Pescara, fermate due persone per lagguato al bar: Il killer riconosciuto da un vocale

di Fabrizio Caccia

Un morto e un ferito grave lo scorso agosto. La svolta dopo sei mesi di indagini. Il mandante di Locri: aveva prestato 9 mila euro. A sparare un capo ultr

Lo chiamavano lo zio, ma non avevano capito perch. Meglio, Walter Albi e Luca Cavallito l’hanno capito quando ormai era tardi e Natale Ursino, 53 anni, di Locri, legato alla cosca Cord, pochi giorni prima dell’agguato al Bar del Parco — 8 colpi di calibro 9 sparati in 30 secondi da un killer assoldato per l’occasione — aveva mostrato loro il video di un’esecuzione di ‘ndrangheta aggiungendo queste poche parole: Lo vedete dalle nostre parti cosa succede agli infami? Io non voglio credere che voi non manteniate la parola data…. Allora s che Cavallito aveva capito e aveva detto allo zio quasi supplicando: Prenditi la mia casa, vale 400 mila euro, tua. Ma quello se n’era gi andato con un’alzata di spalle, perch ormai aveva deciso di farli ammazzare.

L’uomo di Locri, residente a Teramo, ufficialmente parrucchiere ma con telefoni satellitari e apparecchi criptati per comunicare, aveva prestato 9 mila euro in pochi mesi a Walter Albi, 66 anni, architetto, sommerso dai debiti. Era stato Cavallito, 49 anni, ex calciatore con precedenti per droga, a presentarglielo. Albi, in cambio, si era impegnato con lo zio a fare una traversata fino in Sudamerica, disponendo di una patente nautica, per effettuare un carico non meglio precisato. Cocaina, probabilmente. Ma il fatto che non trovava mai il battello, tergiversava e intanto Ursino si stava spazientendo: Ma quale Sudamerica, questo non capace di andare nemmeno da Pescara a Spalato, si lamentava.

Cos, giorno dopo giorno la preoccupazione aumentava: Guarda che questo ci fa fuori sul serio, aveva detto Luca a Walter che per sembrava convinto: No, tranquillo, Natale ci vuole bene. Finch arrivata la sera del primo agosto scorso: Luca e Walter avevano ordinato un vassoio con 12 pizzette dopo aver scelto il tavolo del dehor pi vicino alla siepe, cos da poter parlare di affari in tranquillit con le persone che stavano aspettando.

Ma era una trappola. Natale Ursino continuava a mandare messaggi vocali sui loro telefonini: Tra poco sono l. Invece era a Roma e sapeva gi cosa stava per succedere. Erano d’accordo che sarebbe arrivato lui con un amico e degli orologi rubati da piazzare. Orologi preziosi, Albi e Cavallito ne avrebbero ricavato una bella percentuale. Un’esca invitante per uno come Albi, che continuava ad avere un disperato bisogno di soldi dopo un investimento sbagliato a Londra. All’appuntamento, invece, si presentato da solo Cosimo Nobile, 52 anni, detto Mimmo, capo ultr dei Rangers del Pescara e rapinatore di portavalori, mandato dallo zio a vendicare lo sgarro. Nobile conosceva Ursino almeno da 20 anni per essere stato in cella con lui e conosceva bene anche Cavallito per averci litigato qualche mese prima a causa di un cospicuo debito di droga (100 mila euro) che Mimmo non era riuscito ad onorare.

La scena viene ripresa dalle telecamere del bar: Nobile col casco integrale oltrepassa la siepe e spara 8 colpi in faccia ai due. Albi muore all’istante, Cavallito invece pur dilaniato si salva e riconosce la voce di Mimmo mentre spara e gli dice: Questo per te e per i tuoi amici infami. In ospedale, uscito dal coma, racconter tutto agli inquirenti, che organizzano subito un riconoscimento vocale per cristallizzare la prova: 4 voci di poliziotti insieme a quella di Nobile trovata su uno dei cellulari rimasti per terra. Cavallito non ha dubbi. La voce la sua. Quasi sei mesi di intercettazioni, un’indagine lunga e complicata, coordinata dal procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli. Gli arresti sono scattati ieri mattina. Il questore Luigi Liguori riassume in poche battute la soddisfazione del pool investigativo: La sofisticazione criminale era elevata ma la nostra risposta stata adeguata. Nell’ordinanza le prove raccolte sono definite granitiche dal gip.

14 febbraio 2023 (modifica il 14 febbraio 2023 | 23:21)

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