Pensioni, verifica delle prestazioni previdenziali legate al reddito dei pensionati pubblici. Messaggio INPS

Ogni anno, l’INPS esegue una verifica delle situazioni reddituali dei pensionati che influiscono sulla quantità o sul diritto alle prestazioni pensionistiche e, entro l’anno successivo, recupera eventuali somme pagate in eccesso (articolo 13, primo capoverso, della legge n. 412/1991).

In base alle informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate all’INPS il 5 luglio 2021, le posizioni dei pensionati della gestione pubblica, titolari di prestazioni legate al reddito pagate in modo provvisorio nel 2020, sono state verificate per valutare la corretta erogazione delle stesse.

Il decreto legislativo 23 settembre 2022 n.144, convertito con modificazioni dalla legge 17 novembre 2022 n. 175, ha stabilito all’articolo 21 che “il recupero delle prestazioni indebite correlate alla verifica reddituale di cui all’articolo 13, comma 2, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, relative al periodo di imposta 2020, nonché alle verifiche di cui all’articolo 35, comma 10-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2009, n.14, relative al periodo di imposta 2019, sarà avviato entro il 31 dicembre 2023”.

In base ai dati presenti nella rata di febbraio 2023, sono stati oggetto di verifica i pensionati che hanno usufruito della somma aggiuntiva (quattordicesima) per l’anno 2020 per le pensioni gestite nel sistema SIN.

Nel caso in cui, sulla base dei redditi esaminati, siano stati corrisposti importi superiori a quelli spettanti, il recupero è stato impostato a livello centrale a partire dalla rata di maggio 2023.

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