Piazza Affari, da Tim, Enel alle banche: dove puntare aspettando il nuovo governo

puntare sulle blue chip

di Adriano Barrì16 ott 2022

L’autunno più pazzo del secolo. Potrebbe essere questo un titolo per descrivere il mese appena cominciato che si è lasciato alle spalle i peggiori primi 9 mesi dell’anno, dall’inizio del secolo, per tutti i principali mercati finanziari. L’ultimo trimestre del 2022 non nasce sotto i migliori auspici: inflazione, tensioni geopolitiche. Da ultimo la nascita del nuovo governo italiano. Una situazione che pesa sul mercato borsistico soprattutto per i titoli più esposti al ciclo all’economia italiana, come banche ed assicurazioni e le società, come Tim, che necessitano di un quadro politico definito per attuare importanti scelte strategiche. Infine i comparti che contano sul Pnrr per espandere la propria attività su direttici quali il digitale, la transizione ecologica e le infrastrutture. In Piazza Affari i titoli esposti alla formazione del nuovo esecutivo sono numerosi e «pesano» sull’indice delle blue chip.

Digitale ed energia

L’Economia del Corriere della Sera ha messo sotto osservazione questa pattuglia di società i cui risultati sono riportati nella tabella in alto. Il governo uscente, guidato da Mario Draghi, lascia in eredità un Pnrr, finanziato con oltre 190 miliardi di euro di risorse europee, la cui attuazione sta rispettando le tempistiche, come dimostra il prossimo versamento della seconda rata da 21 miliardi. Sulle spalle del nuovo esecutivo graverà invece l’ottenimento della terza tranche di aiuti da 19 miliardi, che implica di dovere raggiungere 26 dei 55 obiettivi ancora mancanti.
Tra le blue chip più esposte al Pnrr ci sono Enel, Buzzi Unicem e Nexi che guardano con grande interesse agli interventi nel campo della transizione ecologica e digitalizzazione. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha forti legami con i fondi europei come dimostra anche il recente annuncio della sovvenzione da 5,2 miliardi di euro approvata dalla Commissione europea, per supportare la ricerca e l’innovazione, che per circa 500 milioni di euro sosterranno la prima applicazione industriale e la costruzione delle relative infrastrutture nella catena del valore dell’idrogeno denominata SardHy Green Hydrogen, nata su iniziativa di Enel Green Power e Saras.
Mediobanca Securities ha da poco confermato il rating Outperform e il target di 7,8 euro dopo l’annuncio della chiusura con successo del collocamento di un nuovo sustainability bond per 1,5 miliardi di euro.
Monetica Nexi è il primo operatore in Italia nel campo della monetica digitale. La transizione anche nell’uso dei flussi finanziari derivanti dai pagamenti, in particolare per famiglie e imprese, è uno dei driver del Pnrr con cui dovrà confrontarsi il nuovo esecutivo che sembra essere favorevole a un maggiore utilizzo del contante. L’ipotesi sembrerebbe quella di innalzare il tetto da 2 mila a 5 mila euro. Una situazione che secondo gli analisti risulterebbe marginale data la diversificazione geografica del gruppo. Nonostante qualche sorpresa di carattere politico, la società dovrebbe mantenere inalterato il proprio profilo di crescita.
Per il periodo 2021-2025 il gruppo prevede un tasso composto medio annuo di crescita intorno al 9% per i ricavi netti e del 14% per l’ebitda. L’utile è visto in aumento del 20%. Secondo Equita Sim, che sul titolo ha un giudizio Buy e un prezzo obiettivo a 14 euro: «i target sono sostanzialmente in linea con le nostre stime, mentre sono superiori a quelle di consenso e implicano un solido profilo di crescita organica sia dei ricavi, sia del risultato netto, accompagnato da un forte riduzione del debito. Riteniamo quindi che lo sconto del 20% rispetto alle società comparabili non sia giustificato».

Banche&co

Il settore bancario e assicurativo è legato al governo tramite un cordone ombelicale che si chiama Btp. Nei portafogli delle istituzioni finanziarie italiane ci sono 300 miliardi di euro di titoli di Stato. Il quadro regolatorio del settore e alcuni dossier come il risanamento del gruppo Monte dei Paschi di Siena saranno subito sul tavolo del nuovo esecutivo. Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario italiano, è quindi il più esposto alla nuova governance istituzionale. Per gli analisti di Citigroup i fondamentali del comparto finanziario sono positivi. «La redditività delle banche italiane – segnalano gli analisti – è sulla buona strada grazie all’aumento dei tassi di interesse, i loro bilanci sono più forti di quanto non fossero all’inizio della precedente recessione e le valutazioni dei titoli sono interessanti». Il giudizio di Citigroup è «Buy» su Unicredit, Intesa, Mediobanca, Banco Bpm e Bper.

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, 2022-10-16 13:23:00, Su banche e assicurazioni una pioggia di «Buy». Ma l’esecutivo a guida Meloni potrà incidere anche sui gruppi che necessitano di un quadro politico definito per attuare le loro strategie , Adriano Barrì

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