto
, 2022-07-22 14:35:00, Inviata da Ilaria Ravalli – Caro professor Serianni, mi chiedo ancora come sia possibile che non ci sia più. E mi scusi la confidenzialità del “caro”, ma è come se fosse andata via una persona di famiglia.
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