Perché il colore degli occhi può cambiare da bambini (e anche da adulti)

di Cristina Marrone

Nei neonati l’effetto melanogenetico porta a scurire le iridi. Da adulti lesioni e infezioni virali, ma anche il deterioramento del pigmento può portare a variazioni del colore. L’eterocromia può infine essere congenita

Quando nasce un bambino le prime immagini mostrano spesso i suoi grandi occhi color ardesia con mamma e papà che si domandano per giorni e giorni: ma avrà preso gli occhi verdi del babbo o quelli castano scuro della mamma? Trascorrono i mesi, arriva il giorno del primo compleanno e nelle fotografie che ritraggono il piccolo festeggiato davanti alla torta gigante non c’è più traccia di quel grigio indefinito negli occhi, che avranno invece preso il colore marrone della madre. È vero, il colore degli occhi di un bambino può cambiare. I genitori non ne restano neppure più di tanto sorpresi perché è un fenomeno frequente. Ma sorprendentemente questo cambiamento può avvenire anche in età adulta e, in questo caso, alla base ci sono in genere una serie di cause esterne: lesioni, infezioni, danni del sole o anche interazioni con farmaci.

Cosa succede fra i neonati

L’evidenza scientifica – come racconta la BBC Future – ci dice che se il colore degli occhi di un bambino cambia dipende molto proprio dal colore stesso. Uno studio pubblicato nel 2016 da Cassie Ludwing, oftalmologo al Byers Eye Institute della Stanford University ha registrato il colore dell’iride alla nascita di 148 bambini nati al Lucile Packard Children’s Hospital in California. Quasi due terzi dei bambini sono nati con gli occhi marroni e un quinto con gli occhi blu. Due anni dopo Ludwing e i suoi colleghi hanno scoperto che all’età di due anni dei 40 bambini nati con gli occhi azzurri, 11 avevano in realtà gli occhi marroni, tre nocciola e due verdi. Dei 77 neonati con gli occhi marroni, quasi tutti (73) avevano ancora gli occhi marroni. Sembra dunque più comune che gli occhi chiari diventino scuri nella prima infanzia, più raramente gli occhi scuri possono diventare più chiari. Ma perché? Il fatto che la tendenza più comune sia una modificazione dell’iride verso un colore più scuro (solo cinque bambini su 148 avevano gli occhi che si sono schiariti con l’età) è dovuto all’accumulo di un pigmento protettivo nell’iride.

L’effetto melanogenetico

«In genere gli occhi di colore antracite e blu – conferma Paolo Nucci, professore ordinario di Oftalmologia all’Università di Milano – cambiano colore e diventano tutti marroni ed è questo un processo che in genere si arresta all’ottavo mese di vita. Entra infatti in gioco l’effetto melanogenetico del sistema simpatico che aiuta a produrre melanina nelle cellule iridee, come risposta protettiva all’irradiazione solare: viene stimolata l’azione neurogena che porta l’occhio a diventare più scuro». Chi ha gli occhi chiari ha semplicemente poca melanina. «Ma attenzione – mette in guardia Nucci – non serve tenere un neonato al buio per fargli mantenere gli occhi chiari! È una questione di epigenetica e se il bambino è destinato ad avere gli occhi scuri non c’è niente che possa cambiare il corso delle cose». Sebbene i dati sul fenomeno del cambiamento del colore degli occhi siano più limitati e tutti relativi agli Stati Uniti, il fenomeno sembra essere più comune tra la popolazione originaria dell’Europa settentrionale, delle Isole del Pacifico o tra i bambini figli di razze miste.

Il parallelismo coi capelli

Proprio come cambia il colore degli occhi può cambiare il colore dei capelli e tra i due fenomeni esistono parallelismi: moltissimi bambini che nascono biondissimi crescendo diventano castani. Il colore dei nostri capelli dipende dalla melanina, un pigmento naturale responsabile della colorazione delle nostre chiome. Se siamo biondi, rossi, castani o neri dipende dalla proporzione e dalla concentrazione di due tipi di melanina: l’eumelanina e la feomelanina. L’eumelanina determina la tonalità scura dei capelli mentre la feomelanina regola la tonalità del rosso. Sembra che la produzione dell’eumelanina aumenti con il crescere dell’età ed è per questo che crescendo la chioma si scurisce, ma il contrario non accade mai, o è molto raro.

La distribuzione della melanina

Per gli occhi il meccanismo è simile: il colore è determinato dalla quantità di melanina e da come viene distribuita . Più gli occhi sono scuri, maggiore è la quantità di melanina nell’iride. Livelli più elevati di melanina possono rivelarsi protettivi in caso di luce solare intensa proprio come succede con la pelle, dove il pigmento offre una maggiore protezione nei confronti dei danni provocati dal sole. Nelle iridi con poca melanina il colore blu deriva dal modo in cui le fibre di collagene nella parte posteriore dell’iride diffondono la luce, allo stesso modo in cui il cielo appare blu a causa del modo in cui la luce è dispersa nell’atmosfera.

