Perché Macron  non è di destra

GIOVEDÌ 28 APRILE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
Macron ha vinto, evviva Macron, ma Macron cos’è? È l’antipopulismo che ferma la deriva sovranista in Francia e soprattutto in Europa?
Mario Taliani

Caro Mario,
A questa domanda — chi è Macron? — Emmanuel Carrère ha risposto: Macron è la destra repubblicana. Quella tradizionale, neogollista. Le confesso però che non sono d’accordo con il grande scrittore. E non soltanto perché Macron è un europeista, e nelle file della destra repubblicana ci furono grandi oppositori dell’Europa, come Charles Pasqua e Philippe Séguin; e lo stesso de Gaulle vedeva più un’Europa delle nazioni che un’Europa federale, come quella che sta nascendo. Non è vero che destra e sinistra non esistano più. Esistono, anche in Paesi meno sensibili della Francia alle ideologie, come gli Stati Uniti. Barack Obama non era George W. Bush e Joe Biden non è Donald Trump. Destra e sinistra, però, sono concetti relativi. Biden è a sinistra di Trump; ma è a destra di un socialista europeo. Emmanuel Macron non è di destra. Almeno non nell’accezione che il termine ha assunto negli ultimi anni. Anni in cui in Occidente si è affermata una nuova destra populista e sovranista. Un presidente che fa suonare l’inno europeo — composto da un tedesco — prima della Marsigliese non è di destra. Un presidente che annuncia un piano ecologista contro il riscaldamento del Pianeta non è di destra. Un presidente che parla di un’«Europa indipendente» in grado di tenere testa tutta insieme alla Russia, alla Cina e pure agli Stati Uniti d’America non è di destra. Poi, certo, un po’ tutti i francesi sostengono che Macron, pur venendo da sinistra — era membro del partito socialista, e con il presidente socialista Hollande fu per due anni vicesegretario generale all’Eliseo e per altri due anni ministro dell’Economia — abbia governato a destra. In particolare, ha abolito la gravosa imposta sui patrimoni (pur mantenendo ovviamente la tassazione sugli immobili). Ma solo un malato di ideologia — o un dirigente del Partito democratico italiano — può pensare di inasprire oggi le tasse sui ceti medi e medioalti, che arrivano a versare allo Stato tra tasse e contributi anche il 70% di quello che guadagnano, mentre i veri ricchi sono spesso al sicuro nei paradisi fiscali. Una politica fiscale equa oggi può passare solo attraverso accordi europei che impediscano ai vari Stati di farsi concorrenza sleale. E anche questo non è di destra.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Amore

«Caro Gabriele, ti ho trovato su un file, sei la mia forza»

Ti ho trovato su un file. Era almeno un anno che dicevo a Marina, in redazione, «Dobbiamo recuperare Gabriele, il farmacista che ha vinto il concorso “Dai nostri inviati speziali”, scrive così bene, gli diamo una rubrica sulla nostra rivista». Cercammo tra i destinatari del giornale, c’erano cinque farmacie con il tuo cognome, alla seconda telefonata mi rispose tua sorella. Tu all’epoca avevi la barba e giravi con un Barbour da ragazzino, sembravi più giovane, io ero nella fase dei tailleur secondo te «da vecchia babbiona». Paola, la segretaria di redazione, mi fece sapere che avevi un anno più di me. Troppo giovane, per chi, mi dicevi, prima aveva avuto solo «fidanzati appena riesumati». Mi facevi ridere con queste tue battute, continui a farlo. Stavamo entrambi allestendo casa ed è iniziata così, parlando di tavoli e lampade. Io che vivevo di quattro salti in padella e tu appassionato di ristoranti, io che ascoltavo Baglioni e Battisti e tu gli Husker Du, io con 400 lanci con il paracadute alle spalle, tu che al massimo accettavi una sfida a freccette dal lettino in spiaggia. Due anni dopo ci siamo sposati e in un attimo sono passati vent’anni. Io nel tempo ho cominciato ad apprezzare i tuoi ritmi lenti, gli aperitivi, il buon cibo, tu hai accettato qualche «feston» perché a me piace avere tanti amici intorno, per te sempre troppi. Quel giorno di fine aprile di 20 anni fa a Salgareda, in quella casa che tanto amiamo, gli amici cari c’erano tutti intorno a noi. Ed è iniziata un’avventura inimmaginabile, fatta di abissali differenze caratteriali e di infiniti punti di incontro a metà strada. Non ti arrabbi neanche più quando verso Malpensa programmo già il viaggio successivo ma continui a dirmi che devo imparare a vivere meglio il presente, meno inquieta, meno di corsa. Tu non ti agiti mai e sei la mia forza. Ti ho trovato su un file ed è stato un dono immenso, con i nostri Carlo e Anna il più grande. Buon anniversario amore mio.
Laura

