Palù (Aifa): «Il Covid non è più una pandemia, meno letale dell’influenza»

di Margherita De Bac

Il virologo presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco: Non ce ne libereremo mai. Continuer ad essere presente con picchi nella stagione invernale assieme agli altri virus respiratori

Sono quattro i principali connotati di una pandemia. una malattia che si diffonde rapidamente a livello globale, spinta da un nuovo agente contagioso, sorprende un’umanit scoperta dal punto di vista immunitario e infine non trova n farmaci n misure di prevenzione capaci di contrastarla. Requisiti, a parte la presenza planetaria, di cui sprovvisto oggi il Covid-19 , a quasi tre anni dal suo esordio ufficiale tra di noi.

Professor Giorgio Pal, virologo, presidente di Aifa, l’agenzia italiana del farmaco in via di riforma, la pandemia non c’ pi?
La risposta dovrebbe essere affermativa. Smettiamo di utilizzare, da un punto di vista virologico e semantico, questo termine. Significa elevare una malattia infettiva ad emblema di urgenza sociale costante a dispetto di altre patologie pi impattanti.

Se non pandemia, cos’?
Non neppure un’endemia. Parliamo di un virus che in questa fase mantiene una circolazione diffusa nella popolazione di vaste aree del globo come quello di Dengue e Hiv. Non ce ne libereremo mai. Continuer ad essere presente con picchi nella stagione invernale assieme agli altri virus respiratori.

Ogni giorno per sono decine i morti.
La sua letalit su stima globale ora dello 0,045% rispetto all’1-2% di quando ha esordito nel nostro Paese. Quindi meno letale dell’influenza che questa settimana, assieme ad altre infezioni respiratorie, ha un’incidenza 5 volte superiore al Covid-19, colpisce 16 adulti e 56-60 bambini sotto i 5 anni ogni mille abitanti. Su 100 casi, circa la met sono dovuti al ceppo influenzale di tipo A, il 10% a Sars Cov 2 e il 30-40% ad altri virus stagionali.

Sminuisce un rischio contro il quale finora, ci avete raccomandato, lei compreso, di non abbassare la guardia. Ha cambiato idea col cambio di governo?
No, sono cambiati virus e ospiti, noi cio, per larga parte immunizzati naturalmente o grazie ai vaccini. Nella prima fase l’interesse della collettivit doveva prevalere su quello individuale ed stato giusto mettere l’obbligo di vaccinazione per certe categorie. Oggi bisogna commisurare i diritti individuali con quelli della collettivit. Nessuna nuova variante all’orizzonte e Omicron stabilmente duratura da oltre un anno.

Anche la vaccinazione cade nell’oblio?
Al contrario. Continua ad essere fondamentale per proteggere le categorie a rischio, se non ci fosse stata non saremmo qui a parlarne. dimostrato che il vaccino se non difende in modo completo dall’infezione, uno scudo all’80-90% contro la malattia grave. Gli over 60 e i fragili devono fare la quarta dose, gli immunodepressi anche la quinta. Ricordo che ci sono ancora 6-7 milioni di italiani non vaccinati.

Mascherina s o no?
S certamente in luoghi affollati, mezzi pubblici, ambienti di ricovero e cura. Non solo per esigenze di sanit pubblica, ma soprattutto per assolvere a un dovere sociale e etico. Proteggere i pi deboli.

Perch dopo 2 anni di latitanza l’influenza tornata?
una questione di interferenza. Il Sars Cov 2 e i ceppi influenzali hanno in comune l’acido sialico come sito di primo attacco alla cellula. Quando il Sars Cov 2 circolava molto, ha avuto la meglio e ha tolto spazio ai concorrenti. Inoltre, ci siamo a lungo protetti con lockdown e mascherine. I bambini sotto i cinque anni stanno sperimentando l’influenza per la prima volta.

16 dicembre 2022 (modifica il 16 dicembre 2022 | 11:13)

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, 2022-12-16 10:52:00, Il virologo presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco: «Non ce ne libereremo mai. Continuerà ad essere presente con picchi nella stagione invernale assieme agli altri virus respiratori», Margherita De Bac

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