Pavia, apre il «Ctrl+Alt museum», il microcosmo di computer e cellulari d’epoca (ma non solo)

di Eleonora Lanzetti

Nel nuovo museo esposti oltre 1.500 pc e macchine per scrivere e 250 telefoni cellulari, dal Dynatac del 1973 al primo modello di Iphone. Negli spazi di via Riviera incontri, visite guidate e conferenze

Dalla passione per l’informatica di un nutrito gruppo di soci e amici (parecchio nerd) è nata l’idea di aprire un museo dedicato a computer, calcolatori e console. Al civico 39 di via Riviera, a Pavia, tra poco più di un mese aprirà i battenti un vero e proprio tempio di processori, calcolatori, domotica e intelligenza artificiale. Presente, passato e futuro si incrociano nelle sezioni tematiche di Ctrl+Alt Museum, un microcosmo di schermi, tastiere e laboratori dedicati all’high tech e al gioco. Dal recupero archeologico industriale di un capannone che ospitava una vecchia officina meccanica, a pochi passi dal centro storico, l’associazione comPVter ha creato un luogo di aggregazione e cultura.

Incontri e laboratori

«L’associazione, che oggi conta 120 soci, è nata nel 2014 ma di acqua sotto i ponti ne è passata prima di arrivare alla creazione di questo museo. Ognuno ha portato il proprio argomento preferito e tanta passione — spiega il presidente e fondatore Dino Baldi —. Lo scopo era quello di aprire un luogo di ritrovo per ragazzi amanti della tecnologia a tutto tondo». Gli ideatori hanno poi pensato di aprire al pubblico, con serate tematiche, visite guidate ed esperienze interattive. In questi 600 metri quadri su tre livelli, i visitatori vengono accolti da una Lancia Fulvia Coupè del ‘74 con motore endotermico, completamente rimessa a nuovo e attualizzata dal team di comPVuter. A centro del museo, le cui pareti sono coperte da oltre 1.500 pc e macchine per scrivere, ci sono salotti ultra domotizzati dove socializzare, un sistema di illuminazione con tracciamento automatico dell’oggetto e sintesi vocale, e un video wall che si apre e custodisce oltre 250 telefoni cellulari: «Abbiamo raccolto ed esposto dal primo esemplare di telefonino al mondo, un Dynatac del 1973 che ci siamo aggiudicati poco tempo fa ad un’asta, sino al primo modello di Iphone — spiega Beppe Leone, che con Claudia Lupu coordina le attività al Ctrl+Alt Museum —. Il 95% delle macchine esposte, nonostante siano parecchio datate, sono funzionanti grazie al team interno che si occupa della manutenzione». Un patrimonio immenso che comprende anche la prima macchina per scrivere moderna, la Mignon AEG, diversi esemplari di macchine da scrivere iconiche Olivetti come la Valentine del 1968 progettata da Ettore Sottsass, e Olivetti Programma 101 del 1964, considerato il primo Pc della storia, e che qui non anno dubbi essere il «pezzo che ogni collezionista di ciarpame informatico vorrebbe avere».

L’inaugurazione

L’opening ufficiale del museo è previsto per il fine settimana dal 13 al 15 maggio, ma già qui si organizzano laboratori per la digital fabrication, workshop di microgaming in cui imparare a costruire un minicabinato (come quelli da sala giochi), le serate tematiche del giovedì, e le lezioni di aggiornamento per informatici del martedì. L’ultimo piano, dove porte, finestre, e persino i cestini dei rifiuti si aprono con comandi vocali, è dedicato alle console storiche: dal 1969 con la Odissey, l’iconica Atari Pong, Commodore 64, Game Boy, Sega Mega Drive e Nintendo. Al centro della sala un biliardo 2.0 con studio della traiettoria dei tiri, e una macchina da F1 con simulatore di guida.

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10 aprile 2022 (modifica il 10 aprile 2022 | 08:40)

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, 2022-04-10 06:41:00, Nel nuovo museo esposti oltre 1.500 pc e macchine per scrivere e 250 telefoni cellulari, dal Dynatac del 1973 al primo modello di Iphone. Negli spazi di via Riviera incontri, visite guidate e conferenze, Eleonora Lanzetti

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