La pasta prodotta con farina di insetti? Barilla smentisce: «È una fake news»

Un paio di video su Facebook con volto e voce di Carmine Del Grosso prestati a Fondazione Barilla. Tanto è bastato per sollevare un polverone social diventato virale. Il motivo? Stando agli speech del comico, autore e speaker radiofonico napoletano, la multinazionale con sede a Parma starebbe per sdoganare la produzione di alimenti realizzati con farine di insetti. Starebbe. L’uso del condizionale è d’obbligo perché, in realtà, l’azienda Barilla — che è altro dalla Fondazione, quest’ultima ente indipendente di ricerca e divulgazione che ha curato la campagna di informazione e che si occupa di studiare in maniera approfondita i sistemi agro-alimentari al fine di comprendere meglio temi quali lo spreco alimentare e l’esaurimento delle risorse del Pianeta — non ha mai annunciato lanci di pasta realizzata con polveri di coleotteri, macinati di formiche o chissà quale altro tipo di insetto.

I fatti

Al fine di capire bene la questione andiamo per gradi, partendo dai contenuti multimediali. In un primo video Del Grosso spiega, in toni ironici, di non avere ancora assaggiato gli insetti. «Però mi hanno detto che le formiche sanno di nocciole e i coleotteri di pane integrale. In abbinata sarebbero perfetti a colazione!». Nell’altro ammette di sapere che «gli insetti vengono consumati normalmente in 140 Paesi nel mondo. Sicché ho pensato: vabbè sicuramente in altre culture dove è tipico, come l’Asia. Invece no, pure qui in Europa: in Olanda, in Danimarca per esempio. Tra l’altro io ci sono stato e, visto come fanno la carbonara, vi do un piccolo consigliuccio: lasciate stare la panna, provate a mettere dentro qualche insetto. Ne esistono più di 2000 specie… uno che assomiglia al guanciale lo trovate!».

La domanda della discordia

Alla fine del video Facebook

, un quesito sempre posto da Fondazione Barilla: «Gli insetti sono diventati di interesse anche in Europa, come fonti di proteine ad alta qualità e a basso impatto ambientale. E tu cosa ne pensi?».
Una domanda che ha scatenato la parte più irrazionale del web, quella che alla comprensione oggettiva di un testo preferisce la libera interpretazione. In virtù di ciò «la possibilità di usare gli insetti come base per alcuni alimenti» si è tramutata in certezza con «Barilla che metterà gli insetti in tutti i suoi prodotti».

Persino il vicepremier e neoministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si è scomodato per esprimere il proprio pensiero. E all’interrogativo di Fondazione, dal proprio account Twitter ha risposto con un perentorio: «Ma mangiateli voi!».

La netta smentita dell’azienda

Un gran bailame, insomma, che ha dato il via a una ridda di insulti e boicottaggi digitali. C’è pure chi ha avanzato teorie complottiste secondo cui gli insetti contengono ecdisterone, ormone preposto a controllare importanti processi come quello del differenziamento cellulare, della crescita e dello sviluppo.
Troppo per il Gruppo Barilla che, in una nota, ha chiarito una volta per tutte la sua posizione: «In merito ad alcuni commenti apparsi sul web e su alcune testate, vorremmo precisare che non abbiamo annunciato il lancio di nessuna pasta o alimento prodotto con farina di insetti, nemmeno abbiamo alcuna volontà o interesse aziendale in tal senso. La nostra pasta continua a essere prodotta con grano duro 100 per cento italiano».

(©) RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-11-02 20:45:00, Un video comparso sul profilo Facebook della Fondazione Barilla lancia l’idea di una pasta realizzata con farine da insetti. E scoppia il caos: gli utenti non gradiscono, protestano, insultano. L’azienda smentisce. In sintesi la genesi di una fake news , Chiara Amati

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