Inviata da Stefania Conte – Sono anni che ci penso… Lo faccio o non lo faccio? Rimango al posto di sostegno o passo al posto comune? Quanti dubbi, quante paure, quante perplessità. Dopo ventotto anni nel sostegno è dura decidere di lasciare…
Poi basta un attimo, decidi, ti senti pronta, compili la domanda di mobilità , scegli le sedi e pensi che in fondo ti stai dando un altra opportunità, ti stai regalando una seconda vita professionale.
A 50 anni, ho maturato esperienza, competenza e se lo zelo e la passione ancora mi accompagnano, non posso che essere grata e riconoscente alla vita perché mi permette di reinventarmi, di intraprendere un altro percorso parallelo.
Perché andare allora via da una scuola in cui si sta bene, dove si sono instaurate relazioni belle autentiche con coloro che da anni condividi emozioni, esperienze e fanno parte della tua vita quotidiana?
Perché sento di aver dato, di aver preso, di aver ricevuto e di poter portare ancora altrove, per reinventarmi, per ricominciare, per esplorare nuovi lidi, nuove terre.
Sono contrastanti le emozioni che si provano nell’ apprendere che non solo hai ottenuto un passaggio di ruolo ma che sei stato assegnato e quindi trasferito in un’altra scuola.
Ti senti felice ma realizzi che stai lasciando quanto costruito con infinito Amore, con impegno.
Realizzi che lasci la scuola che per anni è stata la tua seconda casa.
Realizzi che lasci le persone che sono entrate a fare parte della tua vita: i colleghi, la Dirigente, gli operatori, coloro che lavorano in segreteria.
Realizzi che lasci, consapevole di avere instaurato relazioni autentiche, belle con tutto coloro che hai incrociato nel tuo percorso scolastico.
Stamattina ho ricevuto infiniti abbracci, tante le lacrime che ho visto scendere per me.
Affetto immenso che mi serve per fare il pieno, per essere ancora una volta pronta, carica, per affrontare un nuovo viaggio, un altro percorso, certa che ciò che si respira entra dentro, li nella parte più intima , in quell’ interiorità che serve a fare di te una persona ricca perché ha vissuto pienamente.
Si perché la scuola è quel luogo che ti permette di sperimentare il bello delle relazioni perché sei continuamente in confronto con l’altro.
La scuola ti educa alla Cura quella che è necessaria per accompagnare la crescita dei nostri piccoli , ma anche per accarezzare l ‘ anima di quei colleghi che sono i tuoi compagni di viaggio, a volte naufragi alla ricerca della felicità.
Io oggi mi sento un esploratore, pronta a conoscere altri lidi, altri paesaggi per poter ammirare il nuovo scenario e per poter scoprire nuove storie.
Mi auguro e auguro ad ognuno di cuore di non perdere mai la voglia di continuare a raggiungere nuovi traguardi..
per poter reinventarsi e per poter continuare a scrivere nel libro della vita di altri incontri, di altre strade necessarie a raggiungere la meta ultima quella di una vita pienamente vissuta nella gioia di svolgere la professione più bella del mondo: l’insegnante!!
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