Nuova scossa di terremoto 6.4 al confine tra Turchia e Siria: segnalati crolli e feriti

di Marta Serafini

La notizia stata diffusa dall’European Mediterranean Seismological Centre. L’epicentro nella provincia dell’Hatay, una delle zone pi colpite dal sisma dello scorso 6 febbraio

Trema ancora la terra al confine tra Siria e Turchia, colpita da due nuove scosse di terremoto, di magnitudo 6.4 e 5.8, ad Hatay nel sud est della Turchia, una delle 10 province pi colpite dal sisma due settimane fa. L’agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad ha chiesto alle persone presenti nella zona di tenersi lontane dagli edifici gi danneggiati e di allontanarsi dalle zone costiere per timore che ci possa essere un innalzamento del livello del mare. Molti testimoni raccontano terrorizzati di essere tornati in strada.

Una prima scossa di magnitudo 6.4 stata registrata alle 20:04 ora locale (le 18:04 in Italia) a Defne, nell’entroterra a una decina di chilometri dal confine siriano ed stata avvertita anche in Siria, Egitto e Libano e un’altra, alle 20:07, di magnitudo 5.8 poco distante da Samandag, localit costiera sempre nei pressi del confine con la Siria. L’agenzia di stampa turca Anadolu riporta che la prima scossa ha avuto origine a 16.7 chilometri di profondit, mentre la seconda a 7 chilometri di profondit.

Secondo quanto scritto da alcuni utenti sui social media, alcuni edifici sono crollati. E secondo Al Arabiya ci sarebbero anche feriti.

Solo poche ore prima si era conclusa la visita nella regione del segretario di Stato USA Antony Blinken che ha annunciato aiuti alla Turchia per 100 milioni di dollari in aggiunta agli 85 milioni gi promessi dal presidente Joe Biden.

Intanto, tra le centinaia di persone che attendono per ore ai valichi frontalieri, nel nord-ovest della Siria fuori dal controllo governativo e devastata dal terremoto del 6 febbraio, i camion di aiuti umanitari provenienti dalla Turchia, vengono segnalati donne e bambini mandati pi volte da trafficanti locali a recuperare razioni di cibo, coperte, kit di emergenza da rivendere poi al mercato locale.

Negli ultimi dieci giorni quasi 500 camion sono entrati dalla Turchia nelle regioni nord-occidentali siriane, controllate da milizie jihadiste filo turche. Queste centinaia di camion hanno portato aiuti di agenzie dell’Onu ma anche di organizzazioni non governative internazionali cos come materiale umanitario preparato e inviato da agenzie umanitarie di diversi governi.

Dall’altra parte, agli aeroporti di Damasco, Aleppo e Latakia, tutti controllati dal presidente Bashar al Assad, dal 7 febbraio a oggi sono atterrati quasi 200 aerei cargo provenienti da 23 paesi diversi. Altri convogli di camion di aiuti sono giunti dalla Giordania e dal Libano, tra cui carichi inviati dal governo italiano.

20 febbraio 2023 (modifica il 20 febbraio 2023 | 20:08)

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