Pakistan, la caduta di Imre Khan: il Parlamento ha sfiduciato il premier

di Redazione Esteri

Contro di lui 174 deputati su 342. L’ex campione internazionale di cricket aveva perso il sostegno di alcuni partiti della maggioranza ma con l’aiuto del Presidente della Repubblica aveva cercato di restare al potere sciogliendo le Camere

Il premier Imran Khan, 69 anni, è stato deposto dal Parlamento pakistano, che ha votato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. La caduta del governo guidato dall’ex campione internazionale di cricket giunge al culmine di una crisi politica durata settimane. Hanno votato la sfiducia 174 dei 342 deputati, secondo quanto riferito dal presidente ad interim dell’Assemblea Nazionale, Sardar Ayaz Sadiq.

Il Pakistan, potenza nucleare di 220 milioni di abitanti, è caratterizzato da forti tensioni fra le istituzioni civili e il potente establishment militare. Nessun primo ministro pakistano è finora riuscito a completare un intero mandato, ma Khan è il primo ad aver perso la carica con un voto di sfiducia. Ora non è chiaro quando verrà scelto il premier che reggerà il governo in attesa di nuove elezioni, che presumibilmente non avverranno prima di ottobre, ma il leader dell’opposizione Shehbaz Sharif è il candidato più probabile.

Proprio nel tentativo di evitare questo rischio, nei giorni scorsi il premier aveva sciolto le Camere e convocato nuove elezioni, ma tale azione era stata ritenuta illegale dalla Corte Suprema, che ha ingiunto all’Assemblea di tornare a riunirsi per votare sulla sfiducia. Khan, l’ex star del cricket che aveva vinto le elezioni del 2018, ha perso la maggioranza parlamentare dopo che alcuni partiti della sua coalizione gli avevano ritirato il sostegno. Inizialmente, la mozione di sfiducia che lo attendeva domenica scorsa in Parlamento non è stata discussa dopo che il vice presidente dell’Assemblea nazionale, Qasim Suri, fedele sostenitore di Khan, ha rifiutato di metterla ai voti, sostenendo che fosse incostituzionale perché derivante da «interferenze straniere». Il capo del governo ha poi ottenuto dal presidente della Repubblica, Arif Alvi, altro suo alleato, lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, che comporta la convocazione di elezioni legislative anticipate entro 90 giorni. Ma la Corte Suprema ha ribaltato la situazione. E il Parlamento ha fatto il resto.

9 aprile 2022 (modifica il 9 aprile 2022 | 23:01)

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, 2022-04-09 22:25:00, Contro di lui 174 deputati su 342. L’ex campione internazionale di cricket aveva perso il sostegno di alcuni partiti della maggioranza ma con l’aiuto del Presidente della Repubblica aveva cercato di restare al potere sciogliendo le Camere, Redazione Esteri

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