alimentare
di Marco Sabella 20 ott 2022
Non è solo Eurostat, l’agenzia statistica europea, a lanciare l’allarme sul prezzo del pane, uno dei beni essenziali che rientrano nel paniere dei prodotti ad «alta frequenza d’acquisto» sia in Italia che nella Ue. E se i dati Eurostat denunciano un aumento dei prezzi del 18% da gennaio a inizio agosto per l’intera area Ue, il dato disaggregato sull’Italia rivela un incremento medio del 13,6%, inferiore alla media, ma comunque altissimo.
L’allarme del New York Times
Il fenomeno ha attirato l’attenzione anche Oltreatlantico e l’edizione online del New York Times ha pubblicato un ampio reportage sull’incremento del prezzo del pane in Europa, con un occhio particolarmente attento a quanto accade in Francia, paese che agli occhi dei newyorchesi è sinonimo di baguette e di buona cucina europea. «È una situazione preoccupante — afferma un produttore — in Francia le baguette costa oggi l’8% in più di quanto veniva pagata un anno fa… Non dimentichiamo che la Rivoluzione del 1789 è stata innescata proprio dall’aumento dei prezzi del pane».
Aumenti generalizzati
La visione forse eccessivamente catastrofista, o nazionalista, del produttore francese interpellato dal NYT trova peraltro conferma nei numeri anche al di qua delle Alpi. Tanto più che a differenza di Francia, Olanda e Lussemburgo, dove i rincari sono rimasti all’interno della forchetta di un rialzo dell’8-10% in otto mesi, nella Penisola gli aumenti al 13% che si sono registrati, risultano superiori alla media europea dell’aumento dei prezzi al consumo che l’ultim o flash sui prezzi di settembre fotografa a un +9,9% nell’eurozona e +10,9% nell’Ue a 27.
La situazione in Italia
Secondo elaborazioni della Coldiretti su dati dell’Osservatorio prezzi del Mise le “quotazioni” del pane in Italia sono molto variabili tra una città e l’altra. Se a Milano una pagnotta da un chilo costa mediamente 4,46 euro, a Bologna si sale a 4,91. Mentre si torna a scendere a Roma (2,92 euro al chilo) e a Napoli dove il prezzo si assesta a 2,16 euro al chilo. In generale nelle città del Sud il prezzo rimane al di sotto della soglia dei 2,5 euro al chilo, con la vistosa eccezione di Palermo dove raggiunge in media i 3,89 euro. Comunque prezzi alti, che hanno indotto nei giorni scorsi un fornaio pugliese a praticare l’offerta anti inflazione di 1 euro al chilo: ma è stato bloccato dalla concorrenza. I prezzi secondo il presidente dell’Unipan, l’Unione dei panificatori della Campania di Confcommercio, potrebbero salire fino a 6 euro al chilo se il trend di aumento dei costi dell’energia elettrica e delle materie prime dovesse continuare ai ritmi attuali.
Le cause
La guerra russo-ucraina, con le sue pesanti conseguenze economiche, in particolare in materia di approvvigionamenti di gas e materie prime alimentari è una delle cause principali degli incrementi del prezzo del pane in tutta Europa. Non a caso i Paesi che hanno risentito maggiormente dei rincari sono quelli che si collocano in prossimità dell’area del conflitto. In Ungheria il prezzo del prodotto di base è salito da inizio anno del 77%, sempre secondo i dati di Eurostat. In altri paesi della regione — Crozia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia — il rialzo dei prezzi del pane è stato superiore al 30%.
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, 2022-10-20 13:11:00, I dati sull’inflazione da inizio anno indicano che il pane è uno dei beni più colpiti dai rincari in tutta Europa. La guerra in Ucraina e l’aumento dei costi della materia prima e dell’energia all’origine del boom dei prezzi: a Milano e Bologna sfiora i 5 euro al chilo, Marco Sabella