Il padre di Leo, morto a Corso Francia: «Le omissioni dei vigili, sviata da subito l’attenzione sulla buca»

di Giulio De Santis

l padre di Leo Lamma: pochi minuti dopo l’incidente, a mia moglie, anziché consolarla, i vigili, un uomo e una donna, hanno detto: «Suo figlio ha fatto tutto da solo, ci dispiace. . Ma lui invece andava piano, a 27km all’ora. E forse imprudenza questa,

«Fin dai primi minuti dopo la morte di Leonardo, i vigili urbani hanno sviato l’attenzione dalla buca. A mia moglie, anziché consolarla, i vigili, un uomo e una donna, hanno detto: «Suo figlio ha fatto tutto da solo, ci dispiace». Perché hanno accusato Leonardo? Avevano la coda di paglia? A pensare male si fa peccato, ma…». È furente Stefano Lamma, 57 anni, padre di Leonardo, il 19enne morto il 7 aprile scorso dopo aver perso il controllo della moto a corso Francia . La caduta è avvenuta a pochi metri dal rattoppo di una voragine apertasi per la rottura di una tubatura Acea. La rabbia di Lamma, condivisa con la moglie Paola, è esplosa con la lettura della consulenza della Procura, che ha escluso che il dosso sopra la buca sia stato la causa dell’incidente.

Perché i vigili urbani avrebbero avuto, come dice lei, la coda di paglia?


«Il rattoppo avrebbe dovuto essere transennato da giorni, ma nessuno ha ordinato di farlo. A chi sarebbe spettato? Ai vigili. Sapendo di aver commesso un errore per cui è morto un ragazzo, hanno da subito provato a allontanare l’attenzione dal rattoppo. Almeno è quanto penso io».

Come avrebbero potuto architettare un piano simile, stando la buca sulla strada?

«Per esempio hanno lasciato che fosse coperta, invece che sequestrare la strada. Poi non hanno fatto nemmeno una foto alla buca. Come se non esistesse, con mio figlio steso sul selciato a pochi metri. Il consulente non ha trovato uno straccio di foto nel fascicolo. Infatti il giorno dopo, il pm non sapeva dell’esistenza della buca. La procura è stata avvisata della buca dai nostri legali, gli avvocati Antonio De Fazi e Massimiliano Capuzi. Senza di loro sarebbe scomparsa. E il loro piano, dal mio punto di vista, sarebbe riuscito».

Però per il consulente Leo è morto per «una condotta di guida imprudente».

«Andare a 27 all’ora, la metà del limite, è imprudente? È ridicolo, fa parte del tentativo di allontanare i sospetti sulla buca. Si dice che andava piano, che ha perso il controllo in un punto distante dalla buca e il gioco è fatto. Colpevole mio figlio, così imprudente da andare piano e invece zero responsabilità a chi avrebbe dovuto transennare la strada. Mi prendono per stupido? Ma questo consulente poi ha davvero visto il video dell’incidente? E lo vedo solo io il conflitto di interesse tra il consulente, vigile urbano, e i suoi colleghi che hanno fatto i rilievi?».

Le immagini però non inquadrano la buca.
«Non si vede perché Leo ci passa sopra e sbanda. Perché sobbalza? È ovvio, per la buca ricoperta male. E poi il consulente dice che Leonardo ha frenato d’impulso per le auto ferme. Il video invece le mostra in movimento. Spero che il pm non si faccia abbindolare, chiedendo l’archiviazione».

Durante Lazio-Monza non hanno fatto esporre ai tifosi lo striscione «Verità per Leo».
«È l’ennesima anomalia. Mi fa pensare che vogliano coprire qualcuno. Spero che in Roma–Torino lo striscione compaia. Troppi morti, tutti giovani, sulle strade. Basta omertà. Leo, Gaia, Camilla, Francesco. Mercoledì andrò col padre di Gaia al liceo di Leo, l’Azzarita , per parlare di sicurezza stradale. A me la bocca non la tapperanno mai».

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13 novembre 2022 (modifica il 13 novembre 2022 | 08:20)

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, 2022-11-13 07:25:00, l padre di Leo Lamma: pochi minuti dopo l’incidente, a mia moglie, anziché consolarla, i vigili, un uomo e una donna, hanno detto: «Suo figlio ha fatto tutto da solo, ci dispiace. . Ma lui invece andava piano, a 27km all’ora. E forse imprudenza questa,, Giulio De Santis

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