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-04-27 21:50:00,

GIOVEDÌ 28 APRILE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
Macron ha vinto, evviva Macron, ma Macron cos’è? È l’antipopulismo che ferma la deriva sovranista in Francia e soprattutto in Europa?
Mario Taliani

Caro Mario,
A questa domanda — chi è Macron? — Emmanuel Carrère ha risposto: Macron è la destra repubblicana. Quella tradizionale, neogollista. Le confesso però che non sono d’accordo con il grande scrittore. E non soltanto perché Macron è un europeista, e nelle file della destra repubblicana ci furono grandi oppositori dell’Europa, come Charles Pasqua e Philippe Séguin; e lo stesso de Gaulle vedeva più un’Europa delle nazioni che un’Europa federale, come quella che sta nascendo. Non è vero che destra e sinistra non esistano più. Esistono, anche in Paesi meno sensibili della Francia alle ideologie, come gli Stati Uniti. Barack Obama non era George W. Bush e Joe Biden non è Donald Trump. Destra e sinistra, però, sono concetti relativi. Biden è a sinistra di Trump; ma è a destra di un socialista europeo. Emmanuel Macron non è di destra. Almeno non nell’accezione che il termine ha assunto negli ultimi anni. Anni in cui in Occidente si è affermata una nuova destra populista e sovranista. Un presidente che fa suonare l’inno europeo — composto da un tedesco — prima della Marsigliese non è di destra. Un presidente che annuncia un piano ecologista contro il riscaldamento del Pianeta non è di destra. Un presidente che parla di un’«Europa indipendente» in grado di tenere testa tutta insieme alla Russia, alla Cina e pure agli Stati Uniti d’America non è di destra. Poi, certo, un po’ tutti i francesi sostengono che Macron, pur venendo da sinistra — era membro del partito socialista, e con il presidente socialista Hollande fu per due anni vicesegretario generale all’Eliseo e per altri due anni ministro dell’Economia — abbia governato a destra. In particolare, ha abolito la gravosa imposta sui patrimoni (pur mantenendo ovviamente la tassazione sugli immobili). Ma solo un malato di ideologia — o un dirigente del Partito democratico italiano — può pensare di inasprire oggi le tasse sui ceti medi e medioalti, che arrivano a versare allo Stato tra tasse e contributi anche il 70% di quello che guadagnano, mentre i veri ricchi sono spesso al sicuro nei paradisi fiscali. Una politica fiscale equa oggi può passare solo attraverso accordi europei che impediscano ai vari Stati di farsi concorrenza sleale. E anche questo non è di destra.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Amore

«Caro Gabriele, ti ho trovato su un file, sei la mia forza»

Ti ho trovato su un file. Era almeno un anno che dicevo a Marina, in redazione, «Dobbiamo recuperare Gabriele, il farmacista che ha vinto il concorso “Dai nostri inviati speziali”, scrive così bene, gli diamo una rubrica sulla nostra rivista». Cercammo tra i destinatari del giornale, c’erano cinque farmacie con il tuo cognome, alla seconda telefonata mi rispose tua sorella. Tu all’epoca avevi la barba e giravi con un Barbour da ragazzino, sembravi più giovane, io ero nella fase dei tailleur secondo te «da vecchia babbiona». Paola, la segretaria di redazione, mi fece sapere che avevi un anno più di me. Troppo giovane, per chi, mi dicevi, prima aveva avuto solo «fidanzati appena riesumati». Mi facevi ridere con queste tue battute, continui a farlo. Stavamo entrambi allestendo casa ed è iniziata così, parlando di tavoli e lampade. Io che vivevo di quattro salti in padella e tu appassionato di ristoranti, io che ascoltavo Baglioni e Battisti e tu gli Husker Du, io con 400 lanci con il paracadute alle spalle, tu che al massimo accettavi una sfida a freccette dal lettino in spiaggia. Due anni dopo ci siamo sposati e in un attimo sono passati vent’anni. Io nel tempo ho cominciato ad apprezzare i tuoi ritmi lenti, gli aperitivi, il buon cibo, tu hai accettato qualche «feston» perché a me piace avere tanti amici intorno, per te sempre troppi. Quel giorno di fine aprile di 20 anni fa a Salgareda, in quella casa che tanto amiamo, gli amici cari c’erano tutti intorno a noi. Ed è iniziata un’avventura inimmaginabile, fatta di abissali differenze caratteriali e di infiniti punti di incontro a metà strada. Non ti arrabbi neanche più quando verso Malpensa programmo già il viaggio successivo ma continui a dirmi che devo imparare a vivere meglio il presente, meno inquieta, meno di corsa. Tu non ti agiti mai e sei la mia forza. Ti ho trovato su un file ed è stato un dono immenso, con i nostri Carlo e Anna il più grande. Buon anniversario amore mio.
Laura

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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