Petraeus: «L’Ucraina ha preso l’iniziativa: nel prossimo mese capiremo la sua forza»

L’ex capo della Cia: «I russi sono diventati meno capaci di difendere il fronte». E poi: «La risposta americana all’invasione non provocata dall’Ucraina è stata imponente»

DALLA NOSTRA INVIATA
NEW YORK — Lo scorso marzo il generale ed ex capo della Cia David Petraeus disse al Corriere che la guerra in Ucraina era in una fase altamente imprevedibile. Ognuno dei due campi avrebbe potuto prevedere: uno stallo sanguinoso che poteva durare mesi.

Ora, dopo sei mesi dall’inizio del conflitto, come valuta la possibilità di una vittoria dell’Ucraina?
«Dopo la nostra conversazione la Russia completò il ritiro delle sue forze da Kiev, Sumy e Chernihiv nel nord, essendo stata sconfitta in quelle battaglie; allora ha concentrato le truppe a est, intorno a Kharkiv, e ha puntato a espandere il controllo sulle regioni di Lugansk e Donetsk nel sud est e a completare la conquista di Mariupol. L’Ucraina ha tenuto a distanza le forze russe intorno a Kharkiv e le ha respinte, cosicché la loro artiglieria non potesse più colpire la città, ma ha dovuto arrendersi nella roccaforte di Mariupol, il complesso di Azovstal, dopo una difesa eroica costata cara a Mosca. Le forze ucraine, con riluttanza, si sono dovute ritirare anche dalle ultime aree dell’Oblast di Lugansk, dopo averle difese con determinazione per due mesi, di fronte al grande impiego di artiglieria, razzi, missili e soldati di Mosca. Da allora — circa due mesi fa — i russi hanno conquistato assai poco terreno nel Donetsk e sono stati respinti dai sobborghi di Mykolaiv e messi sulla difensiva nella regione di Kherson, sul lato occidente del fiume Dnipro, nel sud».

I russi dunque adesso sono sulla difensiva? Che cosa ha cambiato i rapporti di forza?
«Per la prima volta dall’inizio della guerra, gli ucraini ora sembrano aver preso l’iniziativa dal punto di vista strategico, usando i sistemi lanciarazzi multipli americani e altre armi fornite da alleati occidentali, con effetti devastanti: prendono di mira in modo preciso i depositi di munizioni e di carburante russi, i loro quartier generali, le aree per la riorganizzazione delle unità intorno e a est di Kherson. E, più di recente, hanno usato una varietà di sistemi per attaccare le basi aeree russe in Crimea e persino il quartier gener della Flotta del Mar Nero».

Qual è l’obiettivo?
«Sembra essere costringere i russi a spostare le basi logistiche, i comandi e le basi aeree molto più lontano, sul retro delle linee del fronte — o addirittura in Russia, nel caso delle piste per l’aviazione. Questo renderà molto più difficile supportare le loro forze sulla linea del fronte. Così le azioni ucraine hanno avuto considerevole successo nel “preparare le condizioni” per la controffensiva per liberare la città di Kherson, come pure tutte le zone dell’Ucraina controllate dai russi a ovest del Dnipro — ed è assai probabile che continueranno anche a est di esso. I russi sembrano temere l’offensiva, infatti hanno ritirato il quartier gener da Kherson. Insomma, il prossimo mese sarà molto interessante. Sembra che, con il supporto degli “Arsenali della Democrazia” (i Paesi occidentali) l’Ucraina stia vincendo la “force generation battle” (la battaglia per la produzione di forze, ndr): è stata cioè più efficiente nel reclutare, addestrare, equipaggiare, organizzare e utilizzare forze e capacità militari aggiuntive rispetto a quelle della Russia, che non ha tuttora dichiarato una mobilitazione gener. Le prossime battaglie rifletteranno probabilmente questa realtà».

La morte della figlia di Aleksandr Dugin potrebbe spingere Putin a ripensare le sue azioni oppure rischia di espandere la guerra clandestina?
«È molto difficile determinare i reali dettagli della sua morte: ci sono ricostruzioni conflittuali. Finché i fatti non sono noti, è difficile fare speculazioni».

Gli ucraini hanno abbastanza armi e munizioni per l’offensiva su Kherson? C’è cautela da parte degli Usa nel fornire certi tipi di armi per evitare l’escalation del conflitto in Europa?
«Gli Stati Uniti, la Nato e molti altri Paesi occidentali hanno rifornito l’Ucraina in modo imponente con sistemi di armamenti, munizioni (incluse quelle per l’artiglieria, molto accurate e costose, e razzi), veicoli e altro. Gli Stati Uniti hanno appena annunciato un altro grosso contributo militare, che ora ammonta a oltre 10,5 miliardi di dollari dall’inizio del 2022, inclusi, di recente, 15 sistemi aerei senza pilota di particolare valore. L’America ha fornito questi mezzi generalmente alla stessa velocità con cui gli ucraini sono stati addestrati ad usarli. E vedremo altri contributi nelle prossime settimane».

La guerra in Ucraina dimostra che l’America possa essere ancora leader, nonostante il ritiro dall’Afghanistan, come lei stesso ha notato, abbia portato a dubitare della sua affidabilità?
«Sì, lo credo davvero (anche se ritengo tuttora che ci fossero alternative al ritiro dall’Afghanistan). La risposta americana all’invasione non provocata dell’Ucraina è stata imponente. Gli attacchi per giustiziare l’emiro di Al Qaeda e l’emiro dello Stato islamico, in Afghanistan e in Siria rispettivamente, hanno inoltre mostrato le nostre capacità di intelligence e militari, e la nostra prontezza a usarle».

24 agosto 2022 (modifica il 24 agosto 2022 | 07:29)

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, 2022-08-24 05:38:00, L’ex capo della Cia: «I russi sono diventati meno capaci di difendere il fronte». E poi: «La risposta americana all’invasione non provocata dall’Ucraina è stata imponente», Viviana Mazza

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