Il Papa: Dimissioni? Solo se la stanchezza mi costringesse

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di Gianguido Vecchi

Parla Francesco: la carrozzina, Roma, la morte. gi la terza guerra mondiale

CITT DEL VATICANO
Gli chiedono quanto cambiato, dopo dieci anni di pontificato, e Francesco: Sono vecchio. Ho meno resistenza fisica, quella del ginocchio stata un’umiliazione fisica, anche se adesso sta guarendo bene. Del resto, il Papa ha detto pi volte che si governa con la testa, non con le gambe.

Durante il viaggio in Congo, il 2 febbraio, aveva spiegato ai confratelli gesuiti di considerare che il ministero del Papa sia ad vitam e non pensare alla possibilit di dimissioni, aperta da Benedetto XVI, se non in casi eccezionali: un impedimento improvviso che gli impedisca di essere pienamente cosciente, eventualit per la quale ha firmato fin dal 2013, come del resto i predecessori, da Paolo VI a Ratzinger, una lettera di rinuncia; oppure se sentisse le forze venir meno, come Benedetto.

E ora, pur confermando di non pensarci, Francesco parla alla Rsi, la radiotelevisione svizzera di lingua italiana, e chiarisce che cosa potrebbe portarlo a decidere di lasciare, in futuro: Una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose. La mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni. Anche il problema fisico, pu darsi. Su questo domando sempre e seguo i consigli. Come vanno le cose? Ti sembra che devo… alle persone che mi conoscono, anche ad alcuni cardinali intelligenti. E mi dicono la verit: continua, va bene. Ma per favore: gridare a tempo

La carrozzina

Le cose ora vanno bene, anche se, confessa, mi vergognavo un po’ di dover girare in carrozzina. Nell’intervista alla Rsi che sar diffusa domenica sera (www.rsi.ch), Francesco risponde alle domande del giornalista Paolo Rodari, torna sulla sua predilezione per le periferie, la realt si vede meglio dagli estremi che dal centro, ripete la condanna del chiacchiericcio che una peste e spiega cosa gli manca della vita di prima: Camminare, andare per la strada. Camminavo tanto. Usavo la metro, il bus, sempre con la gente.

Le guerre

In poco di pi di cent’anni ci sono state tre guerre mondiali: ’14-’18, ’39-’45 e questa, che una guerra mondiale. cominciata in pezzetti e adesso nessuno pu dire che non mondiale. Le grandi potenze sono tutte invischiate. Il campo di battaglia l’Ucraina. L lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove. Non c’ solo l’Ucraina, Francesco pensa in particolare allo Yemen, la Siria, i poveri Rohingya del Myanmar. Perch queste sofferenze? Le guerre fanno male. Non c’ lo spirito di Dio. Io non credo nelle guerre sante.

L’Ucraina e Putin

Prima dell’invasione dell’Ucraina, Francesco aveva conosciuto Putin. Cosa gli direbbe ora, se lo incontrasse? Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non il momento. Putin sa che sono a disposizione. Ma l ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero mettere al secondo posto le nazioni.

L’Europa

In questo momento ha tanti politici, capi di governo o ministri giovani. Dico loro sempre: parlate fra voi. Quello di sinistra, tu sei di destra, ma siete giovani, parlate. l’ora del dialogo fra i giovani.

La Chiesa aperta

vero che ho una preferenza per gli scartati, ma questo non vuol dire che io scarti gli altri, spiega: I poveri sono i prediletti di Ges. Ma Ges non manda via i ricchi. Ges chiede di portare alla sua tavola chiunque: Significa che nessuno escluso. Ha detto andate agli incroci e chiamate tutti, ammalati, buoni e cattivi, piccoli e grandi, ricchi e poveri, tutti. Non dobbiamo dimenticare: la Chiesa non una casa per alcuni, non selettiva. Il santo popolo fedele di Dio questo: tutti. Perch alcuni, per le loro condizioni di vita, si sentono esclusi dalla Chiesa? Il peccato c’ sempre. Ci sono uomini e donne di Chiesa che fanno la distanza. E questo un po’ la vanit del mondo, sentirsi pi giusti degli altri, ma non giusto. Tutti siamo peccatori.

La scelta di Santa Marta

Francesco torna a spiegare perch scelse di restare a Santa Marta, dove alloggiavano i cardinali durante il conclave: Due giorni dopo l’elezione sono andato a prendere possesso del palazzo apostolico. Non tanto lussuoso. ben fatto, ma enorme. La sensazione che ho avuto era come di un imbuto al rovescio. Psicologicamente non lo tollero. Per caso sono passato davanti alla stanza. E ho detto: “Rimango qui”. un albergo, viene gente da tutte le parti.

Solo a San Pietro

La preghiera in piazza durante il confinamento per la pandemia, il 27 marzo 2020: C’era la pioggia e non c’era gente. Ho sentito che il Signore era l. stata una cosa che ha voluto il Signore per farci capire la tragedia, la solitudine, il buio, la peste.

Benedetto XVI

un uomo di Dio, gli voglio tanto bene. L’ultima volta che l’ho visto stato per Natale. Quasi non poteva parlare. Parlava basso, basso. C’era bisogno che traducessero le parole. Era lucido. Faceva domande: come va questo? Era aggiornato su tutto. Era un piacere parlare con lui. Gli chiedevo pareri. Dava il suo parere, ma sempre equilibrato, positivo, un saggio. L’ultima volta per si vedeva che era alla fine. Perch le esequie sobrie? I cerimonieri si erano “rotti la testa” per fare le esequie di un Papa non regnante. Era difficile la differenza. Ora ho detto di studiare la cerimonia per i funerali dei Papi futuri, tutti. Stanno semplificando un po’.

La preghiera

Sono sicuro che tutti pregano. Ai non credenti dico: pregate per me e, se no, mandatemi buone ondate. Un amico ateo mi scrive cos. un modo di pregare pagano, ma un volersi bene. E volere bene a un altro una preghiera.

Dopo la morte

Come immagina l’aldil? Non posso immaginarlo. Non so cosa sar. Solo chiedo alla Madonna che mi stia accanto.

9 marzo 2023 (modifica il 10 marzo 2023 | 00:03)

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