Pensioni, tagli dellassegno agli statali. Ma per i maestri gli effetti potrebbero essere esigui

La legge di bilancio approdata in Parlamento, come sappiamo, propone alcuni interventi in merito alle pensioni. Pur non prevedendo alcuna riforma strutturale, ci sono diverse novità che riguardano gli statali e in particolare gli insegnanti di asilo e scuole elementari parificate.

La nuova norma prevista nella manovra che contiene un capitolo dedicato alla previdenza, prevede un taglio delle pensioni per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996. Si stima che la misura potrebbe interessare oltre 300mila persone, pari a circa un terzo dei dipendenti pubblici.

La relazione tecnica allegata al disegno di legge, riporta Il Messaggero, specifica i contorni finanziari della misura, che riguarda sostanzialmente coloro che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995 e andrà a toccare gli interessati in modo graduale nel corso del tempo.

Ad esempio, si specifica che per il prossimo anno i lavoratori che si vedranno applicare coefficienti decisamente meno favorevoli sono 31.500, con un risparmio per lo Stato limitato a 11,5 milioni di euro.
Ma già nel 2025 si arriverà 81.500 persone coinvolte e a 42,3 milioni di minor spesa previdenziale.

Tale processo vedrà una forte crescita nel 2043 con lo Stato che avrà un beneficio per quanto riguarda le casse pubbliche, di quasi 2,3 miliardi.

Da questo quadro emerso dalla relazione tecnica, appare esigua l’incidenza per i maestri che non dovrebbero essere dunque fra le categorie maggiormente colpite.

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