Omicidio Tramontano, Galimberti: Gli studenti non sentono differenza tra insultare un prof e prenderlo a calci. I docenti dovrebbero capire quali sono apatici

“C’è un tema di ridotta sensibilità. Kant diceva che il bene e il male potremmo anche non definirli perché ciascuno li sente naturalmente da sé. Oggi non è più vero. Non è più vero che uno studente sente la differenza tra insultare un professore e prenderlo a calci, tra corteggiare una ragazza e stuprarla. E non sto esagerando”: così il filosofo Umberto Galimberti, a In Onda su La7, sull’omicidio della 29enne, Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato nella notte del 27 maggio.

“Oltre all’abbassamento culturale – aggiunge – c’è anche un abbassamento emotivo. Questi ragazzi crescono senza una risonanza emotiva, che significa sentire prima di mettere in moto la ragione, cosa è bene e cosa è male, cosa è grave e ciò che grave non è. Senza risonanza emotiva si ha che fare con degli psicopatici, cioè coloro che hanno una psiche apatica. 

La risonanza emotiva si perde quando padre e madri non incoraggiano queste cose, quando si insegnano i valori della forza invece di apprezzare quelli della sensibilità, così l’empatia si spegne. Si può recuperare negli anni della scuola materna o ai primi due anni della scuola elementare, poi mai più. E cosa fa la scuola con i bulli, quelli che non hanno empatia? Li sospende, invece dovrebbe tenerli il doppio in classe per consentirgli di avere una risonanza emotiva al di là delle loro pulsioni”.

Sulle parole della madre dell’assassino che ha chiesto perdono, il filosofo ha detto che “bisogna vedere come l’ha cresciuto. Poi ci sono tante varianti nella crescita. E’ sicuramente cresciuto ad un livello di apatia psichica. Vorrei che questo venisse un po’ in mente anche ai professori, capire quali sono quelli apatici“.