Il Consiglio Universitario Nazionale ha nuovamente espresso riserve riguardo all’opportunità di posizionare la formazione dei docenti prima della selezione per l’accesso al ruolo nelle scuole secondarie.
Pur prendendo atto dell’orientamento diverso nel DPCM, il Consiglio ritiene opportuno sottolineare alcuni punti critici.
Il CUN solleva perplessità riguardo all’articolo 13, comma 1 del DPCM, che prevede l’acquisizione di 30 CFU o CFA aggiuntivi per ottenere l’abilitazione in altre classi di concorso. Questo comporterebbe:
- Durata eccessiva della formazione, compromettendo le aspettative dei giovani e l’età media del corpo docente.
- Peso economico aggiuntivo, rendendo più gravoso l’accesso al ruolo nelle secondarie.
- Scelta preventiva basata su criteri di mercato, anziché su criteri di qualità.
Inoltre, secondo l’articolo 13, comma 2, saranno i singoli centri di formazione a determinare i contenuti dei 30 CFU da acquisire. Il CUN avverte che questo potrebbe portare a discrepanze significative tra centri e studenti, oltre al rischio di sovrapposizioni.
Il CUN suggerisce che la normativa potrebbe prevedere percorsi di formazione comuni per classi con affinità disciplinare, in linea con le linee guida dell’ANVUR e del PNRR.
Infine, il Consiglio si fa promotore di un riordino delle classi di concorso, soprattutto alla luce del DM 259 del 2017. Questo riordino dovrebbe tener conto delle innovazioni nella didattica e nella ricerca universitaria, al fine di stabilire un impianto didattico più coerente nelle scuole secondarie.
PARERE [PDF]
Percorsi abilitanti docenti 60 e 30 CFU, quali Università li attiveranno [ELENCO AGGIORNATO]
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