di Maria Teresa Meli Manifestazione del Pd il 17 dicembre. Calenda critica: assenza di proposte. Il M5S: pronti a difendere i deboli Le opposizioni contestano la manovra. Ma marciano divise e rischiano di colpire in ordine sparso. L’altro ieri Giuseppe Conte, annunciando una grande manifestazione contro la riforma del Reddito di cittadinanza, aveva cercato di mettere in difficoltà i dem: «Questa è una battaglia campale per una visione progressista e spero che il Pd si possa unire a noi, anche se comprendo il suo dibattito interno pure su un profilo identitario». Il giorno dopo, cioè ieri, Enrico Letta per evitare di farsi sfilare la piazza da Conte rilancia sui social la decisione presa nell’ ultima Assemblea nazionale: «Sabato 17 ci sarà la nostra manifestazione contro una manovra improvvisata e iniqua». Il Pd non ha ancora deciso dove svolgere l’iniziativa. A Piazza San Giovanni? «Magari, ma bisogna riempirla», dice un autorevole dirigente dem. E per riuscirci il Nazareno dovrebbe avvalersi dell’aiuto della Cgil, che di questi ultimi tempi è più vicina al M5S che al Pd (e comunque Maurizio Landini ha rinviato a oggi la sua valutazione sulla manovra). Mentre Conte e Letta si contendono le piazze, Carlo Calenda punzecchia i dem: «Enrico, fare manifestazioni senza proporre un’alternativa è esattamente l’opposizione che la destra si augura di avere. Vi manderemo il documento di dettaglio delle proposte per una contromanovra più equa e più giusta». Ma il Pd non ci sta: un’alternativa ce l’abbiamo,dicono, e presto presenteremo alla Camera la nostra contro-manovra. Insomma, i dem si trovano per l’ennesima volta nella tenaglia Calenda-Conte. Con il primo che critica la manifestazione di dicembre e il secondo che cerca di intestarsi la leadership dell’opposizione dura e pura: «Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi troveranno un muro. Non possiamo permettere il massacro sociale. Questo governo mostra i muscoli solo contro una fascia ristretta della popolazione e spaccia vigliaccheria per coraggio». Ma è anche lo stesso Pd a essere diviso al suo interno. Andrea Orlando critica la manovra con queste parole: «Non è improvvisata, ma lucidamente reazionaria». Così dicendo, smentisce il segretario uscente, che, annunciando la manifestazione del 17 dicembre, aveva testualmente definito «improvvisata» la legge di bilancio del governo Meloni. Così Orlando, mentre i sindaci dem o vicini al Pd, come Beppe Sala, appaiono assai più cauti nell’esprimere giudizi sulla manovra. Il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, osserva: «Dalle prime informazioni che si hanno sulla legge di bilancio, ci pare che qualche passo nella gusta direzione si stia facendo». Sala, pur non apprezzando la manovra, usa toni assai più soft dei suoi ex compagni dem: «Non cambia le cose, capisco che oggi non sia facile. È una legge di bilancio che è un bagno di realtà, del resto in politica spesso avviene che tra le promesse elettorali e la realtà ci sia una differenza straordinaria». Viene però in aiuto di Letta il candidato alla successione per la segreteria Stefano Bonaccini, che, dopo aver definito la manovra «insufficiente, sbagliata e iniqua», aggiunge: «Bene che si scenda in piazza tra le persone il 17 dicembre». 22 novembre 2022 (modifica il 22 novembre 2022 | 21:59) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-22 20:59:00, Manifestazione del Pd il 17 dicembre. Calenda critica: assenza di proposte. Il M5S: pronti a difendere i deboli, Maria Teresa Meli