Orbán dal Papa invoca la pacePoi vede Salvini: tra noi sintonia

di Marco Cremonesi e Gian Guido VecchiIl premier ungherese quaranta minuti da Francesco che lo loda per l’accoglienza dei profughi ucraini. Il leghista: con lui per un centrodestra europeo Alla fine Francesco lo ringrazia per l’accoglienza dell’Ungheria ai profughi ucraini e gli dona un medaglione con San Martino, «che era ungherese», mentre dà il suo mantello a un povero, e Viktor Orbán, che ha l’aria emozionata ma è pur sempre Orbán, non resiste e fa: «Sì, ma bisogna ricordare che gliene ha dato solo metà». Potrebbe stupire, l’udienza concessa ieri dal Papa che ha più volte condannato i muri contro i migranti e i sovranismi al premier europeo più sovranista e solerte nell’erigere muri, ma l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato molte cose. Sorrisi e quaranta minuti di colloquio. «Dio benedica lei, la sua famiglia e l’Ungheria», ha salutato il pontefice, mentre Orbán replicava «la aspettiamo», invitandolo. Francesco aveva spiegato di essere «disposto a tutto» per fermare «la guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata l’Ucraina», a Pasqua ha citato il manifesto per il disarmo nucleare Russel-Einstein del 1955: «Metteremo fine al genere umano o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?». Il Vaticano teme un’escalation del conflitto. E ricevere Orbán è anche un modo di mandare messaggi a Putin: il premier ungherese è il leader europeo più vicino al presidente russo, che il 3 aprile si è congratulato per la rielezione. E ieri la Santa Sede ha rilanciato l’appello del Papa per una tregua di Pasqua, che nel calendario giuliano, in Russia e Ucraina, cade il 24 aprile. All’uscita, Orbán dice: «Ho chiesto al Papa di sostenere i nostri sforzi per la pace». Poi, nel pomeriggio, riceve una visita. Matteo Salvini fa il suo ingresso a palazzo Falconieri, l’Accademia d’Ungheria, accompagnato dal suo vice segretario Lorenzo Fontana. Salvini era stato tra i primissimi a congratularsi per la vittoria del leader ungherese e gli eccellenti rapporti sono stati ribaditi. Nessuna questione di opportunità: «Non scherziamo, il presidente ha visto pure il Papa». Anche se la vicinanza tra il segretario leghista e Orbán probabilmente non sarà particolarmente apprezzata dall’altra parte dell’Atlantico. Il presidente ungherese ha condiviso con Salvini la preoccupazione per la guerra in corso: comunque finisca, e Orbán sarebbe pessimista anche sulla durata del conflitto, per l’Europa sarà dirompente. Certamente, i due hanno parlato di Unione europea. In una nota si legge del lavoro per «un progetto di centrodestra europeo chiaramente alternativo ai socialisti, per difendere i valori e le radici dell’Occidente». Ma difficilmente la situazione internazionale permetterà di vedere novità a breve. Il premier ungherese si trova «conteso» tra Salvini e Giorgia Meloni. Lega e Fratelli d’Italia militano in due eurogruppi diversi. E dopo l’uscita di Orbán dal Ppe, il suo apporto all’uno o all’altro (o magari a un nuovo soggetto) sarebbe decisivo per la lungamente vagheggiata unità delle destra europee. Il governo ungherese intende introdurre una modifica alla Costituzione, lo stato di emergenza anche in caso di guerra in un Paese confinante. 21 aprile 2022 (modifica il 21 aprile 2022 | 21:54) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-21 19:54:00, Il premier ungherese quaranta minuti da Francesco che lo loda per l’accoglienza dei profughi ucraini. Il leghista: con lui per un centrodestra europeo, Marco Cremonesi e Gian Guido Vecchi

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