Nuovi sondaggi: FdI in testa, cresce la disaffezione al voto  Mappa aggiornata dei collegi

di Marco Esposito

Fratelli d’Italia primo partito, il Pd subito a ridosso. La coalizione di centrodestra nettamente avanti. Solo il 58% degli italiani è sicuro di andare alle urne.

Una larga maggioranza per il centrodestra, ma non tale da raggiungere quei due terzi dei seggi in entrambe le Camere che permetterebbe alla coalizione di cambiare la Costituzione senza referendum confermativo. È questo, in sintesi, il risultato del nuovo studio dell’Istituto Cattaneo sul grado di contendibilità dei collegi uninominali e la probabile distribuzione dei seggi tra coalizioni alla luce delle ultime novità politiche, come la rottura tra Azione di Carlo Calenda e il Pd.

Secondo le nuove stime dell’Istituto la coalizione di centrodestra raccoglierebbe il 46% dei consensi, il M5S si fermerebbe all’11% e il centrosinistra si attesterebbe intorno al 30%; un eventuale «terzo polo» costituito da Azione e Italia viva è valutato al 6%. Il centrodestra, quindi, conquisterebbe 122 collegi uninominali alla Camera, ben 19 in più rispetto alla stima precedente. Al Senato, invece, ne raggranellerebbe 63, 9 in più. In questo modo, calcolando anche la quota proporzionale – che alla Camera sarebbe di 121 seggi e al Senato di 63 – il centrodestra arriverebbe ad avere il 61% dei seggi complessivi a Montecitorio e il 63,5% a Palazzo Madama. Nonostante questi risultati, sulla base dei dati attualmente disponibili, secondo il Cattaneo è «molto improbabile» che il centrodestra raggiunga i due terzi dei seggi nelle due camere: ovvero quota 267 alla Camera e 134 al Senato.

Per arrivarci il centrodestra dovrebbe conquistare 20 collegi in più alla Camera tra i 23 che le stime dell’istituto ancora assegnano al centrosinistra, e altri 6 collegi uninominali del Senato, tra i 9 ancora assegnati agli avversari e i rimanenti dai collegi all’estero.

La ripartizione dei seggi

Secondo l’Istituto Cattaneo la ripartizione dei seggi alla Camera – oggi – sarebbe di 245 deputati al centrodestra, 107 al centrosinistra, 27 al M5S, 16 ad Iv+Azione, 3 alla SvP e gli ultimi 2 ad altri partiti. Al Senato avremmo: 127 seggi al centrodestra, 51 al centrosinistra, 12 al M5S, 7 ad Iv+Azione, 2 a Svp e 1 ad Altri.

L’Istituto Cattaneo per calcolare la distribuzione del voto si è servito dei risultati delle ultime Europee, invece per stimare il valore della coalizione di centrodestra e del M5S ha preso in considerazione «le medie» dei sondaggi «pubblicati tra la seconda settimana di luglio e la prima di agosto»; per il centrosinistra, invece, ha utilizzato «le intenzioni di voto» dei primi 4 mesi del 2022, quando Azione e +Europa venivano misurate separatamente.

Il sondaggio Swg

Intanto uno studio di Swg mette in luce un «allarme astensione» per le prossime elezioni: ad oggi solo il 58% degli elettori è «fermamente» convinto di andare a votare. Dalla rilevazione si conferma, quindi, la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica. Il quadro tracciato da Swg conferma il momento favorevole di Giorgia Meloni, che risulta il leader politico più apprezzato con un 32% di giudizi positivi (davanti a Giuseppe Conte con il 25%, Enrico Letta e Matteo Salvini al 23%, Carlo Calenda al 20% e Silvio Berlusconi al 19%).

In generale secondo il sondaggio di Swg, gli italiani ritengono il centrodestra in fase di crescita (il 46% contro il 21% di chi ritiene che lo sia il centrosinistra) e più coeso, (36% a 13%). Tra i dati più significativi spicca che ben il 36% degli elettori ritengono che in caso di vittoria il centrosinistra non sarebbe in grado di creare un governo.

Preoccupanti, invece, i motivi che inducono gli italiani a disertare le urne. In primo luogo gli elettori dicono di non «essere convinti in pieno da nessun partito o da nessun leader» (30% dei casi). Ancor di più colpisce che ben 28 italiani su 100 siano persuasi che «votare non serva a nulla», altri (il 13%) si dicono addirittura «disgustati dalla politica». L’identikit dell’astensionista tipo è presto tracciato: sotto i 54 anni, vive in piccoli centri, è un lavoratore autonomo in un caso su due, e vive al Sud o nelle Isole (48%). Il consenso dei partiti Per quel che concerne il consenso dei partiti, siamo davanti ad un vero e proprio testa a testa tra Fratelli d’Italia e Partito democratico, rispettivamente valutati al 23,8% e al 23,3%. A far la differenza tra le due coalizioni sono i «compagni di strada». Infatti, la Lega è valutata al 12,5% e Forza Italia all’8%; tutta la coalizione al 46%. Insieme al Pd, invece, Europa Verde e Sinistra italiana si fermano al 3,7%, mentre ad oggi è difficile determinare il peso di +Europa che si è separata da Azione domenica, e di Impegno civico di Di Maio e Tabacci. Il totale della coalizione di centrosinistra è comunque stimato al di sotto del 30%.

9 agosto 2022 (modifica il 10 agosto 2022 | 07:32)

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