Pernat: «Sì, Vietti può vincere il titolo in Moto2»

di Timothy Ormezzano

L’agente e guru del motomondiale: «Celestino dovrà sudare, ma ne ha di più di Canet e Ogura. Bagnaia? Rimonta dura ma non impossibile. Quartararo è però una piccola spanna sopra a tutti»

Gli intoppi di Francesco Bagnaia, «che può ancora rimontare Quartararo». La consacrazione di Enea Bastianini, «l’anno prossimo forse in Ducati con Pecco». E la crescita esponenziale di Celestino Vietti, «il favorito per il titolo in Moto 2». Carlo Pernat, agente e guru della MotoGp, fa le carte al Mondiale orfano di quel Dottore che il manager genovese scoprì e lanciò ai tempi dell’Aprilia: «La MotoGp si divide in due ere: avanti Valentino e dopo Valentino».

Dalla Bibbia ai fumetti: Bagnaia sfortunato come Paperino e Quartararo fortunato come Gastone, è tutto qui?
«No, Quartararo è una piccola spanna sopra a tutti. Ha una Yamaha palesemente inferiore a Ducati e Aprilia, ma la guida davvero bene. Non ha l’ossessione di vincere il Mondiale, avendolo già vinto l’anno scorso, e ha imparato a gestire e gestirsi. Quartararo ha la testa del campione».
E Bagnaia?
«Nella seconda parte della scorsa stagione era il più forte di tutti. L’avvio di questa annata è stato molto difficile, Pecco ha patito le tante novità della sua moto. Poi in Ducati si sono messi a posto e hanno cominciato una rimonta difficile. Domenica al Montmelò ha avuto solo sfortuna. La carambola causata dall’errore di Nakagami andrebbe sanzionata con due gare di squalifica. Ora la rimonta di Bagnaia si fa dura».
Il terzo zero stagionale lo taglia fuori dal mondiale?
«No, perché in questo sport può accadere di tutto. Bagnaia è a 66 punti da Quartararo, ma più dei numeri contano la grande forza di Pecco e della Ducati: il binomio migliore. Ha ancora il 30-40% di possibilità di rimonta, adesso però è condannato a vincere».
Il suo Bastianini quest’anno sembra uno da tutto o niente: o vince o cade.
«C’è una spiegazione. Nelle ultime due gare è partito dalla quarta e dalla quinta fila, riscontrando quelle difficoltà sul giro secco che aveva già l’anno scorso. Quando ti porti a ridosso dei primi è facile commettere errori provando a seguire le loro linee. La Bibbia delle corse dice che per vincere è obbligatorio partire nelle prime due file. Non si scappa. Seguendo da subito i primi si rischia meno».
La Bestia è comunque la rivelazione della stagione.
«Assolutamente sì. Il talento c’è, la testa idem. Enea, del resto, nel 2020 vinse in Moto2. E l’anno scorso, con la vecchia Ducati, conquistò due volte il podio a Misano. Gli manca solo un posto fisso nelle prime 2-3 file, ripeto».
Vietti può ripetere i successi ottenuti da Bagnaia e Bastianini in Moto2?
«Celestino è cresciuto tantissimo a livello mentale, perché la guida non gli mancava. Si era un attimo perso, ma poi si è ripreso. Mi è piaciuta molto la pole conquistata all’ultimo giro in Catalogna, ha dimostrato di essere forte e di credere in se stesso. Per non dire del sorpasso magistrale nelle ultimissime curve ai danni di Canet: un’azione da vero campione».
Celestino deve temere più Ogura o Canet?
«Per me il favorito è lui, Vietti. Ne ha di più di Canet e Ogura, ma dovrà comunque sudare tanto: vincere in Moto 2 non è facile come bere un cappuccino. Contano soprattutto il pilota e il suo feeling con il capo tecnico. Celestino se la gioca, eccome».
Vietti e Bagnaia sono troppo piemontesi perbenino? Dovrebbero diventare un po’ più romagnoli spacconi?
«Ogni regione ha la sua mentalità. Ma per pilotare una moto conta più il talento dell’attitudine. Il carattere puoi modificarlo, ma non puoi cambiarlo: anche vivendo tanto in Romagna e dintorni, loro non diventeranno mai sanguigni e patacca come certi romagnoli».
Impazza il motomercato della MotoGp. Vietti piace alla Yamaha e alla Aprilia, conferma?
«Normalmente se vinci un Mondiale sali di categoria, ma chi può dirlo adesso? Certe decisioni vanno prese ora, ma siamo soltanto a metà stagione… Passare dalla Moto 2 alla MotoGp può essere un rischio: fossi in Celestino aspetterei ancora un attimo. La Yamaha cerca piloti giovani e affidabili come lui, ma nel 2024 la VR46 potrebbe prendere come moto proprio una Yamaha, quindi i giapponesi si troverebbero comunque Celestino in casa».
La Ducati dovrebbe invece affiancare il suo Bastianini a Bagnaia, giusto?
«Confermo, stiamo per firmare con Ducati per il 2023 e 2024 con adeguamento dell’ingaggio, moto ufficiale e sviluppo immediato. A Borgo Panigale devono scegliere chi tra Enea e Martin sarà il nuovo compagno di Bagnaia. Credo che sia favorito Enea, sarebbe bellissimo vedere lui e Pecco insieme in rosso Ducati».
Anno uno dopo Valentino Rossi. Il calo di seguito e di interesse si avverte tanto?
«Diciamo che il Motomondiale ha perso un buon 20% di pubblico, ma forse il peggio è passato e si può progettare una nuova crescita. Valentino attirava le masse, comprese nonne e bambine, compreso chi non sa cosa sia una biella. Aveva tutto: talento, simpatia, capacità comunicativa. Un prodotto unico e irripetibile».

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6 giugno 2022 (modifica il 6 giugno 2022 | 23:54)

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, 2022-06-06 21:54:00, L’agente e guru del motomondiale: «Celestino dovrà sudare, ma ne ha di più di Canet e Ogura. Bagnaia? Rimonta dura ma non impossibile. Quartararo è però una piccola spanna sopra a tutti», Timothy Ormezzano

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