Paul Allen, all’asta la super collezione (da 1 miliardo): da Gauguin a Van Gogh e Klimt, le 150 opere: foto

In beneficienza

di Paolo Manazza e Luca Zuccala27 set 2022

Maternité II di Paul Gauguin, una delle opere della collezione di Paul Allen

Storica. Visionaria. Una vendita senza precedenti è in arrivo da Christie’s. Si tratta delle 150 opere provenienti dalla collezione Paul Allen, filantropo e cofondatore di Microsoft, esitate in due aste dal vivo al Rockfeller Center di New York il 9 e 10 novembre 2022. Il ricavato, stimato alla cifra record di circa 1 miliardo di dollari, sarà interamente devoluto in beneficienza. Qui, le foto dei principali capolavori all’asta.

Di vendite eccezionali il mercato dell’arte ne ha vissute molte. Solo l’anno scorso Sotheby’s ha ceduto la Macklowe Collection, in due sessioni, per 922 milioni di dollari. Un record che ha scalzato la collezione Rockefeller, che Christie’s nel 2018 aveva battuto per 835 milioni. Ma quella che vede protagonista la The Allen Collection è destinata a superare qualsiasi precedente record.

Opere di avanguardia di iconici artisti

The Paul G. Allen Collection comprende capolavori che abbracciano 500 anni di storia dell’arte, appartenuti al co-fondatore di Microsoft, scomparso nel 2018 per le complicazioni del tumore che l’aveva colpito 35 anni prima. Per varietà, qualità, quantità e importanza storico-artistica la raccolta si distingue come una delle più eccezionali di sempre. Le sue opere sono da sempre ricercatissime dai più importanti musei del mondo per le loro esposizioni. Per questo Christie’s traduce il suo immenso valore in un incasso previsto di oltre 1 miliardo di dollari. Un risultato storico, che porterebbe il mondo delle aste a superare un’importante soglia simbolica. Un passaggio, quello sopra il miliardo, che se vogliamo riflette anche l’ambizione del suo collezionista. Allen si era infatti circondato di opere uniche e particolarmente significative, avanguardistiche e visionarie. Non solo perché realizzate da artisti iconici – da Jan Brueghel al giovane a Van Gogh, da Gustav Klimt a Francis Bacon – ma soprattutto per via dell’importanza che esse hanno assunto nella produzione degli stessi artisti. Lavori iconici e innovativi, spartiacque per la loro ricerca e l’intera storia dell’arte. «Cerco sempre di capire dove sta andando il futuro», ha detto Allen in un’intervista del 2016. «Quindi forse è per questo che trovo i paesaggi interessanti. È come se fossero finestre su realtà diverse. Quando guardi un dipinto», ha continuato Allen, «stai guardando un paese diverso, nell’immaginazione di qualcun altro, come egli l’ha visto».

I paesaggi

Non è un caso dunque che tra le opere più importanti da lui collezionate ci siano proprio dei paesaggi. A partire da Birch Forest di Gustav Klimt, stimata in eccesso 90 milioni di dollari. L’opera fece parte della prima personale dedicata a Klimt: Secession, a Vienna nel 1903. Allen l’aveva acquistata da Christie’s nel 2006 per 40 milioni. 120 milioni la stima per La montagne Sainte-Victoire di Paul Cezanne, la più alta della collezione. Un dipinto tipico dell’artista, in cui le forme naturali si sovrappongono come un assembramento di porzioni geometriche. Dovrebbe attestarsi oltre i 100 milioni, invece, Verger avec cyprès di Vincent van Gogh. Visto pochissimo in pubblico, negli ultimi 60 anni, il dipinto del 1888 appartiene alla celebre serie dei 14 Orchard paintings, dipinti nel frutteto, dall’artista olandese. Solo cinque di questi sono in mani private. Non può mancare un capolavoro impressionista. Waterloo Bridge, soleil voilé di Claude Monet, con i suoi oltre 60 milioni di stima, promette di rendere ancora più salato un 2022 di vendite eccezionali per il padre dell’Impressionismo. Di Edouard Manet invece Le Grand Canal à Venise (quotato circa 50 milioni). La stima scende per due paesaggi portuali, vicini cromaticamente ma distanti per stile. Si tratta di Concarneau, calme dumatin (Opus no. 219, larghetto) di Paul Signac (28 milioni) e Depositing of John Bellini’s Three Pictures in La Chiesa Redentore, Venice di J.M.W. Turner (circa 30 milioni).

La figura umana

Dalla natura alla figura umana. Due grandi ritratti familiari si distinguono per la straordinaria qualità che li caratterizza e l’elevato valore che li accompagna. Il primo è Large Interior, W11 (after Watteau) di Lucian Freud. L’interno di un’abitazione e la famiglia che lo abita, ispirato a all’opera di Watteau Pierrot Content (circa 1712). La stima è «in eccesso di 75 milioni». Ancora più prezioso Maternité II di Paul Gauguin. Dipinto a Tahiti nel 1899 l’opera è valutata oltre 90 milioni. Particolare la vicenda antistante a Les Poseuses, Ensemble (Petit eversion) di Georges Seurat. Il capolavoro puntinista, uno dei pochi in mani private, è appartenuto al collezionista Alphonse Kann, al quale Marcel Proust si ispirò per Charles Swann, personaggio de La Recherche. La stima è in eccesso di 100 milioni.

Non solo dipinti

L’arte del Seicento è rappresentata da Jan Brueghel il Giovane e dal suo The Five Senses: Sight. Cinque pannelli separati e venduti come un unico lotto stimato 4-6 milioni. Il gruppo, nel 2001, aveva fissato il record per l’artista a 3,8 milioni. L’opera si caratterizza per i tanti dipinti e le sculture, riprodotte al suo interno. Tra i protagonisti dell’arte moderna ecco gli ultimi highlights da segnalare della Allen Collection. Ovvero Small False Start di Jasper Johns (quotato in eccesso 50 milioni), Three Studies for Self-Portrait di Francis Bacon (25 milioni), La voix dusang di René Magritte (12-18 milioni) e White Rose with Larkspur No. 1 di Georgia O’Keeffe (6-8 milioni).

Opportunità per i collezionisti

Ogni opera della collezione è stata scelta da Allen in persona, che non ha mai delegato l’acquisto a consulenti o art advisor. A dettare la decisione la passione per l’arte, coltivata fin da bambino. D’altra parte era consapevole che queste opere potessero anche rappresentare un investimento. Tanto che nel 2016, per esempio, ha venduto un dipinto di Gerhard Richter per 25,6 milioni di dollari, più del doppio degli 11,2 milioni di dollari a cui l’aveva acquistato dieci anni prima. Nel 2014, invece, ha venduto un dipinto di Mark Rothko per 56,2 milioni, pagato 34,2 milioni nel 2007. Oltre a rappresentare un’incredibile opportunità per i collezionisti di tutto il mondo, l’asta sembra porsi come perfetto coronamento dell’intera attività collezionistica di Paul Allen. In un’intervista rilasciata nel 2006, si era definito come il semplice «custode temporaneo» di opere che, per forza di cose, avrebbero finito per sopravvivergli. E così è stato.

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, 2022-09-27 13:25:00, La Paul Allen Collection si compone di 150 opere che saranno battute in due aste a New York il 9 e 10 novembre 2022. da Brueghel a Van Gogh, da Klimt a Bacon, il valore dell’insieme delle opere è stimata a 1 miliardo di dollari, Paolo Manazza e Luca Zuccala

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