di Maria Teresa MeliLa reazione del governatore dell’Emilia-Romagna in corsa per la segreteria dopo le parole dell’ex ministro a sostegno di Schlein. Oggi il debutto di Picierno come vice La sortita di Dario Franceschini ha colto di sorpresa lo Stato maggiore di Stefano Bonaccini. Al quartier generale del presidente della Regione Emilia-Romagna si attendevano prima o poi un’uscita pubblica dell’ex ministro della Cultura, ma quell’invito affidato a un’intervista al Corriere e rivolto al governatore perch lasci il passo alle nuove generazioni, stato letto come una vera e propria provocazione. Quel che ha infastidito Bonaccini soprattutto il fatto di essere assimilato alla classe dirigente che da pi di un decennio governa il Pd nazionale. Io — si sfogato con i collaboratori — ho lavorato al Nazareno come responsabile enti locali per un annetto, poi me ne sono andato perch mi sono impegnato in Emilia-Romagna, dove per due volte di seguito ho vinto le elezioni. Insomma, Bonaccini rivendica di avere tutte le carte in regola per essere lui a chiedere un cambio della guardia al piano nobile del Nazareno. E come la pensi in proposito non un mistero per nessuno: C’ un gruppo dirigente che stato sconfitto e che per la maggior parte sempre lo stesso da anni. Ed chiaro a chi si stia rivolgendo quando ripete questa frase che diventata una sorta di leitmotiv della sua campagna elettorale per le primarie. Ma il suo riferimento ancora pi chiaro quando, a mo’ di precisazione, aggiunge (e lo fa spesso): Niente di personale, ma vi pare normale che nessun dirigente nazionale di livello sia stato candidato in un collegio uninominale per andare a prendere i voti a uno a uno? Se sei un leader devi dimostrarlo anche nel consenso. Ogni allusione a Dario Franceschini, candidato capolista al Senato, a Napoli, assolutamente non casuale. Del resto, tra i due non corre buon sangue da tempo. Il governatore e il presidente della Giunta del Senato per le elezioni e le immunit diffidano l’uno dell’altro, perci chi conosce bene entrambi non si affatto stupito della decisione di Franceschini di sostenere Elly Schlein. Senza dimenticare che di recente, proprio a causa di Bonaccini, si consumata la rottura tra Pina Picierno e Franceschini. La vicepresidente del Parlamento europeo, personalit di spicco della corrente dell’ex ministro, non ha approvato la decisione di appoggiare la leader di Occupy Pd e in questa campagna per le primarie correr con il governatore della Regione Emilia-Romagna, candidandosi a essere sua vice (oggi pomeriggio i due incontreranno la stampa per illustrare un pacchetto di proposte su lotta alla corruzione e alle mafie). Comunque Bonaccini ieri ha deciso di non rispondere direttamente alle dichiarazioni di Franceschini per non enfatizzare le parole dell’ex ministro, anche se molti dei suoi supporter si sono scatenati sui social. Dario un politico di razza e mi stupisco che possa dire, dall’alto delle sue sette legislature, che nel Pd, di cui stato anche segretario, deve cambiare tutto. Magari dare l’esempio facendo spazio, no?, ha ironizzato Alessia Morani. Secondo Francesca Puglisi, ex parlamentare, un tempo franceschiniana di ferro, l’offensiva del presidente della Giunta per le elezioni e le immunit nei confronti del governatore dell’Emilia-Romagna nasce dal fatto che Bonaccini fa paura perch cambier davvero la classe dirigente. Critica nei confronti di Franceschini anche Lia Quartapelle: In questa intervista manca l’unica cosa importante, e cio che sia un’opinione personale, non l’indicazione per una corrente. Caro Dario, non si lascia spazio al nuovo se le vecchie correnti semplicemente si spostano su un altro candidato segretario. Difende invece l’ex ministro della Cultura lo zingarettiano Stefano Vaccari: Non capisco lo scandalo per le sue parole. Ha sollevato un punto su cui andrebbe fatta da parte di tutti una seria e approfondita riflessione. 27 dicembre 2022 (modifica il 27 dicembre 2022 | 23:52) © RIPRODUZIONE RISERVATA