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di Francesco Cognetti*
L’oncologo e coordinatore del Forum dei clinici ospedalieri: non bastata la pandemia a insegnarci a voltare pagina. L’autonomia differenziata darebbe il colpo di grazia al sistema nazionale
Gi prima della pandemia gli ospedali erano al limite dei loro mezzi e delle loro forze dopo essere stati fiaccati da anni di politiche miopi e da tagli irresponsabili ma, dopo la pandemia, i nosocomi sono implosi sotto il peso di sempre pi pesanti contraddizioni.
Non basta aver registrato, insieme al Regno Unito e ad alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, durante il periodo pandemico la pi elevata mortalit da Covid? Abbiamo gi registrato durante la fase pi acuta del Covid, un pesante aumento della mortalit per eventi cardiovascolari tempo-dipendenti. Ed esistono forti preoccupazioni per l’aumento di mortalit che si realizzer fra mesi o anni per le patologie oncologiche conseguenti ai ritardi che sono stati registrati nei trattamenti chirurgici ed alle cancellazioni di milioni di esami di screening che ancora perdurano. Non basta avere il pronto soccorso e la medicina d’urgenza perennemente in tilt per rendersi conto che ormai l’ospedale diventato, suo malgrado, una emergenza nella emergenza?
Il progressivo depotenziamento dell’assistenza ospedaliera del nostro Paese nei numeri:
– In soli dieci anni gli istituti di cura sono diminuiti da 1.165 a 1.054.
– Abbiamo perso 25mila posti letto di degenza ordinaria e siamo al 22 posto tra tutti i Paesi Europei.
L’attuale crisi dei Pronto Soccorso rappresenta la punta dell’iceberg di un sistema ospedaliero in estremo affanno. Da parte nostra, insistiamo con forza, nell’interesse primario dei malati, sulla necessit di andare oltre il Dm 70, quindi di definire un ospedale adeguato e di superare la contrapposizione ideologica ospedale contro territorio. Noi siamo per una organizzazione interconnessa e dipartimentale.
Infine sentiamo il dovere di lanciare un allarme sulle condizioni precarie delle nostre dotazioni organiche:
– Gli operatori sanitari sono inadeguati in rapporto alla popolazione del nostro Paese (un terzo meno della Francia e la met della Germania).
– I medici specialisti ospedalieri sono circa 130mila, 60mila unit in meno della Germania e 43mila in meno della Francia.
– Si assiste anche a un consistente esodo di medici neolaureati e specializzandi, pi di 1.000 medici l’anno, e buona parte delle borse per le scuole di specializzazione, pur aumentate nell’ultimo anno, sono andate deserte nelle discipline pi gravemente carenti come la Medicina d’Urgenza, la Rianimazione, l’Anestesiologia.
Per quanto riguarda il Dm 77 , ci siamo sentiti in dovere di informare il Ministro che, secondo noi, la riforma territoriale proposta una discutibile controriforma delle cure primarie; prevede interventi del tutto insufficienti a colmare le disfunzioni gravi, preoccupandosi pi delle strutture che dei professionisti e delle tecnologie. Forti perplessit inoltre sussistono sul definire strutture residenziali ospedali di comunit, senza che abbiano almeno i requisiti fondamentali dell’ospedale, definiti per legge.
Inoltre, non si ottiene l’auspicata diminuzione degli accessi ai Pronto Soccorso solo con il potenziamento del territorio. Resta il problema delle acuzie, comprese quelle ricorrenti nel paziente cronico: questo tipo di assistenza richiede competenze e tecnologie che non rientrano nelle Case di Comunit. Le risorse destinate alla Sanit dal nuovo Def per il triennio 2023-2025, cresciute del 3% con la Legge di Bilancio per il 2023, saranno purtroppo in gran misura impiegate a fronteggiare gli effetti della pandemia ed a compensare gli aumenti del caro energia e dell’inflazione.
Inoltre, dal 2024 previsto che la percentuale di spesa sanitaria sul PIL ritorni al 6,3% e, quindi, a livelli addirittura inferiori all’epoca prepandemica rispetto ad una media dell’8,8% dei 37 Paesi membri dell’Ocse, tra cui Francia e Germania con circa il 10%. previsto che cresceranno ulteriormente le contribuzioni alla spesa dei privati cittadini, che l’anno scorso hanno raggiunto la cifra record di ben 37 miliardi di euro.
Si tratter di prendere in seria considerazione, ove possibile, un diverso impiego di parte dei fondi del Pnrr ovvero di attingere ad altre fonti di finanziamento per la Sanit come prospettato da diverse forze politiche. Nello stesso tempo, ci rendiamo disponibili a ricercare con il Ministero un accordo di sostenibilit per eliminare diseconomie, superare disorganizzazioni, ridurre gli sprechi tuttora largamente esistenti a livello locale.
Ma la questione pi macroscopica e imbarazzante che non bastata una pandemia ad insegnarci a voltare pagina. Si accenna al massimo a soluzioni spot ed a provvedimenti parcellari che affrontino separatamente i diversi temi pi cocenti (liste di attesa, medici gettonisti, violenza nei pronto soccorso etc.), quando invece sarebbe necessario un intervento sistematico per una vera e complessiva riforma della nostra Sanit profondamente malata.
Papa Francesco ha recentemente affermato: Tagliare le risorse per la sanit rappresenta un vero e proprio oltraggio all’umanit. Anche il Capo dello Stato, nel suo discorso di fine anno, ha lanciato un forte ammonimento ad operare per il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale, presidio insostituibile di unit del Paese.
E su entrambe queste due autorevolissime prese di posizione, che sostanzialmente coincidono con le richieste del Forum delle Societ Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani al Ministro Schillaci, pesa come un macigno il disegno di Legge sull’Autonomia Differenziata che, se attuato, infliggerebbe un vero colpo di grazia al Sistema Sanitario Nazionale, aumentando le attuali diseguaglianze regionali, anzi legittimando normativamente il divario tra Nord e Sud e violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della Salute.
*Oncologo e coordinatore del Forum delle societ scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani
5 marzo 2023 (modifica il 5 marzo 2023 | 11:56)
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, https://www.corriere.it/cronache/23_marzo_05/per-sanita-riforma-globale-l-autonomia-differenziata-darebbe-colpo-grazia-sistema-nazionale-e802a588-bb3c-11ed-bd21-1b5b3f6000de.shtml, Cronache,