Perisic-Inter: il rinnovo difficile, la lite con Icardi, la boxe, gli orologi rubati (e la multa per il beach volley)

Travolgente al punto da sembrare bionico, decisivo e pure provocatorio. Ivan Perisic mercoledì 11 maggio è stato l’uomo in più dell’Inter che ha conquistato la sua ottava Coppa Italia battendo 4-2 la Juventus ai supplementari. Per il croato due gol e un prestazione monstre, fatta di lucidità, atletismo e leadership di livello assoluto. Non pago, nell’intervista a caldo Ivan è poi rimasto terribile anche a parole: «Il rinnovo del contratto con l’Inter? Al momento non ne posso parlare — ha detto —. Ma non si aspetta l’ultimo momento, con i giocatori importanti, non si fa così, lo dovete sapere». Il riferimento è a una diatriba che si trascina da mesi: il suo contratto è in scadenza a fine giugno, Perisic è tentato da una nuova esperienza in giro per l’Europa ma resterebbe volentieri anche all’Inter, solo che non vuole abbassarsi lo stipendio di 5 milioni a stagione. Il club per un 33enne non vuole pagare tanto. E lo stallo continua. Una cosa è certa: dovesse Perisic andarsene, l’Inter perderebbe una delle sue certezze. Il croato, infatti, completamente trasformato rispetto al calciatore indolente dell’era pre Conte, è ormai da due stagioni il fulcro del sistema di gioco nerazzurro: plasmato dall’ex c.t., ara la fascia sinistra come un trattore e per i compagni è divenuto una sorta di macchina spara assist (e coppe). Per Inzaghi è uno degli irrinunciabili. Ma fino a quando?

26 novembre 2021 | 09:08

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, 2022-05-12 12:33:00, Il suo contratto è in scadenza a giugno, il nodo è lo stipendio: per il club i 5 milioni netti di adesso sono troppi. E Ivan, dopo la finale di Coppa Italia con la Juve decisa con 2 gol e una prestazione monstre, ha sparato a zero: «Non si aspetta l’ultimo momento, con i giocatori importanti non si fa così». Ecco la storia di un grande indolente diventato indispensabile, Andrea Sereni

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