Nord Stream, laccusa del giornalista Hersch: Furono gli Usa a far esplodere il gasdotto

Il premio Pulitzer (screditato) pubblica un lungo articolo per ricostruire quella che definisce un’operazione di sabotaggio della Cia. Ma la Casa Bianca nega: Completa invenzione

L’accusa diretta: dietro il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream I e Nord Stream II ci sarebbero gli Stati Uniti.

A scriverlo l’85enne giornalista statunitense Seymour Hersch, gi premio Pulitzer nel 1970 per un’inchiesta sulla guerra in Vietnam.

Hersch, che ha lavorato al New York Times, al New Yorker e all’Associated Press, ha pubblicato un lungo articolo — fondato per sulle parole di una sola fonte militare statunitense, di cui non vengono rivelati l’identit n tantomeno il rango — sul proprio blog per ricostruire un’operazione la cui gestazione sarebbe durata dei mesi e le cui origini risalirebbero ai mesi precedenti alla guerra in Ucraina.

Utilizzando come copertura un’esercitazione navale delle forze marittime Nato denominata Baltops 22, una squadra di sommozzatori della U.S. Navy avrebbe piazzato degli esplosivi C4 per danneggiare i tubi del gasdotto; esplosivi che sarebbero stati fatti detonare tre mesi dopo l’operazione, organizzata dalla Cia con la collaborazione della Norvegia. Un supporto a questa tesi arriverebbe dalle parole pronunciate dal presidente Usa Joe Biden, che poco prima dell’invasione russa aveva garantito che l’avvio di una operazione militare avrebbe significato la fine del Nord Stream.

Tuttavia, Biden intendeva porre fine politicamente al progetto che avrebbe avvicinato ulteriormente la Russia all’Europa tramite il trasporto di gas attraverso il mar Baltico. Tanto che, dopo forti pressioni di Washington, la Germania ha deciso di bloccare il progetto del Nord Stream II.

Proprio la Casa Bianca ha commentato l’articolo negando in toto la versione di Hersch: Una completa invenzione. Pure Cia e Pentagono smentiscono: Accuse assolutamente false, gli Usa non sono coinvolti nelle esplosioni.

Ma l’inchiesta ha trovato forte eco a Mosca. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha ricordato che la Russia ha ripetutamente espresso la convinzione che siano stati gli Usa e la Nato a distruggere il gasdotto, mentre il presidente della Duma Vyacheslav Volodin chiede che si avviata un’inchiesta internazionale per portare Biden e i suoi complici sul banco degli imputati.

Di certo non c’ nulla. Anche perch le indagini svolte dalle autorit danesi e svedesi hanno concluso solo che si trattato di un sabotaggio.

Ma Stoccolma ha deciso di secretare gran parte dei dettagli, non condividendoli neppure con le agenzie di intelligence degli altri Paesi europei, dando a molti l’impressione che l’inchiesta abbia ricostruito quanto accaduto ma che sia preferibile non rivelare nulla. E il capo dei servizi di controspionaggio svedese Daniel Sterling stata: Al momento non abbiamo prove, ma auspicabilmente le avremo.

C’ poi da sottolineare che Hersch negli ultimi anni ha diffuso notizie che ne hanno screditato la reputazione: in un’altra inchiesta, ad esempio, sostenne che l’amministrazione Obama aveva mentito sulla ricostruzione dell’uccisione di Osama Bin Laden; e poi, che il regime di Assad non aveva usato armi chimiche sui civili nel corso della guerra civile in Siria.

9 febbraio 2023 (modifica il 9 febbraio 2023 | 17:02)

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