Una differenza congenita

Avere le iridi di tinta diversa dalla nascita è comunque possibile, seppur raro. Si parla in questo caso di eterocromia, una caratteristica somatica che interessa meno dell’1% della popolazione e che è causata da una diversa concentrazione di melanina nei due occhi: l’occhio in cui il pigmento è più concentrato appare tendente al marrone, mentre l’altro risulta più chiaro. Tra i personaggi famosi che presentano questa caratteristica vi sono Johnny Dorelli, Jane Seymour, Alice Eve, Dominic Sherwood, ma anche condottieri storici come Alessandro Magno. Di quest’ultimo si narra che avesse un occhio nocciola e uno verde e che pretendesse di cavalcare destrieri con le stesse caratteristiche. Del resto, questa particolarità non è esclusiva del genere umano, ma è anzi più frequente (arriva al 5% circa) in alcuni animali, come cavallo, gatto e cane. Se tonalità diverse sono presenti all’interno della stessa iride, si parla di mosaicismo somatico. Un esempio è quello dell’attrice Kate Bosworth, che ha l’occhio destro metà blu e metà nocciola. Tutte condizioni congenite, queste, cioè presenti fin dalla nascita, che non comportano conseguenze o danni per la salute.

Lesioni, infezioni, danni solari: le altre cause del cambiamento

Sebbene l’eterocromia sia una condizione essenzialmente innocua, molti dei cambiamenti nei colori degli occhi, sopratutto in età adulta, possono talvolta essere legati a qualcosa di più grave come lesioni, infezioni, danni causati dal sole o anche l’uso di alcuni farmaci.«Nella popolazione caucasica gli occhi possono schiarirsi in età adulta perché si deteriorano i pigmenti e l’iride diventa più grigiastra» ricorda Nucci. «Esistono tuttavia patologie virali o immunitarie che interagiscono con il pigmento e possono modificare il colore dell’iride» aggiunge il professore.

Uno dei cambiamenti oculari più famosi a causa di un infortunio riguardava l’occhio sinistro di David Bowie. Da bambino aveva entrambi gli occhi chiari ma da ragazzino durante una rissa per una ragazza fu colpito con un pugno all’occhio sinistro. «La lesione causò la paralisi dei muscoli che contraggono l’iride, il cosiddetto «stupore irideo». Da quel momento la sua pupilla sinistra rimase perennemente espansa, quindi più scura» spiega Nucci. Non è invece cambiato il colore delle iridi.

È più facile che sia comunque un’infezione la causa di una differenza di colore nelle iridi. Un famoso caso di eterocromia è quello dell’attrice Mila Kunis, il cui occhio destro è marrone e sinistro verde. L’eterocromia di Kunis è il risultato di un’infezione dell’iride , che ha distrutto parte del pigmento nell’occhio sinistro. Alcune malattie infettive possono causare infatti la scomparsa del pigmento. Una di queste è la ciclite eterocromica di Fuch, causata da un’infezione virale, spesso la rosolia, ma non solo Si tratta di una forma di infiammazione che colpisce di norma un solo occhio, causando una perdita del pigmento irideo. Così l’occhio malato diventa gradualmente meno pigmentato dell’altro. Un’altra malattia che può determinare eterocromia è il glaucoma pigmentario, una particolare forma di glaucoma causato dall’abrasione del pigmento dell’iride che viene liberato nell’occhio e che può distribuirsi in maniera diversa nei due occhi. Anche il nevo di Ota, una forma di melanoma oculare monolaterale, molto raro, dà una tipica ipercolorazione dell’iride, che fa apparire l’occhio coinvolto molto scuro. Infine in alcune forme di uveite si formano sulla superficie dell’iride dei tipici noduli di natura infiammatoria che possono determinare una discromia. In un caso estremamente raro, un sopravvissuto all’ebola ha subito un cambiamento nel colore degli occhi da blu a verde:si è scoperto che il virus persisteva nel liquido oculare dopo che era stato eliminato da altre parti del suo corpo. «Esistono infine – conclude Nucci – anche alcuni farmaci antiglaucoma che possono modificare in età adulta la pigmentazione dell’iride».

20 ottobre 2022 (modifica il 20 ottobre 2022 | 10:33)

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, 2022-10-20 08:33:00, Nei neonati l’effetto melanogenetico porta a scurire le iridi. Da adulti lesioni e infezioni virali, ma anche il deterioramento del pigmento può portare a variazioni del colore. L’eterocromia può infine essere congenita , Cristina Marrone

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