Pausini: La mia follia Tre concerti in 24 ore

di Andrea Laffranchi, inviato a Madrid

New York, Madrid, Milano: per ogni appuntamento ci sono le canzoni di un decennio

Una giacca sul palco. Anzi, proprio quel blazer. Quello blu con i bottoni e i profili dorati che indoss la sera della vittoria a Sanremo Giovani. Era il 27 febbraio 1993. Partono cos i tre concerti con cui Laura Pausini celebra 30 anni di carriera nel giorno esatto. Tre show in 24 ore precise: il debutto all’Apollo ad Harlem, prime note alla mezzanotte italiana, quindi nel pomeriggio a Madrid in una ex stazione ferroviaria riconvertita e per ultimo il Teatro Carcano di Milano. Quella giacca mi ha portato fortuna. L’ha conservata il babbo e ha anche un paio di buchi causati dalle tarme. Ai tempi, e per altri 15 anni, gli stilisti non mi consideravano. Mi fece avere quel capo un’amica del mio ex manager, racconta la Pau in volo fra Madrid e Milano. Sono arrivati poi i dischi a milioni, il successo in tre continenti, i programmi in tv, il Grammy e il Golden Globe, e adesso quella giacca stata rivisitata da Armani.

Per ogni appuntamento ci sono le canzoni di un decennio. A New York si parte ovviamente con La solitudine e la storia di quel Marco che se n’era andato, canzone prevista anche come chiusura dell’evento milanese. Sul palco Laura mischia quattro lingue. Alla fine di ogni puntata una sorpresa, l’inedita Un buon inizio, singolo firmato da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari che uscir il 10 marzo come anticipo del nuovo album cui sta lavorando. Ho pianto su me stessa per due anni. Dopo la vittoria ai Golden Globe avevo paura di essere arrivata a una meta. Sono cresciuta in un paesino con una mentalit conservatrice e in musica mi sono frenata pensando di essere una certa cosa e basta. In pi quando mi gasavo per una novit il vecchio management della casa discografica mi buttava gi. Ho iniziato a sperimentare con i generi, ma ho fatto troppa confusione. Poi arrivato un nuovo team ed ecco questa canzone che diversa, ma c’entra con me e racconta il desiderio di ricominciare.

A Madrid sono protagoniste le hit degli anni Zero come Vivimi, Primavera in anticipo e Resta in ascolto. Laura dialoga con il pubblico. Riconosce i fan in platea e li chiama per nome. Siamo una famiglia, mi raccontate le vostre storie, vi spio sui social. Fine concerto, l’invito classico a fare l’amore, il van ha gi il motore acceso e via verso l’aeroporto. Per sentirmi viva devo correre, non riesco a stare seduta. Sono una lottatrice: quando cado mi rialzo. Questa la mia locura, una follia per ripagare i fan dei sacrifici fatti in questi anni. Atterra a Milano. Manco Phil Collins quando prese il Concorde da Londra a New York per il Live Aid. Le celebrazioni per me finiscono qui. Dopo mezzanotte torno Cenerentola. Il vero regalo? Da domani comincia qualcosa di nuovo che voglio vedere.

Nel nuovo non c’ per un Sanremo da conduttrice: Mi piace fare tv se legata alla musica, ma non mi sentirei di scegliere le canzoni per paura di sbagliare e fare male alla carriera di qualcuno o di accettare tutte le canzoni degli amici. E nemmeno in gara ci tornerei. Rispetto chi lo fa arrivato a un certo punto della carriera, ma io credo che esista una gerarchia di gradini che non voglio rifare per rispetto ai fan che mi hanno portata fino a qui.

28 febbraio 2023 (modifica il 28 febbraio 2023 | 09:23)

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