Pd, il pressing su Draghi e Conte. Letta: «Scongiurare la crisi»

L’ipotesi del campo largo si allontana e il segretario dem vuole evitare il voto in autunno.» «La scelta del Movimento 5 Stelle ci divide»: Enrico Letta è costretto a prendere atto dello strappo del sempre meno affidabile alleato. Ed è preoccupato: «Bisogna scongiurare la crisi», ripete. E infatti già ieri è partito il pressing pd su Draghi, da una parte, e su Conte, dall’altra, per evitare che la situazione precipiti definitivamente. Il segretario spiega di «non temere il voto», ma è deciso a fare di tutto per evitarlo. Anche perché, come sottolinea maliziosamente il sindaco di Milano Beppe Sala, «il campo largo non c’è e se si va a elezioni a ottobre per il Pd è un problema». «Più che un campo largo, il nostro è diventato il vicolo stretto di Monopoli, quello che non valeva niente», ammette sconsolata una rappresentante dem nel governo. Già, è vero che in Sicilia le primarie di coalizione con i grillini si faranno comunque, anche dopo lo strappo di Conte, ma è altrettanto vero che i dem stanno ragionando in queste ore sull’opportunità di andare alle elezioni alleati ai 5 Stelle. Se il voto fosse veramente in autunno una coalizione con il M5S è esclusa. Ormai lo dicono un po’ tutti, con diversi accenti. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che pure ha coltivato buoni rapporti con i grillini in questi anni, è durissimo: «Con questo strappo Conte riporta i 5 Stelle con i gilet gialli, il leader diventerà Di Battista e si romperà irrimediabilmente la possibilità di un’alleanza con il Pd». Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è sferzante: «Inutile sprecare parole. Se metti a rischio il governo nel mezzo di una pandemia energetica, aggravata dalla guerra, sei semplicemente un irresponsabile. Punto». Un altro dem, il deputato Andrea De Maria, dà per scontato che in caso di fine anticipata della legislatura il Pd vada alle urne senza la compagnia grillina: «Dobbiamo essere pronti ad andare al voto se le scelte irresponsabili di altri porteranno alle elezioni. Abbiamo le carte in regola per chiedere la fiducia agli italiani. L’errore politico del M5S mette a rischio per l’oggi, ma soprattutto per il domani il lavoro fatto insieme in questi anni». Andrea Marcucci è netto: «Come ha detto Letta oggi e come ha spiegato Franceschini nei giorni scorsi, la decisione irresponsabile di M5S chiude definitivamente ogni ragionamento su una possibile alleanza. Bisogna riconoscere a Di Maio che aveva previsto con congruo anticipo i reali obiettivi di Conte e del Movimento 5 Stelle». Pubblicamente Letta evita di attaccare il leader M5S, anche se nei giorni scorsi ha spiegato chiaramente all’ex premier la situazione: «Se voi rompete e si va al voto poi non è che noi possiamo fare finta di niente e allearci senza problemi con chi ha fatto saltare Draghi». Con i giornalisti che gli chiedono se quello che è accaduto comprometterà la futura alleanza il segretario dem preferisce però non affrontare la questione: «Una cosa per volta, adesso discutiamo del governo che deve continuare». È ovvio che il leader dem parli così: la missione del segretario del Pd adesso è quella di recuperare Conte (ieri si è già messo al lavoro con questo obiettivo in mente) e di convincerlo a spingere il M5S a manifestare in Parlamento, mercoledì prossimo, il pieno appoggio a Draghi, nella speranza che il premier non confermi le dimissioni. In questo modo Letta non punta solo a evitare la crisi, che a suo avviso sarebbe «esiziale» per il Paese, ma anche a guadagnare tempo per avere l’opportunità di riallacciare con Conte, smussando i lati barricadieri del M5S e ricostruendo così un rapporto con i grillini in vista delle elezioni di marzo. Anche perché è ormai chiaro che questo Parlamento, pure nel caso in cui sopravvivesse alla crisi, non riuscirebbe mai ad approvare una riforma elettorale proporzionale. Perciò quella dell’alleanza con i 5 Stelle per il Pd appare una strada obbligata, visto che al Nazareno sono convinti che il centrodestra, pur con tutte le sue divisioni, si ricompatterà al momento del voto. Ma se si andasse alle urne in autunno, subito dopo lo strappo di Conte, immaginare una coalizione con i grillini sarebbe impossibile. E lo scenario più realistico sarebbe inevitabilmente quello di una vittoria del centrodestra. 15 luglio 2022 (modifica il 15 luglio 2022 | 08:05) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-15 06:06:00, L’ipotesi del campo largo si allontana e il segretario dem vuole evitare il voto in autunno.», Maria Teresa Meli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version