Perché le donne leader sanno fare un passo indietro (e gli uomini no)?

di Maria Serena Natale

Angela Merkel, Jacinda Ardern, Nicola Sturgeon: percorsi molto diversi con una consapevolezza comune: lo scettro del potere a un certo punto non vale pi la pena

A pensarci bene cominciata con Angela Merkel. Nel 2021 la cancelliera cristiano-democratica che per 16 anni aveva fatto la storia della Germania e dell’Europa poteva ricandidarsi, ma non lo fece e si ecliss. Lo scorso gennaio la neozelandese Jacinda Ardern, leader laburista dal 2017, ha detto di non avere pi benzina nel serbatoio e di aver dormito bene per la prima volta da molto tempo solo dopo aver dato le dimissioni. Ora la premier indipendentista Nicola Sturgeon a mollare dopo otto anni e respingere il calice del martirio che l’altra regina di Scozia accett con fiera abnegazione — ma erano altri tempi, altri standard e quella era Maria Stuarda. Percorsi, visibili e sotterranei, molto diversi con una consapevolezza comune: lo scettro del potere, quello al quale gli uomini tendono a restare aggrappati vita natural durante salvo catastrofi elettorali ma anche l non detto, a un certo punto non vale pi la pena. Quando, dipende da circostanze e physique du rle. Nei casi di Ardern e Sturgeon, dopo polemiche e valanghe di attacchi personali amplificate da una comunicazione disintermediata e violenta: Jacinda presa di mira dai no-vax e addirittura bersaglio di minacce di morte per il progetto di regolamentazione delle armi da fuoco, Nicola contestata per la legge sul cambio di sesso dai 16 anni e per il caso dello stupratore finito in un carcere femminile dopo essersi dichiarato trans. Per le difficolt di questi ultimi mesi la scozzese stata accusata dall’establishment e da ex compagni di lotta di aver compromesso l’intera battaglia indipendentista finalmente al centro dell’agenda politica. E proprio con la volont di preservare la causa e affidarla a leader meno polarizzanti, oltre che con la stanchezza per un carico portato in beata solitudine, Sturgeon ha spiegato il passo indietro: Essere premier ha avuto un profondo impatto fisico e mentale su di me. E la politica brutale. Fin qui, al netto di errori e sconfitte che fanno comunque parte del gioco e in un discorso pubblico che gi da qualche tempo si riappropriato della fragilit, il lato positivo: chi lascia sa di non poter dare di pi. Coerenza, responsabilit, spirito di servizio. Una domanda per si fa strada tra le righe delle dichiarazioni ufficiali. Perch, dalla politica a tutto il resto, questo sistema di potere – il Sistema — logora tanto di pi le donne?

Forse perch non l’abbiamo ancora cambiato. sempre il caro vecchio ordine verticale a misura d’uomo costruito su regole, tempi, consuetudini, automatismi e semplici preferenze maschili. Che impone di lasciarsi assimilare, per convinzione o convenienza non importa, rinunciando o ridimensionando o anche solo sospendendo per una parentesi di vita la propria irriducibile alterit. Perch a dispetto dell’infinito monologo sul dovere di pareggiare diritti, opportunit, stipendi, la realt resta dispari, con una fondamentale divaricazione tra uomo e donna nel modo di leggere il mondo, stabilire priorit, scandire il tempo. Poco cambia che all’origine di visioni inconciliabili, che potrebbero essere complementari, ci siano cultura o biologia. Resta quella rassicurante, radicata, subdola riduzione della donna a funzione, come nella migliore tradizione patriarcale: il Sistema riconosce in base al ruolo e il ruolo dev’essere funzionale al progetto altrui. Non il tuo.

il timore della maschilizzazione del femminile esplicitato da Elena Ferrante nella recente intervista a Paolo Giordano su 7 . Come se ne esce? Il primo passo parlarne, per acquisire e rafforzare la consapevolezza che guidare, orientare, modellare il mondo in modo nuovo, pi libero e, s, pi nostro, possibile. Tanto pi quando quel mondo pare irreversibilmente votato a un modello di sviluppo incentrato sulla smaterializzazione della realt e la disumanizzazione delle relazioni. Non sar un caso che al momento dei saluti sia Jacinda sia Nicola abbiano pronunciato le stesse parole: Sono un essere umano (Angela non era arrivata a tanto).

15 febbraio 2023 (modifica il 15 febbraio 2023 | 18:33)

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